Leggo questo articolo su Lay0ut Magazine e rifletto: fino a un anno (che non so precisare), è esistito in rete Lost in translation (link da tempo disattivato: https://tashian.com/multibabel/), un traduttore in più lingue che usava in modo automatico il servizio BabelFish (servizio [anche] di Yahoo). Lost in translation è stato l’esercizio (e il divertimento) testuale di tutti quelli che nel mondo (mica troppi a dire il vero) tra fine anni ’90 e prima metà degli anni Zero facevano googlism. (Facevamo).
Di BabelFish si ritrova traccia (sintetica, troppo) al link https://it.wikipedia.org/wiki/Yahoo!_Babel_Fish. Mentre su digital.com viene spiegato molto di più (e molto meglio): https://digital.com/babel-fish/.
Anche chi qui scrive se ne è abbondantemente servito, per esempio per scrivere la serie della Signorina dell’ortottica, pubblicata su differx a partire dalla seconda metà del 2006. Cfr. https://differx.blogspot.com/search?updated-max=2006-10-20T01:39:00%2B02:00&max-results=19&reverse-paginate=true (con un intento ludico perfino sbrigativo, cfr. https://differx.blogspot.com/2006/10/la-signorina-dell-stele-di-rosetta-per.html = stele di rosetta per guadagnare tempo)
Parecchi anni dopo (BabelFish e Lost in translation non c’erano più), anche Italo Testa pubblicò un lavoro creativo di traduzione multipla, sul “verri”.
D’altro canto, l’esperimento suggerito in tempi non sospetti da Montale, e ripreso da Lay0ut, aveva avuto una realizzazione su un numero della rivista di letterature comparate di Armando Gnisci, “I Quaderni di Gaia” (quando ancora probabilmente ero in redazione). Ma parliamo dei primi anni Novanta, penso, per cui ho dimenticato tutto. Una poesia era stata tradotta in più lingue e ripresentata nella lingua originale alla fine del processo. Con quale risultato? Affé, pure questo l’ho scordato. Che disastro: lost translation, di fatto. Peace.
Una riflessione, chiusi questi capitoli già nel 2013, provavo a farla qui: https://slowforward.net/2013/01/21/lost-in-translation/. Nel post trovo una gustosa rielaborazione audio (cantata per altro bene, direi) del tormentone Call Me Maybe. Enjoy: https://gizmodo.com/listen-to-call-me-maybe-after-its-been-put-through-goog-5977267.
Senza offesa per Montale, naturalmente.
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una notilla aggiunta:
http://brouits.free.fr/plop/multibabel.html
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