Archivio mensile:Luglio 2020

18 luglio: retoriche del corpo. performance degli anni ’70

Sabato 18 luglio alle ore 17 inaugura nel complesso museale del Caos di Terni la mostra “Retoriche del corpo. Performance degli anni ’70”, a cura di Pasquale Fameli, critico e ricercatore del Dams di Bologna. Se la Pop Art negli anni ’60 aveva messo al centro il linguaggio della pubblicità e gli scintillanti oggetti della società dei consumi, negli anni ’70 molti artisti scelgono invece il corpo come mezzo di espressione artistica. Prevale un desiderio di demistificazione e di autenticità, quasi a voler ripercorre da zero le grammatiche e i gesti fondamentali della relazione tra soggetto e ambiente. Fameli nel testo di presentazione cita due mostre importanti di quel periodo: “When Attitudes Become Form” di Harald Szeemann del ’69, e “Comportamento”, alla Biennale di Venezia del ’72, di Francesco Arcangeli e Renato Barilli. Nella mostra sarà possibile vedere opere e video di performances di Marina Abramovic, Alighiero Boetti, Vincenzo Agnetti, Joseph Beuys, Dennis Oppenheim, Arnulf Rainer e Hermann Nitsch. Il giorno seguente all’inaugurazione, domenica 19 alle 17, si terrà la conferenza ” Le vie della performance nell’arte degli anni ’70”, di approfondimento sui temi della mostra. Durante la conferenza saranno proiettate anche alcune riprese originali della Settimana Internazionale della Performance, organizzata nel 1977 da Renato Barilli, Roberto Daolio e Francesca Alinovi.

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responsabilità in editoria


Torno a segnalare questo video, youtu.be/fXeTQ54-Jcg, e gli ottimi interventi di tutti gli interlocutori, per Corrado Costa e per le sue poesie giovanili pubblicate da Argo (https://www.facebook.com/argoesplora/).

Inoltre, per chi fosse interessato, segnalo e sottolineo che nel video, da 38’ 33’’ a 47’ 36’’, stringo il focus dell’attenzione su alcune scelte editoriali del passato, e sul perché una certa storia della poesia contemporanea è andata (dal punto di vista appunto editoriale/distributivo) in un certo modo e non in un altro.

Non credendo alla Provvidenza, ho ancora idea che a fare la storia siano le scelte circoscritte di persone precise, o gruppi di persone, e che di queste scelte sia opportuno prima o poi che gli attori si prendano la responsabilità. (Serenamente, s’intende, ci mancherebbe). (Anche serenianamente, volendo).

paola pitagora alla mitragliatrice di pino pascali (2), 1967 (collezione giuseppe garrera)

Paola Pitagora alla Mitragliatrice di Pino Pascali, Genova – Galleria La Bertesca, 1967. Arte Povera – Im spazio.

provino a contatto (particolare)

(collezione Giuseppe Garrera)

maurizio grande su cb (ma sulla *letteratura*, forse, in generale) (e la poesia…)

*

mi riesce difficile pensare si possa dire meglio di così, meglio di questo frammento di Maurizio Grande (su CB ovviamente).

dire così, intendo, anche per la letteratura (poesia ecc.)

parlo o parlerei insomma di una SCRITTURA SENZA SPETTACOLO.
(o, forse, meglio: una scrittura senza lo spettacolo della scrittura).

nessun io, nessun Moi, semmai “il soggetto [dell’inconscio] meno la volontà“.
(più chiaro di così si ri-muore).

*
fonte dell’immagine:
https://nuovoteatromadeinitaly.sciami.com/carmelo-bene-biografia-opere/maurizio-grande-automatico-autentico-carmelo-bene-linea-dombra-1995/

paola pitagora alla mitragliatrice di pino pascali, 1967 (collezione giuseppe garrera)

Paola Pitagora alla Mitragliatrice di Pino Pascali, Genova – Galleria La Bertesca, 1967. Arte Povera – Im spazio.

provino a contatto (particolare)

(collezione Giuseppe Garrera)