Archivio mensile:Gennaio 2011

“Voci di seconda fase”, di G. Marzaioli

presso la collana ChapBook (Arcipelago Edizioni) sono pubblicate le

Voci di seconda fase

di Giulio Marzaioli

La prima fase è costituita da moduli testuali autografi. I testi raccolti in questa seconda fase elaborano voci intervistate e registrate dall’autore.

L’opera Moduli di prima fase è pubblicata presso le edizioni La Camera Verde, collana «felix». Dai moduli e da alcune delle voci di seconda fase è stata tratta la  videoinstallazione Mproject, in collaborazione con Teresa Iaria.

#

Nel 2006 nasce la collana ChapBook, diretta da Gherardo Bortolotti e Michele Zaffarano

per le edizioni Arcipelago di Milano.

I volumetti si possono acquistare scrivendo alla casa editrice (info [at] arcipelagoedizioni.com)

oppure presso IBS, BOL, Unilibro, Webster, LibreriaUniversitaria

discinasco su repugglica it

bagna ai vescovi. “disagio molare, chiarire in sedi appropriate. politici abbiano disciplina e onore”. “c’è chi si siede il perché di tante indagini”

recensione di Massimo Gezzi

Su “Shelter” di M. Giovenale e “La divisione della gioia” di I. Testa

Alcuni sostengono che la nuova generazione di poeti italiani sia molto debole, incapace di produrre opere che per novità e riuscita siano paragonabili a quelle scritte a loro tempo dai fratelli maggiori; altri credono, al contrario, che il meglio della letteratura italiana provenga al momento proprio dai nuovi poeti, prima che dai nuovi narratori. Eccone due, di questi poeti nuovi, spesso ai margini del mercato e dunque molto più in ombra dei loro colleghi prosatori.

Marco Giovenale, poco più che quarantenne ma già assai attivo sia come autore sia come promotore di poesia, esce per Donzelli con Shelter. Dopo La casa esposta del 2007 e il libro collettivo Prosa in prosa del 2009 (entrambi Le Lettere), Giovenale recupera in questa raccolta il tema, ossessivo e ambivalente, del rifugio-reclusione. Se shelter in inglese significa soprattutto “riparo, protezione”, Giovenale sfrutta il doppio senso italiano di “ricovero” per raccontare «una serie di spazi o reclusorî» che sono sia i luoghi reali e chiusi che la sua poesia fotografa (una casa abbandonata, il manicomio, la clinica, un’altra casa da cui qualcuno è scomparso…), sia le pagine, le sezioni in cui la stessa raccolta si articola. Scorrendola, il lettore si trova proiettato in una sorta di incubo in cui la stanza in cui si arriva è la stessa da cui si è partiti. Le microsezioni, infatti, si intitolano tutte clinica 1, e nessuna narrazione le collega in un plot. Anzi, l’autore ha a cuore solo «le vicende puntiformi» dei soggetti «prigionieri e battuti e illusi» (sue le parole virgolettate) che lampeggiano nei versi o che riversano nella pagina brandelli di discorso diretto. La scrittura di Giovenale svuota programmaticamente «il troppo-pieno del senso, della dichiarazione, della situazione netta spiegata descritta stagliata», sia disarticolando o sospendendo la sintassi; sia provocando accostamenti inattesi che sgretolano di continuo il discorso, rendendolo «un flusso stabilmente interrotto». L’ambiguitas annidata nel titolo, che più di un critico ha individuato come cifra stilistica dell’autore, alona persino le evidenze della logica, della non-contraddizione («Sono reali. Non sono reali. Sono reali. Una due»; «dopo poche ore sono passate molte ore»), mentre a volte basta un minimo slittamento del significante per provocare una slavina di senso («Gloria – di storia, scoria, rimàne rima»). Anche la prosa che costituisce la sezione II (solutus), fatta di monconi isolati di dialogo, partecipa di questa ambiguità: il testo è sì “sciolto” da rima e versificazione, ma anche da un senso capitalizzabile, pacificante. «Il signor W.» e «R.», personaggi cifrati, restano ombre, fantasmi imprendibili e inquietanti.

>>> continua

Massimo Gezzi

[ Passione e ambituità nei versi di Italo Testa e Marco Giovenale, in «il manifesto», 19 gen. 2011, p.12 ]

“Shampoo”, issue #38

the 10th anniversary issue of SHAMPOO, #38, is out

You can check it out here:

http://www.shampoopoetry.com/

It’s the biggest & best SHAMPOO ever, with fantastic stuff by Tim Yu, Stephanie Young, Grzegorz Wróblewski (translated by Malcolm Sinclair), Tim Wright, Valerie Witte, Elizabeth Witte, Alli Warren, Dana Ward, Tim Vander Meulen, Joseph Torra, Halie Theoharides, Benmina Taquito, Dawn Sueoka, Louisa Storer, Suzanne Stein, Tim Shaner, Chad Scheel, RussWade, Meg Ronan, Kit Robinson, Mg Roberts, Beni Ransom, Kris Raido, Michael Pontacoloni, Ron Palmer, Billy X. O’Brien, Debrah Morkun, Trey Moody, Scott Metz, Catherine Meng, m.g. martin, Blake Lynch, Emily Liebowitz, D.W. Lichtenberg, Cassie Lewis, Rodney Koeneke, Jack Kimball, Kevin Killian, Larry Kearney, Alexander Jorgensen, Jill Jones, Matthew Johnstone, Becca Jensen, Paolo Javier, Chinedu Jonathan Ichu, Paul Hostovsky, Yuri Hospodar, Kallima Hamilton, Jaimie Gusman, Carolyn Gregory, Robert Glück, Leora Fridman, Andy Fitch & Jon Cotner, Rachel Finkelstein, Thomas Fink, Dion Farquhar, Adam Fagin, Elaine Equi, Melissa Eleftherion, Susie DeFord & Dennis Riley, P. Edward Cunningham, Brent Cunningham, Alex Crowley, Bruce Covey, William Corbett, Sean Cole, Bryan Coffelt, Justin Chin, Joseph Chapman, Otto Chan, Sabrina Calle, Craig Cady, Brandon Brown, Taylor Brady, Stephen Boyer, Bill Berkson, Melissa Benham, Dodie Bellamy, Jim Behrle, Rae Armantrout, and Shane Allison, along with SHAMPOOArt by Beni Ransom and Otto Chan, and a special documentary by Essential Films.

 

SHAMPOO
clean hair / good poetry
www.ShampooPoetry.com