Archivi tag: Giovanna Frene
Padova, 22 e 23 ottobre + mostra fino al 15 dicembre
Un grazie, pubblicamente e di nuovo, a Laura Callegaro e Giovanna Frene per l’amicizia ospitalità e dialogo a Padova, in occasione della mostra di Laura (22 ottobre) e della lettura di Giovanna e mia (il 23 ott., presso la bellissima libreria di Cristiana Pisani).
Penso di poter ringraziare anche a nome degli altri autori i cui testi sono dal 22 esposti insieme alle fotografie. In proposito, chi volesse può leggere quei testi (di Giovanna Frene, Gian Maria Annovi, Giulio Mozzi, et moi) in un fascicolo — la cui copertina si vede qui a lato — disponibile in galleria.
Ricordo a tutti che la mostra di Laura Callegaro continua fino al 15 dicembre, presso la Lambda Gallery, in via Monte Solarolo 20.
http://www.lambdagallery.it/
http://lauracallegaro.it/
OGGI a Padova: reading di Giovanna Frene e Marco Giovenale
a Padova, OGGI, sabato 23 ottobre, alle ore 18:30,
(via Accademia 10)
Giovanna Frene e Marco Giovenale
leggono e presentano i loro testi
G.F. : letture da Sara Laughs (Edizioni D’IF)
e di poesie uscite sulle riviste “Aufgabe” e “Italian Poetry Review”
M.G. : letture da Shelter (Donzelli)
Il reading non è solo un’occasione per aver modo di affrontare poesie recenti o recentissime dei due autori,
ma anche per ascoltare le annotazioni e letture critiche che ciascuno di loro dedicherà al lavoro dell’altro.
pagine online:
SARA LAUGHS
http://www.edizionidif.it/archives/000238.html
SHELTER
http://www.donzelli.it/libro/2189/shelter
scheda dei due libri (pdf):
http://slowforward.files.wordpress.com/2010/10/scheda_presentazione.pdf
evento su facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=122438037811140
Effetti Personali su facebook:
http://www.facebook.com/home.php?#!/group.php?gid=55126324244
___________________________________________________
*
info:
Libreria Effetti Personali
via Accademia 10
35139 Padova
effettipersonali2008 [at] libero [dot] it
tel. 049-2952661
a Padova, il 23 ottobre: lettura di Giovanna Frene e Marco Giovenale
a Padova, sabato 23 ottobre 2010, alle ore 18:30,
(via Accademia 10)
Giovanna Frene e Marco Giovenale
leggono e presentano i loro testi
G.F. : letture da Sara Laughs (Edizioni D’IF)
e di poesie uscite sulle riviste “Aufgabe” e “Italian Poetry Review”
M.G. : letture da Shelter (Donzelli)
Il reading non è solo un’occasione per aver modo di affrontare poesie recenti o recentissime dei due autori,
ma anche per ascoltare le annotazioni e letture critiche che ciascuno di loro dedicherà al lavoro dell’altro.
pagine online:
SARA LAUGHS
http://www.edizionidif.it/archives/000238.html
SHELTER
http://www.donzelli.it/libro/2189/shelter
scheda dei due libri (pdf):
http://slowforward.files.wordpress.com/2010/10/scheda_presentazione.pdf
evento su facebook:
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via Accademia 10
35139 Padova
effettipersonali2008 [at] libero [dot] it
tel. 049-2952661
Padova, 23 ottobre: Giovanna Frene e Marco Giovenale
a Padova, sabato 23 ottobre 2010, alle ore 18:30,
(via Accademia 10)
Giovanna Frene e Marco Giovenale
leggono e presentano i loro testi
G.F. : letture da Sara Laughs (Edizioni D’IF)
e di poesie uscite sulle riviste “Aufgabe” e “Italian Poetry Review”
M.G. : letture da Shelter (Donzelli)
Il reading non è solo un’occasione per aver modo di affrontare poesie recenti o recentissime dei due autori,
ma anche per ascoltare le annotazioni e letture critiche che ciascuno di loro dedicherà al lavoro dell’altro.
pagine online:
SARA LAUGHS
http://www.edizionidif.it/archives/000238.html
SHELTER
http://www.donzelli.it/libro/2189/shelter
scheda dei due libri (pdf):
http://slowforward.files.wordpress.com/2010/10/scheda_presentazione.pdf
evento su facebook:
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via Accademia 10
35139 Padova
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testi critici _ su un poemetto di Giovanna Frene
Spostamento, un “poemetto per la memoria”
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Spostamento, di Giovanna Frene, edito da Lietocollelibri (Como, 2002, pp.48), è costituito da una Definizione in tre versi («Chiamiamo morte quella condizione / per cui il ricordo di una persona / da viva ci appare improponibile»); da dieci poesie o lasse numerate e dotate di titoli; da una Clausula; e infine da un vero e proprio riporto epigrafico: «nemo obliviscitur felicitatis suae».
Il poemetto nasce come torsione testuale o nadir (complesso) di un evento luttuoso. Il suicidio di una persona cara disegna sulla pagina orma e deformazione di un discorso emotivo. Che non significa sentimentale. È anzi vero l’opposto.
E se un “io” affiora già dal Proludio, si tratta di ego che è dissipazione, e che così (si) dichiara: «per l’appeso scrivo qui la poesia doverosa / necessaria maledizione di un maledetto: / non dissimile al vento che portava / al nulla la stagione il detto della cenere». Dissipazione agìta anche sul corpo dei sostantivi dell’ultimo verso: quale valore hanno «stagione» e «detto»? Altre ceneri: grammaticali.
Forse la poesia in questo senso più emblematica è la quinta, intitolata Dell’irradiazione: l’incipit «luce della luce dei corpi senza luce» rimanda per solennità e altezza (non retorica) al Credo della liturgia cattolica. Ma è versato come una litania rivolta alla «insufficienza ovale» (ai «bordi della parola») sul «cranio opaco» e distanziato dello scomparso. In gioco è così una doppia sparizione: di parola e corpo: il verso conclusivo, «mortomorto senza assoluzione», significa lo stesso inseguirsi dei linguaggi.
Se quindi Spostamento si definisce in sottotitolo Poemetto per la memoria, è anche un flusso scritto-spostato lungo una linea di fuga dallo stesso concetto di testo. Chiara – per eccesso di ironia – la Clausula che inquadra il poemetto come «una cassa / […] / più immortale della carta».
In apparenza formalmente chiusissimo, Spostamento si rovescia all’esterno della sua devozione e dedizione allo stile. E dove ragiona di una scomparsa, lo fa in qualche modo specchiando la fuga irreversibile del testo-tessuto: in memoriam. È «il vuoto entrato nel baratro della rappresentazione» (poesia IX), «bordo dissolto del fuocovento come margine» (poesia VI).
Non diversamente è decifrabile (ancora nella poesia VI, v.5) quell’emistichio-calco che piega un immaginabile seme del piangere caproniano in «seme del margine»: picco metatestuale evidente.
In questa complessa operazione di spola tra testo e metatesto, tra planctus vestito di storia e textus incenerito, sicuramente ha magistrale e positiva influenza l’opera di Zanzotto, indagata con assiduità da Giovanna Frene. Ma potrebbe forse esser fatto anche il nome della Valduga autrice di Donna di dolori.
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[Articolo pubblicato a stampa in «l’immaginazione», a.XX, n.196, mar.2003]


