Archivio mensile:Aprile 2007

Nuove voci della poesia greca

Semicerchio. Rivista di poesia comparata”
e il Centro di Studi Comparati I Deug-Su
dell’Università di Siena ad Arezzo

invitano alla conferenza-lettura di

Gabriella Macrì

(Aristotle University, Thessaloniki)

Nuove voci della poesia greca contemporanea

Venerdì 20 aprile ore 18
Villa Arrivabene, Piazza Alberti 1/A,
Firenze

Atelier 45: Emilio Villa

atelier45Esce il n. 45 della rivista “Atelier”, con un’ampia monografia – ricca di materiali – su Emilio Villa.

Ecco l’indice:

Nel mondo e con(tro) il mondo: Emilio Villa

a cura di Federico Francucci

Una vita Oltre. Andrea Cortellessa intervista Aldo Tagliaferri, autore del Clandestino. Vita e opere di Emilio Villa

Federico Francucci: La piaga, o la piega, del pensiero

Emilio Villa: SIBYLLA (metastatica) _ testo inedito

Cecilia Bello Minciacchi: «Hupokritam vocem», in margine a Sibylla (metastatica)

Davide Brullo: L’uomo che volle farsi dio

Luca Stefanelli: Il primo e l’ultimo istante dell’universo: sul Niger mundus di Emilio Villa (nuova traduzione e commento)

Andrea Cortellessa: L’impossibile non è il vuoto

Silvia Stucchi: Emilio Villa traduttore di Omero

Giovanni Tuzet: I soli dadaisti in Italia

Come sempre poi la rivista ospita una ricca serie di altri materiali, interventi, testi, recensioni. In questo numero: Marco Merlin, Giuliano Ladolfi, Stelvio Di Spigno, Flavio Santi, Rino Cavasino, Alessandro De Francesco, Edoardo Zuccato e molti altri.

*

“Atelier”, C.so Roma 168, 28021 Borgomanero (NO)
tel. e fax 0322835681, email: redazione [at] atelierpoesia [dot] it

belongs to? really do车’t [ 我最后不了解汽车仅仅是汽车 ]

yse asks for synonyms of “arcade game”
yse does not find hocks’ socks
yse keeps often the difference between a catch and a neck
yse is decayed
yse hides a collection of objects
yse doesn’t say what kind
yse expects a welcome
yse stays b-sided
yse breeds yellow identity seeds
yse is or feels entitled ” ” or something like ” “
yse asks for
yse comes back to salty but fun
yse snarls at now available in xl
yse prolongs a non
yse sneers looking at better magic rule or metal?
yse holds individualism
yse pics considered a “must” for a law library or any library frequented by law students or legal advisers
yse design
yse beats bats’ wings
yse swims in the black bit; the colours are just decoration
yse hides behind scrollable curtain
yse promises coming closer
yse chatters with a group of elements that always appear together on a form that shakes collections of linked forms
yse is ascended to disjoint from my parent? > mr
yse is exhausted by entertaining & educational e129
yse stays with entertaining & educational e128
yse hurries coy champion
yse will be confined to armchair viewing “the cups”
yse is musing on a well
yse yses cat no
yse turns upward from any collection of objects
yse guess who
yse totally righteous
yse made up of isbn 0701087949949 and of an erased isbn as well
yse has been in here
yse confused by marriages of starlets
yse scans a collection or group of objects
yse carves “kinda closed”
yse burns square photos
ysa is judged by helaine and joe and helaine and usher
yse leaves the yse of data that are useful for the user
yse endeavours to swim waves with a 4130 crmo chrometube
yse knows Esless selfconsciousness
yse fits or
yse runs incomplete
yse feels the wheels
yse is fishing in a not-supported-device screen
yse turns off and swallows radioactive nuts
yse accompanied by tiny suitcase full of descriptions
yse creeps on the floor bleeding and laughing
yse guesses you know how to solve some equations
yse walks between two classes of rains
yse helps refine tuning
yse crosses now for sale and could be all yours
yse under a function
yse sings inexpensive ways to save time and money next tuesday
yse stands for worldwide
yse must be the yse of dreams
yse revives the mathematical object scrutinized by cantor
yse surrenders to finite
yse pulls done
yse fixes entitled “tea time”

Corso a cura di Biagio Cepollaro

Le parole che trasformano

Corso di Poesia Integrata

a cura di Biagio Cepollaro

Il processo creativo come tale affonda le sue radici nelle potenzialità vitali di una persona.

Attraverso lezioni individuali si affronteranno i temi della scrittura poetica non solo dal punto di vista retorico-stilistico ma anche come processo creativo da esplorare.

Il Corso di Poesia Integrata Le parole che trasformano prevede un lavoro a monte dell’atto di scrittura: l’approssimarsi al luogo dove la parola poetica si forma,convogliando immagine, suono e senso per lasciarli emergere da un fitto tessuto di relazioni.

