Archivio mensile:Febbraio 2008

Per Amelia Rosselli: a Siena

Siena, mercoledì 13 febbraio, ore 15

Meeting Room / Graduate College “Santa Chiara”

Via Valdimontone 1, p.t.

[ Università degli Studi di Siena – Facoltà di Lettere e Filosofia
Dipartimento di Filologia e Critica della Letteratura ]

PER AMELIA ROSSELLI: incontro e letture

con
Laura Barile, Chiara Carpita, Stefano Dal Bianco, Ugo Fracassa, Romano Luperini,
Antonio Prete, Daniela Brogi, Andrea Cortellessa, Stefano Giovannuzzi,
Giacomo Magrini, Guido Mazzoni, Monica Venturini, Floriana d’Amely

www.unisi.it/ricerca/dip/dip_fcl/DottoratiWeb/ScuolaDottInterpretazione/ScuolaDottInterpretazione.html

 

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OGGI, 12 febbraio, a Milano: FuoriFormato alla Casa della poesia. Alle 18 e alle 21: Villa, Giovenale, Pugno

oggi, martedì 12 febbraio, alle ore 18:00

presso la Casa della Poesia c/o Palazzina Liberty, largo Marinai d’Italia, Milano

Andrea Cortellessa presenta

fuoriformato. Collana di testi contemporanei

:

Emilio Villa – Attributi dell’arte odierna (1947/1967)

nuova edizione ampliata a cura di Aldo Tagliaferri

(Le Lettere, 2008)

ne parlano

Cecilia Bello Minciacchi, Andrea Cortellessa, Claudio Parmiggiani, Marco Vallora e il curatore

 

e alle ore 21:00

Cecilia Bello Minciacchi presenta

Marco Giovenale, La casa esposta (Le Lettere, 2007)

e Laura Pugno, Il colore oro (Le Lettere, 2007)

*

saranno presenti i due autori e il curatore della collana Andrea Cortellessa

coordina Alessandro Broggi

Qualche connotato del brutto

arriva la segnalazione di un lungo testo (di autore italiano neanche giovanissimo) uscito ora in rete. si va a leggere – ed ecco: iterazioni (imbarazzanti) legate ad ambiguitas trita, inversioni a dozzine (“nel deposito arrivano”, “di un bambino il vero”, “perduto luogo”), aggettivazione lussureggiante, immagini veterosurrealiste a bassissima temperatura, io lirico legato a passato remoto, formule fisse (“nessuno vede”, “glorioso passato”, “bellezza sfiorita”), l’impersonale onnipresente nel “si” squartato (“s’apre”, “s’arrende”), vocabolario di cento parole, errori di ortografia, corsivi inopportuni, il “come” sostituito dal “quale” e magari accoppiato a inversione (“agisce quale aspro vino”: e via una citazione), uso di iperboli pacchiane a sostituire espressioni giudicate (a torto o a ragione) scontate. è poi evidente che all’origine dei testi stanno occasioni molto banali, ben semplici. vi viene sovrapposta una griglia formale grezza e vagamente retorica.

queste poche righe non sono scritte senza dispiacere. soprattutto perché qui si constata che:

siti e riviste accolgono colpevolmente i testi poetici senza suggerire nemmeno una traccia di editing. passi per chi sbaglia in prima persona e gioca le proprie carte sul proprio blog. ma una redazione che non si assume il compito di dialogare con gli autori che interpella, entrando anche in conflitto su alcune scelte testuali, è la conferma di uno stato di fatto (pessimo): assenza assoluta di critica, e soprattutto di trasmissione della critica. è un compito che le redazioni hanno sempre avuto, fin qui. e a cui stanno rinunciando, sembra.