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il canto d’amore di j. alfred prufrock / t. s. eliot — — visage / luciano berio

Nel 1967 Nico D’Alessandria realizza un mediometraggio marcatamente sperimentale dal titolo Il canto d’amore di J. Alfred Prufrock, nel quale delle immagini scorrono deviate, accompagnate dalla recitazione della poesia di Eliot e da suoni distorti. La voce narrante è di Carmelo Bene, le musiche di Luciano Berio (Visage).

Titolari del copyright Kontor New Media Music Per conto di: col legno
Copyright © Visage (1961) [Remastered] Luciano Berio & Institute for Computer.

“tutto è santo”: un progetto espositivo coordinato e condiviso, per i cento anni dalla nascita di pier paolo pasolini

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), l’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano a partire dall’autunno 2022, nelle rispettive sedi museali, con un grande progetto espositivo coordinato e condiviso, la figura del regista, scrittore e artista.

Il titolo, Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO, è ispirato alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), che evoca la misteriosa sacralità del mondo: il mondo del sottoproletariato, arcaico, religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese.

Un percorso che intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici di approfondimento autonome, specifiche per ogni sede, ma concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare e stimolare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana, sull’influenza culturale che ha esercitato e sullo sguardo di chi la osserva dal XXI secolo.
La mostra di Palazzo delle Esposizioni parte dall’idea che mai un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola, come Pier Paolo Pasolini. In questa mostra Pasolini è visto in una dimensione radicale di poeta e autore, sempre vissuta con la totalità di un corpo che attraversa il mondo e sperimenta la dimensione della fisicità come pienezza e splendore e tragedia, in un amore estremo per la vita e per la realtà. La sua opera si manifesta come una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi alle convenzioni e ad ogni normalizzazione omologante delle caratteristiche dei singoli e delle diverse forme dell’eros.

La mostra delle Gallerie Nazionali di Arte Antica in Palazzo Barberini mette a fuoco il ruolo controverso che lo sguardo pasoliniano ha svolto e svolge nel condizionare, orientare e provocare il nostro immaginario visivo, la nostra percezione e interpretazione delle immagini, tra dimensione estetica, retaggio storico-antropologico e impegno ideologico. I temi del sacro, del gesto, della passione e del corpo offriranno agli spettatori la possibilità di un percorso di “montaggio”, o “rimontaggio” visivo, nel nostro rapporto con l’arte del passato, con la sua modernità critica e spesso problematica, attraverso linguaggi mediali diversi, dalla pittura alla scrittura, dalla fotografia al cinema.

Al MAXXI la chiave di lettura dell’opera pasoliniana è restituita attraverso le voci di artisti contemporanei, le cui opere evocano l’impegno politico dell’autore e l’analisi dei contenuti sociali ispirati dalle sue opere. La dedizione costante ai temi della vita pubblica, l’osservazione acuta delle dinamiche di potere, hanno fatto di Pasolini un profeta a cui molte generazioni hanno guardato per tracciare le linee guida della propria ricerca. La genuinità del volgo che diventa sacralità, la scomparsa delle periferie, gli effetti di un consumo mediatico massiccio sul grande pubblico, i grandi poteri letti come forze disgreganti del nostro presente, la voce dell’artista come atto di protesta e profezia sono i temi che articolano le sezioni pensate per la mostra.

Per tutta la durata del progetto, è previsto un ricco programma di eventi e performance coordinati tra le tre sedi e che prevedono il coinvolgimento delle Accademie straniere a Roma, dell’Archivio Luce / Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia, volti a sviluppare i temi affrontati nel percorso espositivo e più in generale ad alimentare un nuovo dibattito sulla figura e sul ruolo di Pasolini nel XXI secolo.

Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO
Palazzo delle Esposizioni, 17 ottobre 2022 – 20 gennaio 2023
Palazzo Barberini, 28 ottobre 2022 – 13 febbraio 2023
Museo MAXXI, 16 novembre 2022 – 12 marzo 2023

informazioni da
http://www.060608.it/it/eventi-e-spettacoli/mostre/pier-paolo-pasolini-tutto-e-santo.html

pagine ulteriori:
https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2021/12/100-anni-nascita-pier-paolo-pasolini-mostre-roma/
https://zero.eu/it/news/pier-paolo-pasolini-una-mostra-grande-quanto-roma/

luca maria patella fino al 22 agosto alla fondazione modena

https://www.fmav.org/mostre-e-attivita/mostre/luca-maria-patella-fotografia-and-extra-media-utile-ti-sia/

Fondazione Modena Arti Visive: dal 18 giugno al 22 agosto (Palazzina dei Giardini):

Luca Maria Patella. Fotografia & extra media – utile ti sia! è la mostra a cura di Massimo Bignardi dedicata ad un grande protagonista ed innovatore della scena dell’arte italiana attivo a partire dagli anni ’60.  Luca Maria Patella, figura complessa che spazia tra i media, fotografialinguaggio filmico, scultura, poesia visiva, performance, grande sperimentatore, è nato nel 1934 a Roma. La sua modalità operativa è propria di un linguaggio in progressivo aggiornamento, influenzato dall’incessante rinnovamento tecnologico che è all’interno di quella interdisciplinarità, caratterizzante l’intero suo percorso artistico.  Di lui scriveva Gillo Dorfles nel 1997: “è l’unico grande continuatore di una frattura dell’arte moderna che è iniziata con Duchamp, e che ha completamente sovvertito il genere arte visiva”.

La mostra testimonia il ruolo dell’artista concentrandosi sulla evoluzione dei linguaggi fotografici e video, a partire dalle esperienze realizzate a metà degli anni sessanta, le acqueforti e le tele fotografiche passando per le opere degli anni ’70 e ’80, immagini realizzate in autofocus con obiettivo fish-eye,  chiamate dall’artista autofoto. Il percorso prosegue con le sperimentazioni  sulla percezione e riproduzione del colore fino alle grandi e rarissime Polaroid degli anni ’90. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e la Fondazione Cineteca di Bologna non mancherà una selezione di film , Terra Animata (1965-1967),  SKMP2 (1968) e  Vedo, Vado!(1969), premiato con l’“Osella d’Argento” a Venezia.