Il Corso di Poesia Integrata propone un approccio dialogico alla lettura e alla scrittura secondo prospettive derivanti anche da tradizioni non occidentali, tese ad un coinvolgimento più intenso ed insieme consapevole nell’esperienza estetica.

La lettura e la scrittura potranno essere sperimentate nei loro aspetti più sottili, integrando dimensioni concettuali ed emotive fino a qualificare la stessa esperienza della poesia come un momento importante del percorso di crescita personale.

 

Milano, 2007

 

Informazioni: poesiaintegrata [at] hotmail [dot] it
http://www.cepollaro.it

Roma, 18 aprile: “Il colore oro”

il colore oroRoma, 18 aprile 2007, ore 19:00

Caffè Fandango
[Piazza di Pietra]

presentazione del libro di Laura Pugno

IL COLORE ORO

intervengono
Andrea Cortellessa, Marco Giovenale, Tommaso Ottonieri

e l’autrice

Videoproiezioni delle foto di Elio Mazzacane
Al piano: Francesco Valori.

*

Laura Pugno, Il colore oro
Le Lettere, Firenze 2007
Collana FuoriFormato, pp. 176

Foto di Elio Mazzacane
Prefazione di Stefano Dal Bianco
Postfazione di Marco Giovenale

Assolutamente trasparente e del tutto ermetica, la scrittura di Laura Pugno è quotidiana, descrittiva di gesti elementari, perfettamente terrena – tutta corporea infatti. E, insieme, minuziosamente astratta. Come un cerimoniale, una danza rituale, questa scrittura si colloca, al pari di tante manifestazioni di punta dell’arte d’oggi (alle quali non per caso l’autrice si mostra attentissima), nel territorio dell’installazione.
Ad accomunarla alla sua parallela narrativa in prosa (ove la distinzione conservi un senso che non sia solo quello delle convenzioni editoriali), questa poesia ha una scintilla generativa, sempre, nell’immagine. Il lettore di Sleepwalking e del nuovissimo e stupefacente Sirene, riconoscerà certi flash ossessivi, calmi e violenti, che abitano questi versi magari diversi anni prima della loro manifestazione in prosa. (Come se in quest’ultima trovassero sviluppo – proprio in senso fotografico – immagini già in nuce). Perciò questa prima organica raccolta poetica di Laura Pugno – dopo la già maturissima archeologia documentata da Tennis – ha un nucleo gravitazionale nelle partiture verbovisive, violentemente chiaroscurate, di Elio Mazzacane. Flash di una città di marmi e ombre, severa e distante; di un rito misterioso e conturbante; di una natura enigmatica, forse ostile.
Il fatto è che queste vulneranti immagini teriomorfiche, queste mutazioni orribili e seducenti, questi rituali incomprensibili e oscuramente necessarî, tutto questo paesaggio tremendamente alieno – preistorico e insieme futuribile – sentiamo che ci appartiene, senza scampo.

(Andrea Cortellessa)

*

Laura Pugno è nata a Roma nel 1970. Ha pubblicato Tennis, poesie con prose di Giulio Mozzi, Nuova Editoriale Magenta 2001; Sleepwalking. Tredici racconti visionari, Sironi 2002; il poemetto Descrizione del bosco è stato finalista al Premio Antonio Delfini di Modena nel 2005. È presente in molte antologie di poesia e prosa. Con la sceneggiatura tratta da Sleepwalking ha vinto il Premio Scrivere Cinema all’Autumn Film Festival di Verona 2005. Collabora alle pagine romane della «Repubblica» e al «manifesto». Il suo primo romanzo, Sirene, uscirà prossimamente da Einaudi.

smart guide to mars goods

a mild noun strolls around at volcano peyotz loop back tree

caesar’s megaphone is recommending

walk back to your car slowly or the living dead will notice your moves and kick you in the ass

through some of the best examples of listening to a radio

wolfram. antenna. coherent messages from mars are all sucked by gov

deep trance at closed park popups. nasa daily summary says vibrating heating coronal gas are obtained with 30/40 meters flying reptiles

around the apex of the syntaxis

discharge blades sampling all the bureaucracy’s cypressmen

:

(forest guards recovered the carcasses of two rare **********

the mutilated bodies of two **********

then we went to the villa porch. the duke of papa stood head down in his shark skin vest jewelry

cut necks with a dozen of bloody axes. random. priceless antiques, his wardrobe spread all around on the grass and rare soapcars installed in multiple wells

the amazing rocket car in noisy bars at wooo out of gray whales and sea lions

he said listen to me: 1 acre fenced lot for $319000. 3 bedrooms, 2.5 baths and nearly 1900 sq ft. 1 garage

fully appreciate the deep shadow magnitude in the tunnel

rare & adhesive & expensive)

InVerse 2007, John Cabot University, Roma: 18-19 aprile

InVerse: Italian Poets in Translation

JOHN CABOT UNIVERSITY: 18 E 19 APRILE

TERZO FESTIVAL BILINGUE DI POESIA ITALIANA

Si terrà il 18 e il 19 aprile, a partire dalle ore 20:00, presso il LemonTree Courtyard dell’Università John Cabot, via della Lungara 233, il Festival bilingue di poesia italiana InVerse: Italian Poets in Translation.

