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al parco regionale dell’appia antica: domani

VANDANA SHIVA INCONTRA GLI ORTI E I GIARDINI CONDIVISI ROMANI

La biologa e economista indiana Vandana Shiva, eminente sostenitrice dell’agricoltura tradizionale e sociale e dei diritti dei contadini nel mondo, sarà a Roma martedì 9 ottobre, ospite del Parco Regionale dell’Appia Antica (http://seedfreedom.in/event/vandana-shiva-meets-the-urban-gardens-in-rome/).

Nel corso dell’incontro verrà lanciata la campagna mondiale “Seedfreedom” (http://seedfreedom.in/) per la difesa delle sementi tradizionali dalle mire delle multinazionali produttrici di organismi geneticamente modificati (OGM). È un’occasione imperdibile per incontrare una delle figure più importanti e qualificate che si battono per la difesa dei diritti dei popoli. Siete tutti invitati.

(La Segreteria del Centro di Cultura Ecologica)

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Orari: lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 18,00
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CENTRO di CULTURA ECOLOGICA – ARCHIVIO AMBIENTALISTA
BIBLIOTECA “FABRIZIO GIOVENALE”
Casale ALBA 3 – Le Vaccherie
Parco Regionale Urbano di Aguzzano – Roma
Via Fermo Corni, snc – 00156 – Roma
tel.: 06.8270876 fax: 06.82084273
e-mail: info@centrodiculturaecologica.it
web: www.centrodiculturaecologica.it
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Creso (agronomia)

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il grano duro creso è una variante di frumento ottenuta modificando geneticamente mediante irradiazione il grano Cappelli e oggi largamente diffusa in Italia.

La selezione avvenne nei laboratori del Centro della Casaccia (il più grande complesso dell’ENEA) nel 1974, dove la variante radioindotta fu incrociata con una del Centro Internacional de Mejoramiento de Maiz y Trigo (Messico)[1]. Dal Creso ne sono derivate anche altre varianti in paesi come la Cina, l’Australia, l’Argentina, gli USA e il Canada, che oggi costituiscono gran parte della produzione mondiale.

Il successo della pianta è attribuito alle dimensioni “nane” che ne hanno ridotto i costi di filiera.

Questo grano e le varianti che ne sono derivate negli anni sono state sospettate [2] di essere la causa dell’aumento nel numero di casi di celiachia osservati negli ultimi anni, in ragione del suo contenuto di glutine più elevato del normale; questo sarebbe fattore di rischio per l’insorgenza del morbo celiaco. Tuttavia, l’indice di glutine non è diverso da quello delle varianti non modificate geneticamente [3] Oggi un’ottima alternativa è data da tutte le monocolture locali non modificate come il farro, il grano Cappelli e il monococco. Nel caso specifico del monococco si assiste alla presenza di un glutine non tossico, i dati sono esposti nella ricerca MonICA della Regione Lombardia.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Creso_(agronomia)

da “internazionale”

FRANCIA

Il mais tossico

  • 20 settembre 2012

Tumori della mammella nelle femmine, problemi epatici e renali nei maschi. Aspettative di vita ridotte. Questi sarebbero gli effetti del consumo di un mais ogm su alcune cavie secondo uno studio del biologo dell’università di Caen Gilles-Eric Seralini.

La ricerca è il risultato di test condotti su più di duecento topi da laboratorio e per la prima volta denuncia gli effetti del consumo di un tipo di mais messo in commercio dalla multinazionale statunitense Monsanto, modificato attraverso il gene Nk603 e spesso associato a un erbicida chiamato Round-up.

Lo studio è destinato ad aprire un profondo dibattito nella comunità scientifica e a rafforzare le convinzioni degli attivisti contrari all’uso degli organismi geneticamente modificati. Il resoconto di Le Monde.

“Un maïs Ogm de Monsanto soupçonné de toxicité”. Le Monde

internazionale

articolo decisamente collegabile a questo video (cfr. in particolare a partire da 50′ 47”)