Archivio mensile:Agosto 2010

napoli, impianto, candelabri, juri

inchiesta, guardiatorino come una metropoli deriva sull’uranio.
vigilia ipotesi: carpet corriere, santo del quando.
deve essere chiuso nel lavoro del martini. milano-roma.
«l’aggressione» è amici tedesco, amici sala, amici monte, amici polizia.
caccia a u, pensionamento, padova, verderame sullo scroto.
affondano la nave aids con un mutuo sulla foto, li aiuta il coordinatore olimpico, una donna in gara, una gara all’italiana.
il boss maritato taglia i lettori. fa il martirio di santa food.
al parlamento il sorso pesa come la fotostoria, 80 gt, la a1 in quindici minuti tutta. san lazzaro è la stieg calcio sporting folla.
fanno delle offerte bianche durante lo sciopero bianco.
è stata trovata la cellula che si riproduce nella vigna nove.
un film sull’iraq. sono chiusi in blocco.
pozzino: «monte chiuso, fanatico catturato, impianti chiusi a napoli, castel monitor in vendita»
alle 9 il giornalismo parla dei diritti a bologna, del guasto dei tribuni, dell’estate.

Il Ponte sull’ Enza – Tra Vetto e il Mulino di Bazzano

Il Ponte sull’ Enza
Tra Vetto e il Mulino di Bazzano

Omaggio a Luciano Anceschi

28-29 agosto

In un luogo appartato, tra boschi e montagne, da dove si vede scorre sinuoso il fiume Enza, trascorreva le vacanze estive Luciano Anceschi. Quel luogo era Vetto d’Enza (RE). E proprio a Vetto si terrà il 28 e 29 agosto 2010 “Il ponte sull’Enza – tra Vetto e il Mulino di Bazzano. Omaggio a Luciano Anceschi”, evento nell’ ambito della Biennale del Paesaggio organizzata dalla Provincia di Reggio Emilia, con la collaborazione del Comune di Vetto. Due giorni a cura di Daniela Rossi dedicati alla storica rivista di letteratura e poesia “Il verri” fondata e diretta dal 1956 da Luciano Anceschi, Docente di Estetica all’ Università di Bologna. A Vetto si tenevano le riunioni di redazione, con critici, intellettuali, scrittori e poeti. Ora nella casa, in estate abitata dal figlio Giovanni Anceschi e dalla poetessa Milli Graffi, si conserva l’ archivio della rivista, tuttora pubblicata da Giovanni Anceschi e Milli Graffi.
L’ evento vuole celebrare un ponte metaforico ma anche reale fra Bazzano e Vetto, per ricordare il legame tra Luciano Anceschi e i poeti del Mulino di Bazzano, di proprietà del poeta Corrado Costa e abitato dai poeti Giulia Niccolai e Adriano Spatola, che qui fondarono la mitica casa editrice Tam Tam. Il ponte sull’ Enza, che unisce il versante parmigiano a quello reggiano, veniva attraversato da poeti, scrittori, collaboratori, che andavano a Bazzano da Vetto e viceversa.

A Vetto e alla Locanda degli Asini di Spigone, luogo magico tra i castagneti dove si coniuga la buona tavola con la cultura, si gusteranno due giorni di letture, musica , presentazione di libri e video e un seminario sul rapporto tra Anceschi e i poeti del Mulino di Bazzano, con la partecipazione di artisti, scrittori, poeti e intellettuali che hanno vissuto quella straordinaria avventura.
Alle due giornate parteciperanno Nanni Balestrini ( uno dei primi redattori della rivista ),i critici Andrea Cortellessa e Niva Lorenzini, che vi collaborano attualmente, il musicista e performer Luigi Cinque, le poetesse Milli Graffi e Giulia Niccolai, la critica Cecilia Bello Minciacchi, Maurizio Spatola, fratello di Adriano, lo scrittore reggiano Giuseppe Caliceti, il poeta visivo Enzo Minarelli, il critico Eugenio Gazzola, il musicista Giuliano Zosi, lo scrittore Beppe Sebaste, discepolo e amico di Anceschi e altri amici poeti e critici…