L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, ospiterà i poeti Nanni Balestrini, Lorenzo Carlucci, Anna Laura Longo, Patrizia Valduga, Stefano Dal Bianco, Milo De Angelis, Mia Lecomte, Rosaria Lo Russo e Luigia Sorrentino. E’ prevista anche la lettura di poesie di Giovanni Raboni da parte di Patrizia Valduga.

Le poesie saranno lette in italiano dagli autori, e nella traduzione inglese da professori della John Cabot University. In seguito, le poesie verranno raccolte in un’antologia bilingue che ha lo scopo di far conoscere l’attuale produzione poetica italiana al mondo anglo-sassone.

Ingresso libero

 

Info: Berenice Cocciolillo 06 68191246

Marina Pizzi. Una recensione a “Soluzioni binarie”

Gherardo Bortolotti, Soluzioni binarie, Roma, La camera verde, Roma 2007

*

Un librino che pare un confetto, eppure di sverso, subbuglio della coscienza piana, al piano. Gherardo Bortolotti, già piuttosto noto in Rete per alcuni siti di forte e tenue impatto stilistico-descrittivo-esistenziale-umoristico, ora ci presenta Soluzioni binarie nella collanina “Felix” di 19 pagine diretta da Marco Giovenale per la cura editoriale di Giovanni Andrea Semerano per i tipi de La camera verde di Roma.

La lettura si dipana agevolissima con linearità di concretissimo dolore assimilabile al giorno per giorno di quasi tutti noi. Il lavoro del cartellino per la postazione si snoda quale faccenda di coercitiva distrazione proprio come la televisione così forte per le visioni spazzate via senza sosta. Indagine sapiente delle relazioni tra poesia e prosa, questa raccoltina timbra l’ascesi del precario tipo, cólto e senza ideali, quale una speranza di macchinetta atta alla pausa caffé con pranzo indotto, tradotto, tradito.

Librino sapienziale per il rasoterra solo apparente ma, in realtà, di contemplazione in era di Grande Rete ed immenso sgomento. Alcune frasi sono palafitte trafitte-infisse dentro un microcosmo memorabile, raro di “digerita” bile: “le sale malinconiche del suo lessico”, “Dall’attesa della morte, ci distraevano le pubblicità delle agenzie di viaggio.”, “Esaurite le occasioni di avere successo, andavamo a dormire.”, “ci guardavamo incerti sulla prossima frase da dire, mentre le condizioni meteorologiche passavano nel simbolico”, “In tangenziale, le prospettive del nostro futuro si infittivano di occasioni da sprecare, rimpianti in potenza e ragionamenti ingenui sullo stato delle cose”. Perfino la mente è slavata-valvolata dal pensiero dell’ultimo acquisto. Esempi di un impiegato (forse ancora un po’ gatto nonostante tutto) presente-assente alla straluna del ligio stare insieme alla postazione da non abbandonare pena la strada senza nemmeno più la cattività della pubblicità: “Superati gli equivoci tra colleghi, kinch finiva la sua giornata”. Di un altrove concreto e possibile nemmeno l’accenno: una tangenziale per obbligo di assenso. Anche il vestirsi in un grande magazzino significa tradirsi per ritrovarsi vestiti senza credenziali di identificazione-assunzione in testa: si rimane e si resta solo “parenti poveri”, lato di cosa in cosa. Qui l’accettazione della quieta alienazione si fa mistica e metafisica del battiscopa da osservare con la coda dell’occhio durante una telefonata di ufficio. Tutto è-al-non-è tranne il BRAND dell’immagine in obbligo da far perpetuare per un’intera vita da grafico di mercato, da “incruento” sacrificio umano.

La casa è la televisione, la giovinezza una canzone in zona canzonatoria, gli amori giovanili un occaso già da quando furono: furono? Poeta del solito-insolito Gherardo Bortolotti sa la lotta del silenzio che può diventarsi/ci silos di cari estinti-stinti segni di rivolta e garbatissima, amarognola denuncia sulla propria pelle qui ad arte resa, finalmente, finemente collettiva. Freddo umorismo di rettilinei per scarti pasquali che premettono, in zona di bolla di sapone e idee più che chiare, cara resistenza cara.

Marina Pizzi