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oggi a roma: “past identities”. sul concetto di identità in antropologia e archeologia funeraria

OGGI 20 aprile, all’Istituto svizzero in Roma, via Liguria 20
Past Identities. Sul concetto di identità in antropologia e archeologia funeraria

Tavola rotonda
h. 18:00-19:30
in presenza & online

Evento a cura di Ilaria Gullo (Fellow Roma Calling 2021/2022, Archeologia)

Negli ultimi anni il concetto d’identità è diventato una tematica molto apprezzata nella ricerca archeologica, soprattutto nel discorso interpretativo di contesti funerari. Il termine ‘identità’ è stato introdotto a partire dalla metà del secolo scorso in vari campi di ricerca, come le scienze sociali e politiche, fino a instaurarsi nel lessico comune di tutti i giorni. Nell’uso frequente, il termine ‘identità’ ha assunto diverse nozioni e significati, al punto da necessitare costantemente una chiara definizione. Cosa intendiamo quando nell’archeologia funeraria parliamo d’identità? Quale metodologia viene applicata nell’analisi del record antropologico e archeologico per determinare le identità del passato? E perché aspiriamo a determinarle?
Più che aprire una discussione generale sul termine di ‘identità’, questa tavola rotonda vuole esporre il modus operandi della ricerca archeologica quando confrontata sul livello interpretativo con la materialità del reperto e l’intangibilità del concetto d’identità. La dott.ssa Reine-Marie Bérard e il dott. Francesco Quondam, illustreranno le potenzialità e i limiti della metodologia antropologica e archeologica relative alla questione dell’identità, attraverso la considerazione di casi studio di contesti funerari magnogreci e siciliani (tra l’VIII e il VI sec. a.C.). Seguirà una discussione moderata da Ilaria Gullo.


Programma:
H18:10-18:25 – Ilaria Gullo (Università di Basilea/Istituto Svizzero), Benvenuto
H18:25-18:45 – Reine-Marie Bérard (Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese, Aix-en-Provence)
H18:45-19:10 – Francesco Quondam (Università di Vienna)
H19:10-19:30 – Discussione

Informazioni e iscrizioni qui: https://www.istitutosvizzero.it/it/tavola-rotonda/past-identities/

dettaglio della deposizione di tomba Est 9 © Progetto Francavilla Marittima Macchiabate, Università di Basilea

a roma, 25-26-27 novembre, “walter benjamin e antonio gramsci: dialettiche di un incontro mancato – attualità di un confronto”

 

convegno-walter-benjamin-e-antonio-gramsci-dialettiche-di-un-incontro-mancato-attualita-di-un-confronto/

PROGRAMMA

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claudio costa: archeologia riseppellita

Sandro Ricaldone

CLAUDIO COSTA
Archeologia riseppellita
a cura di Andrea Alibrandi
Galleria Il Ponte – Firenze
Via di Mezzo, 42/b

in collaborazione con Archivio Claudio Costa
12 novembre 2021 – 30 dicembre 2021

La galleria Il Ponte dedica una personale a Claudio Costa, proponendo un nucleo selezionato di lavori storici che fotografano un momento fondamentale della sua ricerca e della sua carriera. Il ciclo Antropologia riseppellita, presentato nel 1977 alla sesta edizione di Documenta di Kassel, rappresenta un compimento della ricerca di stampo antropologico che impegnò l’artista nel corso degli anni Settanta e che lo portò a creare il “Museo di antropologia attiva”, a Monteghirfo. Applicando l’idea di “work in regress” da lui elaborata, in Antropologia riseppellita Costa “sotterra” i reperti che caratterizzano tipicamente i suoi lavori, proponendoli al pubblico in casse di legno coperte da tracce di fango. Anziché essere rinvenuto, il reperto viene così “convalidato” dall’azione dell’artista, che gli attribuisce una storia e una valenza simbolica. Attrezzi agricoli e fotografie relative al mondo contadino diventano una sorta di archivio e allo stesso tempo un monito a futura memoria per il mondo industrializzato e massificato. Tratto caratteristico di tutte le opere dell’artista, l’equilibrio tra ruvidità espressiva e compiutezza formale è qui ai massimi livelli.

“Gli “oggetti” di Claudio Costa sono gli strumenti, i simulacri e gli emblemi dell’Agricoltura terrestre; strumenti e simboli di un tempo mancato e irrecuperabile; strumenti di morte, di fatica e di simbiosi di uomini e animali, uomini e territorio. Per salvare il mondo che essi rappresentano si può solo salvarne i simboli, e per salvarli si può solo riaffidarli al grembo terrestre, riseppellirli come un reperto archeologico” (Corrado Maltese, catalogo mostra Antropologia riseppellita, Galleria Nuova 13, Alessandria, marzo 1977).