Il 28 agosto a Spigone nel pomeriggio verranno presentati il libro di Niva Lorenzini Edoardo Sanguineti – Lettere dagli anni ’50, lettere di Edoardo Sanguineti a Luciano Anceschi e La repubblica dei poeti. Gli anni del Mulino di Bazzano, libro con DVD di Daniela Rossi.
Sempre a Spigone la serata di reading di poeti, musica e performances e una lettura musicale di Massimo Zamboni (ex CCCP).
Il 29 nella Sala Polivalente di Vetto Giovanni Anceschi e Milli Graffi coordineranno il convegno I sentieri della poesia tra Vetto e Bazzano, con la partecipazione di critici, poeti e amici.

gammm, 2010: indice dal 1 gennaio al 12 agosto

– keith arnatt. self-burial. 1969 [06-05-2010]

– luigi ballerini. da se il tempo è matto. 2010 [01-07-2010 .it]

– samuel beckett. da peggio tutta. 1983 [04-03-2010 .it]

– gianluca cataldo. il flecnodo in europa. 2010 [22-04-2010 .it]

– roberto cavallera. ebook: C40. 2009 [02-04-2010 .it]

– louis-ferdinand céline. da rigodon. 1961 [07-08-2010 .it]

– umberto eco. istruzioni per l’uso. 1992 [15-07-2010 .it]

– gianluca garrapa. leobloom. 2010 [13-05-2010 .it]

– andrea inglese. genealogie del testo poetico interrotto [su jean-jacques viton]. 2008 [11-01-2010 .it]

– pascal leclerq, animaux noirs. 2009 [21-06-10 .fr / .it]

– david lehman. wittgenstein’s ladder. 2005 [18-01-2010 .en / .it]

– tao lin, da you are a little bit happier than i am. 2006. II [18-02-2010]

– tao lin, da you are a little bit happier than i am. 2006. III [17-06-2010]

– adilia lopes. op-art. 2002 [20-05-2010 .pt / .it]

– antonio loreto. poema sentimentale e binario  sulla natura umana. 2008 [05-04-2010 .it]

– michele marinelli, from arc. 2010 [24-06-10 .it]

– k. silem mohammad. sonnagram 40. 2009 [30-03-2010 .en]

– bruno munari. la favola delle favole. 1994 [07-01-2010 .it]

– charles north. fourteeen poems. 1989 [15-02-2010 .en / .it]

– francis ponge. da comment une figue de parole et pourquoi. 1977. I [25-02-2010 .fr / .it]

– francis ponge. da comment une figue de parole et pourquoi. 1977. II [08-04-2010 .fr / .it]

ebook: porn with/out porn. 2010 [23-03-2010]

– sergio soda star. da note. 2009. II [04-02-2010 .it]

– tommasina squadrito. ebook: alfabeto leggero. 2010 [01-08-2010]

– gertrude stein. da sentences and paragraphs. 1931. [03-06-2010 .en /.it]

– italo testa. ebook: non ero io. 2010 [31-05-2010 .it]

– fabienne vallin. da when/where. 2008 [11-02-2010 .fr / .it]

– lewis warsh. the outer banks. 2001 [ 11-03-2010 .en / .it]

– barrett watten. plasma. 1979 [04-01-2010 .en / .it]

– luca zanini. lumen. 2009 [01-03-2010 .it]

– paolo zublena. esiste (ancora) la poesia in prosa?. 2010 [27-05-2010 .it]

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…and more:

tobias rehberger [25-01-2010], john mccracken [22-02-2010], the international obfuscated c code contest, I [18-03-2010], opere di galileo [25-03-2010], david kramer [29-04-2010] tracciamenti/something red [10-06-10], four years of gammm [29-06-2010], the international obfuscated c code contest, II [08-07-2010], giovanni anselmo [22-07-2010], r.cavallo: opeb [03-08-2010], the international obfuscated c code contest, III [12-08-2010]

