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stay tuned: Radio3 Suite, h. 22:00
http://slowforward.wordpress.com/2012/08/24/in-rebus-a-radio3-suite-28-agosto-h-22/

Radio 3 _ in streaming

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ashbery, dürer, accumulo

Il 14 marzo scorso, in occasione di una lettura a RadioTre, per il programma Chiodo fisso, a cura di Loredana Rotundo [testi / audio], ho letto una poesia di John Ashbery, Presagio, dalla raccolta Autoritratto in uno specchio convesso, offrendo qualche veloce annotazione critica, e poi connessioni di massima con tre frammenti dalla sequenza Camera di Albrecht, testo conclusivo del mio In rebus (Zona, 2012; cfr. anche NI).

Quello che si può ascoltare in rete sul sito Rai (cfr. sopra) è quanto detto direttamente al microfono. Quello che propongo qui di séguito è il file organizzato – ma non letto – per l’occasione, la traccia di fondo che ho tenuto presente per quel discorso.

Presagio, di John Ashbery, viene da una raccolta del 1973, uscita per Garzanti nel 1983 nella traduzione di Aldo Busi, con introduzione di Giovanni Giudici. Si intitola Autoritratto in uno specchio convesso, ed è forse tra le opere più facilmente definibili ‘icastiche’, definitorie, paradigmatiche, per dare un disegno della scrittura di Ashbery e delle sue caratteristiche stilistiche e tematiche.

Il vetro dei testi poetici entro cui sguardo e stile si specchiano è bombato, probabilmente opaco, e in questo suo aggiungere – dunque – imperfezioni e latenze e appunto opacità al ritratto, risulta paradossalmente più fedele e vicino al vero, al dato, ai fatti, rispetto alle ragioni di una ipotetica e irreale/irrealistica riproduzione o restituzione (sedicente fedele) delle cose.

Nel testo, fin dal principio vediamo che non è un elemento solido ma una duplice inafferrabilità a tenere la scena: una «brezza» e un «lago». Aria e acqua sono dunque i primi nomi che incontriamo. Poi «effetti da luna-park»: immaginiamo insomma questo ritratto di figura che dice noi e non io, al margine di un lago, perdersi nelle luci fasulle e piuttosto melanconiche del luna-park, che confondono le cose invece di illuminarle, e – dice la poesia – «evitano la sagoma beffarda / di dove saremmo se fossimo qui». La figura o profilo dell’io non solo subisce una dissipazione grammaticale in noi, ma è addirittura evitata, assente, manca (e se ci fosse, poi, sarebbe comunque «beffarda»).

Il testo continua con un «cammino troppo stretto» e figure davvero da luna-park, «un bruttone grande e grosso», una ridicola «ascia di platino marcata Excalibur». Ci troviamo in una situazione buffa, certo, fra trovarobato e iperbole (il «platino»…), ma si tratta anche di un contesto fortemente descrittivo – nel suo paradosso – della realtà più reale, più brutale, quella che banalmente fa dire (e la poesia non si sottrae a questa constatazione) che siamo di fronte «soltanto a giungle».

E di séguito viene la dichiarazione (definizione?) forse più magnetica/scultorea dell’intera poesia di John Ashbery: nell’immagine del disagio provato dal protagonista, che si sente come se qualcuno gli avesse «appena portato un’equazione», qualcosa di incontrovertibile e allo stesso tempo incomprensibile: proprio come la realtà, il circo, il luna-park, la giungla e, forse, esattamente la poesia. Qualcosa che poi in qualche modo si desidera «che continui», ma «senza / che nessuno venga leso», e con la volontà precisa che l’incerto, l’opaco, il fedele al reale proprio perché umbratile, riprenda, continui: è un «rimescolio» (shuffling in inglese), che si desidera continui «fra me e il mio lato della notte». Fra il buio delle cose e quello di un io che – replicato convesso nello specchio – sa e non sa, vuole e non vuole nominarsi, nominare.

L’ossessione di nominazione, di accumulo di dettagli (che per contrasto dissipano il paesaggio) tiene e domina il campo della scrittura fittamente elencativa di Albrecht Dürer, che nei primi anni del Cinquecento viaggia nei Paesi Bassi, e tiene un diario. Diario che torna, stravolto, in un testo che appunto si intitola Camera di Albrecht, che ho scritto nel 2008 e che nel 2009 è stato tra i vincitori del Premio Antonio Delfini. Esce in un libro, In rebus, per la casa editrice Zona. Da In rebus leggo appunto tre testi di Camera di Albrecht, che nel segno dei due nomi fatti (Ashbery e precisamente Dürer) vorrei includere nello stemma molteplice dell’accumulo, dell’ossessione di accumulo, della conseguente e proprio paradossale sdefinizione, e infine – come è ovvio per ogni Wunderkammer – della melanconia.

