esce l’antologia (già numero de “L’Illuminista”)
POETI DEGLI ANNI ZERO
a cura di Vincenzo Ostuni
[ Ponte Sisto, 2011 ]
Sabato 3 dicembre 2011, ore 18.00
presso “EMAU” Art, Shop&Coffee – Preganziol (TV) Via Terraglio n. 152
“LA POESIA E IL POTERE”
Lettura integrale del libro di poesia
Il noto, il nuovo (Transeuropa, novembre 2011) di Giovanna Frene
con Prefazione di Paolo Zublena, postfazione di Silvia De March, fotografie di Laura Callegaro, traduzione inglese di J. Scappettone e J. Calahan
Intervengono Giovanna Frene e Silvia De March
***
L’evento si svolge nell’ambito della mostra di fotografia
SUBWAY BODIES
di Laura Callegaro
Vernice sabato 19 novembre, ore 18
La mostra rimarrà aperta dal 19 novembre 2011 al 31 gennaio 2012
qui il pdf del comunicato stampa completo
Un grazie, pubblicamente e di nuovo, a Laura Callegaro e Giovanna Frene per l’amicizia ospitalità e dialogo a Padova, in occasione della mostra di Laura (22 ottobre) e della lettura di Giovanna e mia (il 23 ott., presso la bellissima libreria di Cristiana Pisani).
Penso di poter ringraziare anche a nome degli altri autori i cui testi sono dal 22 esposti insieme alle fotografie. In proposito, chi volesse può leggere quei testi (di Giovanna Frene, Gian Maria Annovi, Giulio Mozzi, et moi) in un fascicolo — la cui copertina si vede qui a lato — disponibile in galleria.
Ricordo a tutti che la mostra di Laura Callegaro continua fino al 15 dicembre, presso la Lambda Gallery, in via Monte Solarolo 20.
http://www.lambdagallery.it/
http://lauracallegaro.it/
a Padova, OGGI, sabato 23 ottobre, alle ore 18:30,
Giovanna Frene e Marco Giovenale
leggono e presentano i loro testi
G.F. : letture da Sara Laughs (Edizioni D’IF)
e di poesie uscite sulle riviste “Aufgabe” e “Italian Poetry Review”
M.G. : letture da Shelter (Donzelli)
Il reading non è solo un’occasione per aver modo di affrontare poesie recenti o recentissime dei due autori,
ma anche per ascoltare le annotazioni e letture critiche che ciascuno di loro dedicherà al lavoro dell’altro.
pagine online:
SARA LAUGHS
http://www.edizionidif.it/archives/000238.html
SHELTER
http://www.donzelli.it/libro/2189/shelter
scheda dei due libri (pdf):
http://slowforward.files.wordpress.com/2010/10/scheda_presentazione.pdf
evento su facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=122438037811140
Effetti Personali su facebook:
http://www.facebook.com/home.php?#!/group.php?gid=55126324244
___________________________________________________
*
info:
Libreria Effetti Personali
via Accademia 10
35139 Padova
effettipersonali2008 [at] libero [dot] it
tel. 049-2952661
a Padova, sabato 23 ottobre 2010, alle ore 18:30,
Giovanna Frene e Marco Giovenale
leggono e presentano i loro testi
G.F. : letture da Sara Laughs (Edizioni D’IF)
e di poesie uscite sulle riviste “Aufgabe” e “Italian Poetry Review”
M.G. : letture da Shelter (Donzelli)
Il reading non è solo un’occasione per aver modo di affrontare poesie recenti o recentissime dei due autori,
ma anche per ascoltare le annotazioni e letture critiche che ciascuno di loro dedicherà al lavoro dell’altro.
