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gustav sjöberg: “la fiorente materia del tutto. sulla natura della poesia” (neri pozza, 2022)
https://neripozza.it/libri/la-fiorente-materia-del-tutto
«Un altro modo di comprendere la materia sarebbe, approssimativamente, di trattarla come una produzione di infinite, innumerevoli forme entro un incessante movimento di decomposizione e composizione, dissoluzione e ricombinazione. Concepita in questo modo la materia non sarebbe più un substrato passivo su cui si debba intervenire con un lavoro formale, bensì, al contrario, una molteplicità di forme che genera se stessa e con cui combacerebbe».
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Gustav Sjöberg, poeta, scrittore e traduttore, vive a Stoccolma. Traduce da diverse lingue, tra cui l’italiano, il latino e il tedesco. Ha tradotto dal latino il De vulgari eloquentia di Dante e dall’italiano opere di Andrea Zanzotto, Giacomo Leopardi, Giorgio Agamben, Giordano Bruno, Gianni Carchia. Ha curato molti numeri della rivista svedese “OEI”, tra cui il n. 67/68 del 2015, monografico sulle scritture di ricerca italiane: Scrittura non assertiva!. Due sue raccolte di testi sperimentali, uscite per le edizioni OEI, sono eftre (2013) e apud (2017). Il volume di teoria letteraria ora pubblicato da Neri Pozza è stato scritto in tedesco e pubblicato a Berlino nel 2020 da Matthes & Seitz con il titolo zu der blühenden allmaterie.
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Dalla nota editoriale di Monica Ferrando:
Chi ha detto che la materia è incapace di creare da sé la forma (o le forme)? D’accordo, è stato Aristotele, lo sappiamo. Ma cosa accadrebbe invece se, forzando il maestro di coloro che sanno, troncassimo il legame tra forma e arte perché «mediante un concetto di forma radicalmente altro diventerà possibile una distruzione dell’arte – e, in particolare della poesia – concepita come ambito autonomo, come sfera distinta dalla non-arte, dalla non-poesia oppure come sublime riflessione sull’esistenza. Non sarà che qui si compie una risoluzione dell’arte nella natura?» Non è alla scienza o alla negromanzia tecnologica faustiana che l’autore affida tale compito, ma alla poesia stessa […]
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Una più ampia nota biobibliografica + un’intervista a Gustav Sjöberg traduttore di Zanzotto:
https://www.newitalianbooks.it/it/intervista-a-gustav-sjoberg-poeta-saggista-e-traduttore/
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gustav sjöberg’s book of poetics, “zu der blühenden allmaterie”: über die natur der poesie
Gustav Sjöberg: „zu der blühenden allmaterie“. über die natur der poesie. Matthes und Seitz Verlag, Berlin 2020
a review here (Frankfurter Allgemeine):
https://zeitung.faz.net/faz/feuilleton/2020-07-07/a9847949cb8d5ef238673a7fc6e2f572/
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Einem klassischen ästhetischen Modell zufolge formt der Künstler eine von ihm vorgefundene Materie, formt also die Natur zu Kunst, gibt der Materie Form. Die Skulptur folgt diesem Modell, aber auch die Poesie wird stets in einer solcher Perspektive gesehen. Denn was unterscheidet ein Gedicht von einem Nicht-Gedicht, die Poesie von dem, was nicht Poesie ist? Auch wenn in der Geschichte verschiedene Versuche, das Wesen der Poesie exakt zu bestimmen, sich nach und nach als unhaltbar herausgestellt haben, bleibt am Ende doch immer eine implizite Vorstellung von menschlicher Tätigkeit – der Gedanke, dass der Dichter auf irgendeine Weise die nicht poetische Materie organisiert und zu Poesie macht. Gustav Sjöberg geht in diesem poetischen Essay in Rückgriff auf Gedanken und Konzepte u. a. von Marsilio Ficino, Giordano Bruno, Dante Alighieri, Ernst Bloch der grundlegenden und auf Aristoteles zurückzuführenden Unterscheidung von Form und Materie nach sowie ihrem noch immer ungebrochenen Einfluss auf Begriffe wie »Kunst« und »Poesie«, die Sjöberg mit diesem Essay aus ihrem gedanklichen Käfig befreit.
(https://www.matthes-seitz-berlin.de/buch/zu-der-bluehenden-allmaterie.html)