“lie lie” oggi a piane di bronzo

http://www.lacameraverde.org/watt-film/watt-piane.php

Piane di Bronzo (VT)

oggi, giovedì 16 agosto 2012

h. 21:00 presentazione del libro

Lie Lie

 Lie Lie

 di

Marco Giovenale

(ed. La Camera Verde 2011)

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a seguire: proiezione di ALIEN, di Ridley Scott

§

nell’ambito di
Watt Film Piane di Bronzo

11 – 31 agosto 2012

A cura di
Luigi Francini
Giovanni Andrea Semerano

Associazione Culturale
“Piane di Bronzo”

www.pianedibronzo.it
Località “Puntone S. Pantaleo”
Tuscania
(VT)

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gli altri incontri: http://www.lacameraverde.org/watt-film/index.php

29 agosto, Marcello Sambati legge Cervantes
30 agosto, Andrea Inglese_ Quando Kubrick inventò la fantascienza (Quattro capricci su 2001 Odissea nello spazio)

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16 agosto, “lie lie” e alien a piane di bronzo (tuscania) _ thx to la camera verde

http://www.lacameraverde.org/watt-film/watt-piane.php

Piane di Bronzo (VT)

giovedì 16 agosto 2012

h. 21:00 presentazione del libro

Lie Lie

 Lie Lie

 di

Marco Giovenale

(ed. La Camera Verde 2011)

*

a seguire: proiezione di ALIEN, di Ridley Scott

§

nell’ambito di
Watt Film Piane di Bronzo

11 – 31 agosto 2012

A cura di
Luigi Francini
Giovanni Andrea Semerano

Associazione Culturale
“Piane di Bronzo”

www.pianedibronzo.it
Località “Puntone S. Pantaleo”
Tuscania
(VT)

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gli altri incontri: http://www.lacameraverde.org/watt-film/index.php

13 agosto, Luigi Toni_ Guy Debord: il movimento di uno stratega
14 agosto, Francesco Forlani_ Manhattan Experiment. 1997 Fuga da New York
16 agosto, Marco Giovenale_ Lie Lie (+ Alien, di Ridley Scott)
29 agosto, Marcello Sambati legge Cervantes
30 agosto, Andrea Inglese_ Quando Kubrick inventò la fantascienza (Quattro capricci su 2001 Odissea nello spazio)

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promemoria: OGGI, 23 maggio, a Roma: IN REBUS alla libreria Koob

a Roma, mercoledì 23 maggio, alle ore 18:00
presso la Libreria Koob
via Luigi Poletti 2 (davanti al Maxxi)

Cecilia Bello Minciacchi presenta il libro di poesie

in rebus

di Marco Giovenale

(Editrice Zona, 2012 – collana level 48)


*

“Giovenale installa i suoi prelievi linguistici nei percorsi di una percezione giostrata ai limiti dell’indicibile. Ma un’altra posta è in gioco. Il suo testo più ampio immerge in una parabola definita da margini mobili imprevedibili ma sempre decifrabili, giustificati. Sodaggio trasversale delle Memorie di Albrecht Dürer, disarticolazione e compressione di tessere che srotola un mosaico brulicante di percorsi città villaggi facce persone paesaggi ma soprattutto oggetti: quattro frecce di canna, un corallo bianco, cinque gusci di chiocciola, una borsa di cuoio, vesciche vuote, di calce, due pesciolini essiccati…

Wunderkammer dell’Europa che dopo l’America scoperta trasforma la sua percezione estetica in valore economico: il prezzo dell’oggetto, il suo commercio, l’accumulo delle merci, l’accumulo dei capitali. La prospettiva del rinascimento si sfalda, un altro immaginario lampeggia, un nuovo mondo si prepara a insorgere, a dominare, a frastagliare la realtà in entità commerciabili”.

Nanni Balestrini

*

su facebook:
https://www.facebook.com/events/451119334914268/ 

scheda:
http://www.editricezona.it/inrebus.htm

preview (file pdf 368 Kb):
http://www.editricezona.it/pdf%20per%20la%20rete/InrebusShort.pdf

tre frammenti da Camera di Albrecht letti (con una poesia di J.Ashbery) a RadioTre:
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-13a57551-6327-4bbe-8e17-9abc78f17fab.html?refresh_ce

podcast:
http://www.radio.rai.it/podcast/A42427657.mp3

Roma, 23 maggio: IN REBUS alla libreria Koob

a Roma, mercoledì 23 maggio, alle ore 18:00
presso la Libreria Koob
via Luigi Poletti 2 (davanti al Maxxi)

Cecilia Bello Minciacchi presenta il libro di poesie

in rebus

di Marco Giovenale

(Editrice Zona, 2012 – collana level 48)


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“Giovenale installa i suoi prelievi linguistici nei percorsi di una percezione giostrata ai limiti dell’indicibile. Ma un’altra posta è in gioco. Il suo testo più ampio immerge in una parabola definita da margini mobili imprevedibili ma sempre decifrabili, giustificati. Sodaggio trasversale delle Memorie di Albrecht Dürer, disarticolazione e compressione di tessere che srotola un mosaico brulicante di percorsi città villaggi facce persone paesaggi ma soprattutto oggetti: quattro frecce di canna, un corallo bianco, cinque gusci di chiocciola, una borsa di cuoio, vesciche vuote, di calce, due pesciolini essiccati…

Wunderkammer dell’Europa che dopo l’America scoperta trasforma la sua percezione estetica in valore economico: il prezzo dell’oggetto, il suo commercio, l’accumulo delle merci, l’accumulo dei capitali. La prospettiva del rinascimento si sfalda, un altro immaginario lampeggia, un nuovo mondo si prepara a insorgere, a dominare, a frastagliare la realtà in entità commerciabili”.

