l’italia come volontà e rappresentazione / differx. 2024 [12 luglio]

di fatto (e per tanti aspetti già da prima del 1994) l’italia della pasta alla puttanesca, del poppulismo, del razzismo omicida, della voglia di schiacciare, del neofascismo rivendicato, delle discriminazioni di genere (anche letterario), del conflitto d’interessi (anche in poesia), del patriarcato, del familismo, della bustarelletta, delle piccole vendette lombarde, della mafia, che bell ‘o cafè, della collusione istituzionale, delle manganellate, di Genova 2001, di sharm el-sheikh, dell’insignificanza culturale, dell’insignificanza internazionale, della svendita di spazi pubblici, della sostituzione del privato (mafioso) al pubblico (perfino quello familista), dei patrioti filonazisti, del cantautorame, del romanesco di governo, degli insulti alla Costituzione, del sionismo macellaio, dello sdoganamento del puzzone, della cultura dello stupro, della furbetteria, del cattolicesimo a serramanico, del confessionale, della distruzione della scuola (pubblica) e della sanità (repetita…), oltre che dell’ecosistema e del patrimonio archeologico in vacca, l’italia vaticana, l’italia dei premi letterari e dei festival della salsiccia de sinissra, dei laureati all’estero e degli asini in parlamento, dei direttori di bancarotte più che di banche, l’italia dei pluripregiudicati in trionfo in politica, dei cani microfonati, delle tv bagagline, dei culi parlanti, della rai che vedrai, l’italia delle leggi ritagliate sulla sagoma del legislatore, delle lingue di giornalista, dei padroncini mannari, dei caporali e dei sergenti, è giusto ma direi è giustissimo che abbia il suo aeroporto dedicato.