senten

dimostrare le rivelazioni umane 7.1 di :
riconosce 4 angoli della terra. 3 ANGOLO DI EQUATORE 4
CORSE DEGLI ESSERI UMANI. IL DIO È ACCANTONATO COME
UN CUBO SIMULTANEO DA 4 GIORNI. SIETE STATO 5.9 = E CHE
LA TERRA HA SOLTANTO UN EQUATORE COME SE LA TERRA
FOSSE IN PIANO. VI HANNO INSEGNATO CHE LA TERRA
ERA PIATTA. MENTRE LA CREAZIONE HA DUE ANGOLI
DI ESSERI UMANI. IL DIO È ACCANTONATO COME I 4 SIMULTANEI
CUBO DI GIORNO. CUBO DI NOTTE.
QUESTO ESAURISCE L’UNIVERSO. NONOSTANTE VI ABBIANO DETTO
CHE LA TERRA HA SOLTANTO UN EQUATORE.
ESSA HA DUE RAGGI IN 4 SPECIE
DI ANGOLI IN LATI UMANI. ANGOLI-DIO. È ACCANTONATO. 
L’UNIVERSO SI DIVIDE IN OTTO CONTRADE. CHIAMANO 
IL CENTOMETRISTA IL 14 AGOSTO, QUESTO PORTA IL BENE 
SUL PIANETA, NELLA GALASSIA, CREA DUE ANGOLI
E VANNO BENE PER METTERCI IL COMODINO. COSA GIUSTA.

9 punti

che il mondo sia / fosse più vasto e complesso di quanto noialtri italiani mai potessimo eccetera eccetera, ok, si sapeva.

ma – per esempio – non immaginavo la vastità di contatti di un (piccolo) distributore di riviste e small presses che fa ponte tra berlino e zurigo e riesce a portare materiali in parecchie nazioni: http://www.mottodistribution.com.  (è solo uno dei mille siti che scopro – per mia distrazione – solo ora).

tra i referenti di questo distributore, per dire, c’è section 7 books, ossia http://www.castillocorrales.fr/section7/section7.html, a parigi. (trovo fra i testi distribuiti uno di falke pisano, artista che da tempo vive lì. e trovo saggi di eileen myles, o un post dedicato alla rivista e casa editrice svedese oei, eccetera).

ora.

in rete e su carta e su schermi diversi ultimamente si è parlato assai di distribuzione (e) di piccola editoria o “editoria di qualità”.
editoria piccola in termini di tirature e probabilmente (in italia) di lettori, ma per il resto centrale per la scrittura di ricerca e per l’arte contemporanea.

ho un’impressione (credo condivisibile) e la trascrivo: l’impressione che, in arte, e per l’arte, e in/per alcune scritture, il contesto o somma del “percettibile-come-importante” vada estendendosi straordinariamente anzi assolutamente oltre le nostre capacità di com-prensione, di restituzione cartografica entro un qualsiasi (pur ampio) panopticon, sinossi.
o meglio: sinossi non si dà. (ok: nihil sub sole ecc.)

bene. se la miglior mappatura (sappiamo che borges lo sapeva) è lo specchio, la rete dedica almeno un pugno di pixel a ogni briciola del nostro mondo (intellettuale).

la bulimia che ci agita può placarsi. specie in riferimento alla somma home+abroad. se sommiamo le iniziative (pur rade) itale e quelle estere (infinite), l’overflow ci sommerge.

se si riesce – per esempio col blog du-champ che ho recentemente inventato – a tener d’occhio contemporaneamente circa 650 blog e siti di scrittura di ricerca, arte, mail-art, visual poetry, googlism, flarf, scrittura asemantica, fotografia, eccetera, è fuori discussione che l’espressione “tener d’occhio” vada perdendo molto del suo valore. too much information.

o no?

ecco: una buffa riflessione e presa d’atto, a questo punto, mi corre l’obbligo di fare: tante info, tanto overflow di pagine e link, un tale super-forno di alta cucina sperimentale, un oceano o più oceani di esempi, a quanto pare, non toccano il nostro paese. il mare non bagna napoli ma nemmeno roma (diciamo ostia?), genova, venezia, per non parlare delle marche.

alcune conseguenze o notille derivate vorrei allora trarre, da quanto appena scritto (e da quanto vado mappando su slowforward da anni, in termini di editoria e siti che si occupano di ricerca):

1) in italia il “percettibile-come-importante” è – hélas – disperatamente & esclusivamente legato all’italia medesima, e in sostanza alla grande distribuzione o alla piccola editoria che (quasi sempre) non fa ricerca [attenzione: non fa la ricerca a cui qui ci si riferisce]

2) dell’immenso e vivo e operante e pubblicante+leggibile e letto e sconfinato panopticon e universo suddetto non si ha in italia non dico cognizione, ma neppure distantissima eco di silhouette di sospetto. nulla, zero. nessun sospetto ne hanno soprattutto i lettori, gli autori, gli editori, le facoltà di lettere, i giornali e i giornaletti

