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Recensione a Laura Pugno, “La mente paesaggio”

Il libro di Laura Pugno, La mente paesaggio, pubblicato quest’anno da Giulio Perrone nella collana inNumeri, viene forse a occupare, nel complesso dell’opera in versi dell’autrice, un posto di particolare densità tematica e insieme – senza paradosso – di marcata rarefazione e misura testuale. Ripercorrendo l’itinerario dei libri di poesia di Pugno, da Tennis (NEM 2002, con Giulio Mozzi) a Il colore oro (Le Lettere 2007) a gilgames’ (Transeuropa 2009, che anticipa una sezione qui presente, come pure fa madreperla, già nel Decimo quaderno di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2010), si può osservare come il libro ultimissimo, ampio, da una parte confermi la misura e sapienza della sequenza di poesie brevi, in versi scolpiti in lettere minuscole, e dall’altra offra una prova ulteriore e felicemente estrema di raffreddamento, di asciuttezza, che va nel senso di un più inciso taglio (scavo nella sofferenza mai esibita) nel tessuto delle vicende attraversate.

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“Chicago Review”: Spring 2011 _ New Italian writing

testi critici _ su “Sleepwalking”, di Laura Pugno

Le visioni high-tech di Laura Pugno

dalla pagina di rassegna stampa di Sironi

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Sleepwalking, di Laura Pugno, allinea “tredici racconti visionari”: ma di visioni high-tech si tratta. Lo suggerisce anche Giulio Mozzi nel risvolto di copertina, parlando dell’autrice come di “una videocamera ad alta definizione”. In qualche modo l’intero libro consiste nel vedere-toccare dettagli taglienti ai confini di un vetro che – come nella celebre poesia di Magrelli, in Ora serrata retinae – funziona da emblema della scrittura stessa: non uno specchio ma un vetro zigrinato… dove il corpo si sgretola / e solo la sua ombra traspare / incerta ma reale.
La realtà è traslata su uno schermo che, proprio per l’elevato numero di pixel, rispetta il non detto, le latenze e ombre e smagliature di senso delle vicende. L’obiettivo, avvicinandosi al corpo osservato, lo sgretola. Anche la sospensione di alcune trame formalizza questa strategia. I racconti parlano di rapporti bloccati, o deformati dal tempo – o persi. Alcuni brani (La perfezione, L’ubbidienza) hanno respiro di romanzi, a cui però sia stato lasciato uno scheletro di intreccio, e una conclusione sfumata. L’immagine della videocamera che smarrisce i corpi a cui si avvicina è esatta al punto da divenire direttamente racconto: intitolato Ghiaccio. Non a caso ne è protagonista un restauratore impegnato …a demolire la propria memoria.
Una tecnologia raffinatissima non riempie affatto tutti i vuoti, non dà immagini di “vero”, di “pieno”. Non è realismo. Anzi mostra le tracce di scollamento della realtà percepita, i punti ciechi, i margini lisi delle esperienze. Allo stesso modo, i personaggi inventati dalla Pugno non intrecciano mai rapporti immediati tra loro e con le cose. Ognuno ha – verso vicende e oggetti e memoria – un legame ostacolato e riscritto da riti, ossessioni, alter-ego oscuri, sogni-deformazioni, oblio. Le cose avanzano verso la percezione come se l’io venisse continuamente fasciato dal sonnambulismo. Respinto in un pre-conscio che è il grande vetro di Duchamp dopo le prime crepe. Le incrinature del percepire sono parte del percipiente. L'”io” è minato dalle virgolette fino al midollo. La struttura, non solo come macchina di concetti, ma come corpo-sofferenza, fa sue quelle crepe, quei collassi e anche felici interdizioni. Con questo fabbrica sé. Di questo è materiato. (Dal vetro-arte di Duchamp che demolisce l’arte, al vetro zigrinato della doccia, normalmente duchampiano: questo è il percorso della percezione: e il secolo è il XXI, così).

sul “manifesto”: recensione alla plaquette di Laura Pugno

Con il titolo Il Gilgamesh rivisitato in versi da Laura Pugno si può leggere sul «manifesto» di oggi, giovedì 1 aprile 2010, a pag. 12, una mia recensione alla recente plaquette di L. P. (il cui titolo è appunto gilgames’ — anche se “rivisitato” è parola non esatta) pubblicata da Transeuropa nella nuova collana Inaudita.

Recensione a breve anche leggibile sul sito del quotidiano.

Il Decimo quaderno di poesia: a Roma, all’Esc

Roma, 1 aprile, h. 21:00

Nell’ambito della rassegna EscArgot: scrivere con lentezza, presentazione di

Decimo Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea
(Marcos y Marcos, 2010)
con i poeti:

Corrado Benigni, Andrea Breda Minello, Francesca Matteoni, Luigi Nacci, Gilda Policastro, Laura Pugno, Italo Testa

Partecipano alla serata il curatore del volume
Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Vincenzo Ostuni, ed altri poeti

Esc-Atelier autogestito, Roma, via dei Volsci, 159 ore 21

http://www.escatelier.net

Il Decimo quaderno di poesia: a Roma, all’Esc

Roma, 1 aprile, h. 21:00

Nell’ambito della rassegna EscArgot: scrivere con lentezza, presentazione di

Decimo Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea
(Marcos y Marcos, 2010)
con i poeti:

Corrado Benigni, Andrea Breda Minello, Francesca Matteoni, Luigi Nacci, Gilda Policastro, Laura Pugno, Italo Testa

Partecipano alla serata il curatore del volume
Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Vincenzo Ostuni, ed altri poeti

Esc-Atelier autogestito, Roma, via dei Volsci, 159 ore 21

http://www.escatelier.net

4 marzo, Milano: presentazione del Decimo quaderno di poesia contemporanea

Milano, giovedì 4 marzo 2010, ore 21:00

Casa della poesia, Palazzina Liberty
[ Largo Marinai d’Italia ]

La new wave della poesia italiana

presentazione di


Poesia Contemporanea
Decimo Quaderno Italiano

a cura di Franco Buffoni

Marcos y Marcos, febbraio 2010

Partecipazione dei membri del comitato di lettura: Franco Buffoni, Umberto Fiori, Fabio Pusterla, Claudia Tarolo, Marco Zapparoli.  Intervengono:  Aldo Nove, Mario Santagostini, Lello Voce.

Leggerano i poeti inseriti nel quaderno:
Corrado Benigni, Andrea Breda Minello, Francesca Matteoni,
Luigi Nacci, Gilda Policastro, Laura Pugno, Italo Testa

Serata a cura di Giancarlo Majorino.

Iniziativa storica nell’ambito della poesia italiana contemporanea, i Quaderni di Poesia, diretti da Franco Buffoni e editi da Marcos y Marcos (in libreria dal 25 febbraio), presentano in questa X edizione sette giovani autori di poesia italiana contemporanea, ciascuno presente con una raccolta autonoma preceduta da esauriente introduzione critica. Sette piccoli libri di poesia racchiusi in un unico volume a illustrare le nuove scuole o tendenze della giovane poesia italiana.

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