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un’arcadia horror. roma per andrea zanzotto, 6-8 giugno 2022

Un’Arcadia horror. Roma per Andrea Zanzotto, 6-8 giugno
a cura di Andrea Cortellessa e Tommaso Pomilio

da lunedì 6 a mercoledì 8 giugno 2022

Accademia di Francia a Villa Medici, Biblioteca Nazionale Centrale
«Vittorio Emanuele II», Bosco Parrasio dell’Accademia dell’Arcadia,
Centro Cultural Brasil-Italia, Aula Odeion all’Università «La
Sapienza»

partecipano

Miguel Gotor, Luisa Cigagna, Sam Stourdzé, Giovanni Zanzotto, Giulio
Ferroni,  Umberto Todini, Emanuele Dattilo, Lorenzo Geri, Stefano Dal
Bianco, Denis Brotto

Stefano Campagnolo, Raffaele Manica, Francesca Bernardini, Silvia
Volpato, Matilde Manara, Gian Maria Annovi, Silvia Cammertoni, Laura
Neri, Sara Massafra, Silvia De Laude

Nicola Bultrini, Annelisa Alleva, Antonella Anedda, Daniela Attanasio,
Silvia Bre, Stefano Dal Bianco, Claudio Damiani, Carmen Gallo, Bruno
Galluccio, Guido Mazzoni, Fabio Orecchini, Cetta Petrollo Pagliarani,
Gilda Policastro, Laura Pugno, Irene Santori, Gabriella Sica, Sara
Ventroni

Alexandre Lacerda Leão, Maria Grazia Calandrone, Patricia Peterle

Antonella Polimeni, Marco Mancini, Franco Marcoaldi, Donatella
Capaldi, Arturo Mazzarella, Ginevra Bompiani, Massimiliano Cappello,
Riccardo Donati, Emiliano Morreale, Cecilia Bello Minciacchi

21 settembre: presentazione de “il remo di ulisse”, sull’opera poetica di luigi ballerini

Martedì 21 settembre, alle ore 18:00
sulla piattaforma Meet, all’indirizzo
meet.google.com/bvm-ttpj-mhw

nel contesto della rassegna della Biblioteca Pagliarani
Un autore, un libro

presentazione della raccolta di interventi
Il remo di Ulisse

Saggi sulla poesia e la poetica di Luigi Ballerini

(Marsilio, 2021)

Il volume, curato da Ugo Perolino, è ricco dei contributi di alcuni fra i più importanti critici letterari contemporanei: Cecilia Bello Minciacchi, Stefano Colangelo, Federica Santini, Beppe Cavatorta, Charles H. Traub, Giorgio Patrizi, Gianluca Rizzo, Francesco Muzzioli, Tommaso Pomilio, Giulio Ferroni e Vincenzo Frungillo.

Interventi di
Ugo Perolino, Maria Grazia Calandrone ed Eugenio Gazzola

Incontro a cura di
Cetta Petrollo e Lia Pagliarani

*

La recente riedizione di eccetera. E, uscito in prima battuta nel 1972, e il recentissimo – e tuttora inedito – Divieto di sosta confermano la posizione di rilievo che l’opera poetica di Luigi Ballerini occupa nel quadro della poesia italiana tra secondo Novecento e nuovo millennio. Lucido esempio di fedeltà alle ragioni linguistiche della poesia di ricerca, e dunque erede consapevole di quella fertile stagione che si conviene chiamare «sperimentale» o «neoavanguardistica», Ballerini affronta con ironia e furore il problema di un’appropriazione non indebita e non incauta di quella discendenza, declinando al contempo, e secondo articolazioni neoepiche, le esigenze di una sconcertante contemporaneità. In questa monografia critica, all’indagine accurata delle ascendenze e delle fonti (da Ezra Pound a Wallace Stevens, da Guido Cavalcanti a Elio Pagliarani e Alfredo Giuliani, fino alle gag dei comici dell’avanspettacolo) si affiancano analisi accurate delle alchimie lessicali e sintattiche attraverso le quali Ballerini conduce un’emozionante lotta per la riabilitazione dell’espressione poetica e del suo potere comunicativo.

meet.google.com/bvm-ttpj-mhw

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Roma, 28 giugno: “Giro di vita”, di W. Pedullà

martedì 28 giugno
ore 18
Teatro India
Lungotevere dei Papareschi 1
Roma
Walter Pedullà
Giro di vita

Materiali per l’autobiografia di un critico letterario

intervengono
Andrea Cortellessa
Giulio Ferroni


modera
Nino Borsellino

 

Invitato a rilasciare un’intervista sulla critica letteraria, Walter Pedullà ha deciso di farsela da sé, per essere più libero di sconfinare da un’epoca all’altra (dal fascismo dell’infanzia alla società del benessere), da un tema all’altro (disoccupazione, alienazione e crisi permanente), da una corrente all’altra (dal neorealismo alla tradizione del nuovo, dal neosperimentalismo al postmoderno), da uno scrittore all’altro (che sia Gadda o Palazzeschi, Pasolini o D’Arrigo, Calvino o Zanzotto, Malerba o Manganelli). Più di cinquant’anni di critica militante, oltre mezzo secolo di insegnamento universitario, una trentina di opere, migliaia di articoli, non meno di cinquanta saggi, una storia letteraria e una collana di classici. Questa autobiografia poco privata non narra la vita di Pedullà: solo quella che filtra dal ricordo dei familiari, della sua terra, della molto laboriosa giovinezza. Semmai è un racconto di sé per interposta persona, che sia il maestro Debenedetti o l’amico Pagliarani. È un’autobiografia “plurale”, biografia essenziale di una generazione di intellettuali che hanno lottato per rendere più moderno e libero il nostro Paese. Lo si può fare anche attraverso la critica militante, il genere letterario che più assomiglia alla vita.