Archivio mensile:Luglio 2020
phonè, delirio. riascolto
Per l’ennesima volta: da riascoltare, rivedere:
https://youtu.be/zhcnHRMXZ94
In incipit la distinzione Tolomeo/Copernico (e la presa d’atto che nonostante tutto, “in vent’anni”, ancora il sistema dominante, anzi unico, almeno in Italia, è quello tolemaico).
Poi la brevissima introduzione di Maurizio Grande, molto precisa nell’enunciare la separazione e incompatibilità tra Io e soggetto. (Più che chiaramente evidente in La voce di Narciso, Il Saggiatore, 1982: cfr. la nota di M.G. riportata nelle Opere, Bompiani, 1995 e 2008 [3], pp.993-994).
Nel video soprattutto riascoltare da 4′ 35”: tutto.
Qui solo un frammento:
“il soggetto è bambino, quindi onnipotente, è un altro fatto (da non confondersi con l’io), che non rappresenta, non vuole conflittualità a teatro, non vuole dialettica non vuole mediare nulla, non vuole educare, ma soprattutto è capace di diseducare. Ecco, ecco l’indisciplina della poesia a teatro”.
frammento ppp
cit. in
Tu parlavi una lingua meravigliosa, mostra a Santa Severa.
https://slowforward.net/2020/07/05/la-canzonetta-la-poesia/
a cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno
osvaldo licini: la regione delle madri
“tu parlavi una lingua meravigliosa”: da domani a santa severa
https://slowforward.net/2020/07/05/la-canzonetta-la-poesia/
a cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno
opera con dispensa di avere senso / giuseppe chiari. (collezione giuseppe garrera)
18 luglio: retoriche del corpo. performance degli anni ’70
Sabato 18 luglio alle ore 17 inaugura nel complesso museale del Caos di Terni la mostra “Retoriche del corpo. Performance degli anni ’70”, a cura di Pasquale Fameli, critico e ricercatore del Dams di Bologna. Se la Pop Art negli anni ’60 aveva messo al centro il linguaggio della pubblicità e gli scintillanti oggetti della società dei consumi, negli anni ’70 molti artisti scelgono invece il corpo come mezzo di espressione artistica. Prevale un desiderio di demistificazione e di autenticità, quasi a voler ripercorre da zero le grammatiche e i gesti fondamentali della relazione tra soggetto e ambiente. Fameli nel testo di presentazione cita due mostre importanti di quel periodo: “When Attitudes Become Form” di Harald Szeemann del ’69, e “Comportamento”, alla Biennale di Venezia del ’72, di Francesco Arcangeli e Renato Barilli. Nella mostra sarà possibile vedere opere e video di performances di Marina Abramovic, Alighiero Boetti, Vincenzo Agnetti, Joseph Beuys, Dennis Oppenheim, Arnulf Rainer e Hermann Nitsch. Il giorno seguente all’inaugurazione, domenica 19 alle 17, si terrà la conferenza ” Le vie della performance nell’arte degli anni ’70”, di approfondimento sui temi della mostra. Durante la conferenza saranno proiettate anche alcune riprese originali della Settimana Internazionale della Performance, organizzata nel 1977 da Renato Barilli, Roberto Daolio e Francesca Alinovi.
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asemic writing, segno, sperimentazione. un’intervista su singola.net
altre istruzioni (2009) / differx. 2020
responsabilità in editoria
Torno a segnalare questo video, youtu.be/fXeTQ54-Jcg, e gli ottimi interventi di tutti gli interlocutori, per Corrado Costa e per le sue poesie giovanili pubblicate da Argo (https://www.facebook.com/argoesplora/).
Inoltre, per chi fosse interessato, segnalo e sottolineo che nel video, da 38’ 33’’ a 47’ 36’’, stringo il focus dell’attenzione su alcune scelte editoriali del passato, e sul perché una certa storia della poesia contemporanea è andata (dal punto di vista appunto editoriale/distributivo) in un certo modo e non in un altro.
Non credendo alla Provvidenza, ho ancora idea che a fare la storia siano le scelte circoscritte di persone precise, o gruppi di persone, e che di queste scelte sia opportuno prima o poi che gli attori si prendano la responsabilità. (Serenamente, s’intende, ci mancherebbe). (Anche serenianamente, volendo).