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il canto d’amore di j. alfred prufrock / t. s. eliot — — visage / luciano berio

Nel 1967 Nico D’Alessandria realizza un mediometraggio marcatamente sperimentale dal titolo Il canto d’amore di J. Alfred Prufrock, nel quale delle immagini scorrono deviate, accompagnate dalla recitazione della poesia di Eliot e da suoni distorti. La voce narrante è di Carmelo Bene, le musiche di Luciano Berio (Visage).

Titolari del copyright Kontor New Media Music Per conto di: col legno
Copyright © Visage (1961) [Remastered] Luciano Berio & Institute for Computer.

28 marzo, *domenica doc*: “atto unico” di jannis kounellis


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Domenica 28 marzo : un appuntamento imperdibile, alla scoperta di uno degli artisti più influenti dell’arte contemporanea, Jannis Kounellis, legato al fotografo Aurelio Amendola da grande stima e amicizia, raccontato attraverso lo sguardo di un altro grande mestro, il regista Ermanno Olmi.

Il film è stato girato nel 2006 durante l’allestimento della mostra di Jannis Kounellis “Atto unico” presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano. Il risultato è un mediometraggio di trenta minuti che spia dentro il processo creativo di un’opera d’arte, un piccolo “film-pedinamento” che racconta, giorno dopo giorno, l’infaticabile processo di costruzione, assestamento e rielaborazione dei pensieri dell’artista.

Scrive così Ermanno Olmi:

L’idea di questo pedinamento è nata quasi per caso; si potrebbe dire per gioco, da quel dialogare libero e un po’ scanzonato che è privilegio dell’amicizia. Dunque, per alcune settimane ho spiato Jannis Kounellis mentre cammina in su e in giù nel vastissimo padiglione, quasi fosse in continua lotta con quei suoi materiali ruvidi, così possenti per consistenza e peso e che da sempre lo incuriosiscono e lo attraggono in una sorta di sfida tra lui e loro, tra spazi e volumi, luce e buio: fino a quell’istante estremo sospeso nell’eterno. Che, per l’artista, tanto dura l’attimo di felicità del suo stupirsi.
Ma prima, c’è il paziente lavoro di molti giorni: con semplicità e anche con gioia. Così ho veduto Jannis Kounellis nei momenti più acuti della lotta quando al suo tavolinetto d’appoggio, serrando in pugno come arma un pennarellone dalla pastosità caliginosa, eccolo che comincia a tratteggiare linee e tondi come se scolpisse il foglio bianco che ha sotto di lui e lo aggredisce col vigore di una ‘manualità’ abituata a domare un pensiero o un’immagine che vuole sfuggirgli o mutarsi continuamente istante dopo istante. Allo stesso modo di un bambino che deve ancora scoprire il mondo perché il mondo è sempre da scoprire.
Ma per guardare Kounellis al lavoro, bisogna farlo furtivamente -come coi bambini, appunto- per sorprenderlo in certi suoi momenti riservati e fuggevoli. Allora ti accorgi che ha nello sguardo qualcosa che è molto vicino all’innocenza, un’eco dell’infanzia senza la quale non ci si può stupire.
E così anch’io, con Arnaldo Pomodoro e tutti quelli che hanno lavorato e contribuito ad allestire quest’opera, ogni giorno abbiamo goduto di questi improvvisi stupori.

Modalità di accesso alla proiezione
Per accedere allo streming gratuito, cliccare su https://vimeo.com/fondazionepistoiamusei
e inserire il codice FPM-Kounellis.
Sarà possibile collegarsi dalle ore 10 alle ore 24 di domenica 28 marzo
Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano. Tutti i diritti riservati.
Fotografie di Aurelio Amendola.