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una mail da ‘ultima generazione’, sul boicottaggio dei consumi, l’11 ottobre

ricevo da ultima generazione e volentieri condivido:
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Sabato 11 Ottobre in tutta Italia abbiamo segnato il via al boicottaggio dei supermercati. Ci siamo ritrovati per celebrare a Roma, Torino, Milano e Bologna. Tra tavoli imbanditi, musica, chiacchiere e cibo condiviso, abbiamo respirato la possibilità concreta di un altro modo di vivere. Chi ha portato cibo, chi il tempo di ascoltare e chi la voce per tracciare una visione. In queste piazze abbiamo ritrovato la forza del mutuo aiuto, la gioia dello stare insieme e la consapevolezza che ogni gesto può essere politico.

Abbiamo riscoperto che boicottare non significa solo rinunciare. Significa ripensare le relazioni tra di noi ma soprattutto con chi produce, è un atto collettivo di liberazione e costruzione. Con noi infatti c’erano alcune delle realtà che hanno aderito al boicottaggio. Perché non siamo da soli in questo boicottaggio: oltre alle 65.000 persone che boicottano, in questo cammino ci accompagnano realtà che si occupano di agricoltura alternativa, di sovranità alimentare e di economia solidale.

Boicottare il consumo significa rompere l’automatismo che ci lega a un sistema che devasta il pianeta, sfrutta le persone e distrugge il senso di comunità. Ogni euro speso alimenta un modello che mette il profitto prima della vita.
Tutti questi gruppi sono entrati in azione perché non ne possono più. Mentre i grandi supermercati si espandono e fanno profitti record, tanti braccianti continuano a lavorare in condizioni disumane, centinaia di piccole aziende agricole chiudono ogni anno e la gente fatica a riempire il carrello.

Queste alleanze rafforzano la nostra capacità di mettere pressione sul governo affinché si attivi ad aiutare la popolazione invece di privilegiare le lobby delle armi e dell’agroalimentare.

Boicottare non è un gesto individuale: è una scelta collettiva che cresce solo se la si pratica insieme, sostenendosi a vicenda, resistendo allo stesso tempo all’isolamento e alla solitudine.

Riusciremo a farlo crescere, sabato dopo sabato, e diventerà uno strumento di pressione fortissimo: un segnale chiaro a chi governa e alle aziende che vogliamo un cambiamento reale.

Nel frattempo, grazie per aver deciso di farne parte e boicotta anche sabato prossimo.

P.S.: qui l’elenco completo delle associazioni che aderiscono al nostro boicottaggio.