3) dai punti 1 e 2 deriva una inadeguatezza stratosferica della cultura italiana tutta, anche la più avvertita e colta, rispetto a quello che si fa (e rispetto a ciò verso cui si presta attenzione) nel mondo. nel mondo della ricerca. (non in quello della “grande editoria mondiale”). da una vita ormai è così. da almeno trent’anni. tanto è vero, che un autore come david markson o un’autrice come leslie scalapino fanno in tempo a morire prima di vedersi pubblicati in italia. succederà lo stesso per bernstein, silliman, hejinian? per i più giovani sondheim, pequeno glazier, bergvall, blau duplessis? (cito volentieri autori usciti presso salt publishing)

4) dai punti 1, 2 e 3 deriva l’urgenza, per la critica e per gli editori e autori italiani che si occupano (soprattutto) di ricerca, di ridurre drasticamente l’attenzione verso gran parte della grande editoria / grande distribuzione, e valutare con assoluta severità la massa di materiali che moltissima piccola editoria (pur “di qualità”) sforna – ahilei – nelle stesse modalità e sulla identica lunghezza d’onda e nei medesimi deludenti precisi percorsi e solchi formali della grande editoria

5) nelle aree della scrittura di ricerca anglofona e francofona, a quanto so, almeno dagli anni novanta una soverchiante presenza di elementi grafici e non testuali è in pieno flooding, sta cioè allagando le nuove testualità. molto più di quanto possa aver fatto il modello o ventaglio di pratiche performative nella poesia negli anni settanta, per dire. non è chiaro cosa questo possa significare non solo sulle lunghe distanze, ma anche in riferimento all’espandersi imminente dell’e-book (e relativo mercato). ma, già che ci siamo, una domanda:

6) esisterà davvero solo e soltanto qualcosa come un “mercato”, per l’e-book? se aggeggi e readers di pdf e txt e documenti vari sono in/per tutte le tasche (anche nella forma grezza del telefonino dotato di scheda sd piena di files), e i materiali si scambiano in rete liberamente, che senso ha “vendere” un testo? o meglio: che senso avrà? attenzione: la domanda non va posta in riferimento al contesto delle nuove & vecchie scritture italiane. abbiamo appena detto in che condizioni versa l’italia. requiescat. semmai dobbiamo pensare alla massa dei testi e delle opere (in inglese, soprattutto) che la rete già offre ora, in questo momento, gratis, in copyleft. e dobbiamo anche pensare al plurilinguismo delle generazioni che vengono. alla loro capacità di uscire – se non fisicamente – linguisticamente da questo paese, una buona volta.

7) io credo o forse spero sia decisamente urgente e sentita, per (daccapo) “la critica e gli editori (e autori) italiani”, l’esigenza di rivolgersi ai percorsi anticipati da gammm, da arcipelago, dalla collana felix e in generale dalla camera verde, o da compostxt, e con ciò l’incomprimibile tarantolante pressione a leggere “nioques” e “action poétique” e otoliths o la suddetta “oei”, o la chicago review, piuttosto che il mainstream delle edicole italiane; e che urgente sia tuttodì la foia e gioia di seguire la collana di saggistica (sulla poesia visiva ecc.) del mit, o le novità su ubuweb, o le edizioni questions théoriques, o green integer, o litmus press, e non – e mai! – la narrativa-narrativa-narrativa italiana (che, non si direbbe, ma “è” proprio narrativa, toh, quando la leggi).

8) cosa è stata per la scrittura di ricerca la breve ma generosissima vita di una casa editrice come la nuova foglio? o supernova? editori così esistono ancora, altrove. oltre a salt publishing, segnalo bookworks, o inventaire-inventions, ovviamente p.o.l., o le (purtroppo interrotte, credo) edizioni di michele lombardelli e la collana fuoriformato de le lettere. cosa ha rappresentato e rappresenta “il verri”? cos’è, oggi, la attivissima kootenay school of writing?

9) in riferimento al punto 7: se soprattutto per la critica e gli editori italiani (sintetizzabili in C.E.I., conferenza episcopale italiana) non fossero poi davvero urgenti le urgenze fin qui disordinatamente dette, concluderei con la parola: pazienza. e con un giro fuori confine (come sempre).