Le ragioni di un testo bibliografico possono essere quelle di un ordinamento o categorizzazione. La forma della lista può in realtà lavorare alla costituzione di dubbi precisamente sull’ordine (il rigore) che la cronologia impone. Allo stesso tempo, non esprime categorie, appunto limitandosi a elencare.
Considerando che il libro Tagli / tmesi (il 19 dicembre 2013 in Camera verde a Roma nel contesto di Camera poesia, e il 6 febbraio 2014 a Torino nel contesto di CameraIndy) intende preorientare almeno alcune delle aspettative del lettore, il titolo soccorre. Se non allude ad un ordine, ha elementi per chiarire l’identità di ogni momento della serie, cioè di ogni testo. Ognuno è frammento, frazione, spezzatura, segmento, parte. Questo dice il titolo-somma – poi – di tutti i testi. (A sua volta spezzato).
[In introduzione poi, per chi vorrà leggere, si troveranno cenni all’opera-di-opere ventura: Delle restrizioni]
Tutto quello che si può scrivere è in fondo (come in superficie) separazione, e anche sottrazione della pagina a quanto si è taciuto.
A questa direzione accennano, e su questa direzione si incamminano, le otto ossidiane – testi in versi che sono prosa – che chiudono Tagli / tmesi.
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