Nanni Balestrini

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su facebook:
https://www.facebook.com/events/451119334914268/ 

scheda:
http://www.editricezona.it/inrebus.htm

preview (file pdf 368 Kb):
http://www.editricezona.it/pdf%20per%20la%20rete/InrebusShort.pdf

tre frammenti da Camera di Albrecht letti (con una poesia di J.Ashbery) a RadioTre:
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-13a57551-6327-4bbe-8e17-9abc78f17fab.html?refresh_ce

podcast:
http://www.radio.rai.it/podcast/A42427657.mp3

16 maggio, Roma: “SEMICERCHIO”, Tradurre (in) Europa

Roma, mercoledì 16 maggio, ore 17:00
«Sapienza» Università di Roma , Sede Centrale (P.le Aldo Moro), Facoltà di Lettere
Terzo Piano, Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali

Presentazione del numero di “SEMICERCHIO” su

Tradurre (in) Europa

Poesia moderna al festival della traduzione


Letture e discussioni sul tradurre con autori e traduttori

Modera
Franca Sinopoli

Letture dalle traduzioni
di Bruno Berni, Attilio Castellucci, Francesca Corrao, Marco Giovenale,
Paola Minucci, Simone Sibilio, Francesca Terrenato, Luisa Valmarin

Partecipano le curatrici
Camilla Miglio («Sapienza» Univ. di Roma), Monica Lumachi
e il direttore della rivista Francesco Stella (Univ. di Siena)

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https://www.facebook.com/events/441382595876701/

http://www.lerotte.net/index.php?id_article=261&PHPSESSID=aae8396758093bdcb0c6aa61b9f7421c

https://www.facebook.com/Semicerchio

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«Sapienza» Università di Roma – Piazzale Aldo Moro, 5 – ROMA
Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali,
Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali
Aula Seminario – Sede Centrale Terzo Piano

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promemoria: a Torino, oggi, 11 maggio: presentazione di IN REBUS, a cura di Sparajurij

Torino, OGGI, venerdì 11 maggio 2012, alle ore 18:00

presso la Sartoria creativa
(via Santa Maria 6/h)

Sparajurij presenta il libro di poesie

in rebus

di Marco Giovenale

(Editrice Zona, collana level 48)

Sarà presente l’autore

http://sartoriacreativa.org/

https://www.facebook.com/events/301656679913431/ <

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“Giovenale installa i suoi prelievi linguistici nei percorsi di una percezione giostrata ai limiti dell’indicibile. Ma un’altra posta è in gioco. Il suo testo più ampio immerge in una parabola definita da margini mobili imprevedibili ma sempre decifrabili, giustificati. Sodaggio trasversale delle Memorie di Albrecht Dürer, disarticolazione e compressione di tessere che srotola un mosaico brulicante di percorsi città villaggi facce persone paesaggi ma soprattutto oggetti: quattro frecce di canna, un corallo bianco, cinque gusci di chiocciola, una borsa di cuoio, vesciche vuote, di calce, due pesciolini essiccati…

Wunderkammer dell’Europa che dopo l’America scoperta trasforma la sua percezione estetica in valore economico: il prezzo dell’oggetto, il suo commercio, l’accumulo delle merci, l’accumulo dei capitali. La prospettiva del rinascimento si sfalda, un altro immaginario lampeggia, un nuovo mondo si prepara a insorgere, a dominare, a frastagliare la realtà in entità commerciabili”.

Nanni Balestrini


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N.B.: l’autore sarà anche alla Fiera del libro di Torino, il giorno successivo, 12 maggio, dalle ore 12, presso lo stand delle Edizioni Zona, per un incontro con i lettori, anche su In rebus, e presenterà una NUOVA COLLANA di e-book di poesia contemporanea delle Edizioni Zona: LOGOSFERE

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scheda di In rebus:
http://www.editricezona.it/inrebus.htm

preview (file pdf 368 Kb):
http://www.editricezona.it/pdf%20per%20la%20rete/InrebusShort.pdf

tre frammenti da Camera di Albrecht letti (con una poesia di J.Ashbery) a RadioTre:
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-13a57551-6327-4bbe-8e17-9abc78f17fab.html?refresh_ce

podcast:
http://www.radio.rai.it/podcast/A42427657.mp3

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