pagine online:
SARA LAUGHS
http://www.edizionidif.it/archives/000238.html
SHELTER
http://www.donzelli.it/libro/2189/shelter
scheda dei due libri (pdf):
http://slowforward.files.wordpress.com/2010/10/scheda_presentazione.pdf
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a Padova, sabato 23 ottobre 2010, alle ore 18:30,
Giovanna Frene e Marco Giovenale
leggono e presentano i loro testi
G.F. : letture da Sara Laughs (Edizioni D’IF)
e di poesie uscite sulle riviste “Aufgabe” e “Italian Poetry Review”
M.G. : letture da Shelter (Donzelli)
Il reading non è solo un’occasione per aver modo di affrontare poesie recenti o recentissime dei due autori,
ma anche per ascoltare le annotazioni e letture critiche che ciascuno di loro dedicherà al lavoro dell’altro.
pagine online:
SARA LAUGHS
http://www.edizionidif.it/archives/000238.html
SHELTER
http://www.donzelli.it/libro/2189/shelter
scheda dei due libri (pdf):
http://slowforward.files.wordpress.com/2010/10/scheda_presentazione.pdf
evento su facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=122438037811140
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35139 Padova
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Spostamento, di Giovanna Frene, edito da Lietocollelibri (Como, 2002, pp.48), è costituito da una Definizione in tre versi («Chiamiamo morte quella condizione / per cui il ricordo di una persona / da viva ci appare improponibile»); da dieci poesie o lasse numerate e dotate di titoli; da una Clausula; e infine da un vero e proprio riporto epigrafico: «nemo obliviscitur felicitatis suae».
Il poemetto nasce come torsione testuale o nadir (complesso) di un evento luttuoso. Il suicidio di una persona cara disegna sulla pagina orma e deformazione di un discorso emotivo. Che non significa sentimentale. È anzi vero l’opposto.
E se un “io” affiora già dal Proludio, si tratta di ego che è dissipazione, e che così (si) dichiara: «per l’appeso scrivo qui la poesia doverosa / necessaria maledizione di un maledetto: / non dissimile al vento che portava / al nulla la stagione il detto della cenere». Dissipazione agìta anche sul corpo dei sostantivi dell’ultimo verso: quale valore hanno «stagione» e «detto»? Altre ceneri: grammaticali.
Forse la poesia in questo senso più emblematica è la quinta, intitolata Dell’irradiazione: l’incipit «luce della luce dei corpi senza luce» rimanda per solennità e altezza (non retorica) al Credo della liturgia cattolica. Ma è versato come una litania rivolta alla «insufficienza ovale» (ai «bordi della parola») sul «cranio opaco» e distanziato dello scomparso. In gioco è così una doppia sparizione: di parola e corpo: il verso conclusivo, «mortomorto senza assoluzione», significa lo stesso inseguirsi dei linguaggi.
Se quindi Spostamento si definisce in sottotitolo Poemetto per la memoria, è anche un flusso scritto-spostato lungo una linea di fuga dallo stesso concetto di testo. Chiara – per eccesso di ironia – la Clausula che inquadra il poemetto come «una cassa / […] / più immortale della carta».
In apparenza formalmente chiusissimo, Spostamento si rovescia all’esterno della sua devozione e dedizione allo stile. E dove ragiona di una scomparsa, lo fa in qualche modo specchiando la fuga irreversibile del testo-tessuto: in memoriam. È «il vuoto entrato nel baratro della rappresentazione» (poesia IX), «bordo dissolto del fuocovento come margine» (poesia VI).
Non diversamente è decifrabile (ancora nella poesia VI, v.5) quell’emistichio-calco che piega un immaginabile seme del piangere caproniano in «seme del margine»: picco metatestuale evidente.
In questa complessa operazione di spola tra testo e metatesto, tra planctus vestito di storia e textus incenerito, sicuramente ha magistrale e positiva influenza l’opera di Zanzotto, indagata con assiduità da Giovanna Frene. Ma potrebbe forse esser fatto anche il nome della Valduga autrice di Donna di dolori.
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[Articolo pubblicato a stampa in «l’immaginazione», a.XX, n.196, mar.2003]