Marco Giovenale
Cinque prose italiane
in http://centrostudihermitage.wordpress.com
bottle, yo – went first. “if ‘e en’t there,” he said, “close are. they came up”
“to-night, the peaches were riper than ever they were” -said kriscilla, and waited, according to saint matthew chapter 26
then heidi pushed the chair of the burglar under the vampire tree, for they both had agreed in losing their blood. completely.
o rest in peace, old g point, said ogino. over the course of sixteen years and more than a dozen records, they became famous for their cover of “catholic hardware and individuals”
il pacchetto una volta arrivato alle camere potrebbe risolvere tutto prima ancora di passare al senato. basta che tocchi la materia. inutili le antistoriche crociate scientiste e neocomuniste dell’opposizione. ratio. senza paese è tolta anche la crisi del paese. che gli ci vuole al pianeta per rimarginare il buco? niente. chi vuole fare la vacanza e va da nizza alla dalmazia o fa il giro o salta, è uguale. è l’uovo di colombo.
30 Agosto – Un anno di amicizia Italia-Libia
NIENTE DA FESTEGGIARE
Un anno di violazioni e violenze ai danni di migliaia di migranti africani.
Continua la raccolta di firme per la petizione di “Come un uomo sulla terra” e Fortress Europe, con la quale si chiede l’avvio di
due missioni in Libia, una d’inchiesta e una umanitaria, per verificare le condizioni dei migranti nei centri di detenzione e deportazione.
Già in 15.000 hanno firmato.
In occasione della visita di Silvio Berlusconi a Tripoli, gli autori e la produzione di “Come un uomo sulla terra”,
il documentario che da un anno dà voce alle testimonianze dei migranti africani vittime degli accordi italo-libici,
rilanciano in collaborazione con Fortress Europe la petizione per avviare missioni istituzionali nei centri di detenzione in Libia.
La petizione è rivolta ai Parlamenti Italiano ed Europeo, alla Commissione Europea e all’UNHCR ed ha già raccolto on line
e su carta quasi 15000 firme.
Ad un anno di distanza dalla firma dell’accordo tra Italia e Libia, le motivazioni a sostegno delle richieste contenute nella petizione
sono ancora più urgenti. Le notizie succedutesi negli ultimi mesi, in particolare dopo la svolta radicale avviata dai respingimenti
voluti dal Ministro Maroni, danno conferma della necessità di avviare misure di controllo sulle modalità con cui lo Stato Libico gestisce,
su richiesta e con finanziamenti italiani, la detenzione e la deportazione di migliaia di donne e uomini africani.
Ormai si conoscono le condizioni disumane di detenzione, le violenze anche mortali della polizia libica e l’assoluta mancanza di
tutela di diritti umani fondamentali, tra cui il diritto d’asilo.
Questa situazione ha fatto sì che a chiedere missioni di verifica siano non solo organizzazioni internazionali come UNHCR,
ma anche alte cariche istituzionali come il Presidente della Camera, e il Presidente del COPASIR Francesco Rutelli,
oltre a vari esponenti dei gruppi parlamentari di opposizione.
Prendiamo atto con favore di queste posizioni e uniamo le nostre voci a quelle dei firmatari della petizione, affinché queste missioni
siano finalmente possibili.
Oggi, in questa giornata in cui ci sembra non ci sia proprio niente da festeggiare, chiediamo a tutti gli italiani che credono nella tutela
dei diritti umani e nella costruzione di una civiltà democratica migliore, di firmare la petizione entro il 13 settembre attraverso il sito
del film: http://comeunuomosullaterra.blogspot.com.
Noi ci impegniamo a consegnare ufficialmente le firme ai destinatari entro la fine del mese di settembre, organizzando per l’occasione
un momento di confronto serio, convinti che sia ormai non solo necessario ma anche possibile avviare al più presto missioni di verifica
e di inchiesta in Libia.
Autori e Produzione “Come un uomo sulla terra”.