(nel comunicato, un’opera di Daniela Comani, 2016)
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Le leggendarie copertine di Bruno Munari, accanto a quelle espressamente concepite per libri da grandi artisti come Mario Schifano, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Mimmo Rotella. E poi le particolari vesti editoriali volute, desiderate e indicate da scrittori come Italo Calvino, Carlo Emilio Gadda, Elsa Morante, spesso con l’intento di trasmettere messaggi intimi, proibiti, o di alludere e colpire pericolosamente il lettore, fino ad arrivare a tutte le copertine, le varianti e le correzioni, che ricostruiscono la tormentata vicenda visiva italiana del Giovane Holden di Jerome David Salinger. È la celebrazione del libro come “oggetto di culto” da possedere, conservare e tramandare la mostra Il volto dei libri. Libri da vedere, allestita dal 23 luglio al 19 settembre al Castello di Santa Severa. A cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno, l’esposizione presenta [… continua qui]
Le leggendarie copertine di Bruno Munari, accanto a quelle espressamente concepite per libri da grandi artisti come Mario Schifano, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Mimmo Rotella. E poi le particolari vesti editoriali volute, desiderate e indicate da scrittori come Italo Calvino, Carlo Emilio Gadda, Elsa Morante, spesso con l’intento di trasmettere messaggi intimi, proibiti, o di alludere e colpire pericolosamente il lettore, fino ad arrivare a tutte le copertine, le varianti e le correzioni, che ricostruiscono la tormentata vicenda visiva italiana del Giovane Holden di Jerome David Salinger. È la celebrazione del libro come “oggetto di culto” da possedere, conservare e tramandare la mostra Il volto dei libri. Libri da vedere, allestita dal 23 luglio al 19 settembre al Castello di Santa Severa. A cura di Giuseppe Garrera e Igor Patruno, l’esposizione presenta [… continua qui]
questo e altro, a Lucca, dal pomeriggio di domenica 20 giugno @ Borda!Fest – Xtraborda! Settima Edizione. nel parco di fronte al Foro Boario, dalle 17 circa.
COBRA dalla materia al segno a cura di Pasquale Fameli CAOS Centro Arti Opificio Siri – Terni 19 giugno – 12 settembre 2021
La mostra allestita presso la Sala Ronchini raduna una campionatura di opere provenienti sia dalle collezioni del museo cittadino intitolato ad Aurelio De Felice sia da altre collezioni private italiane. Accanto a opere degli esponenti più celebri del gruppo, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Constant, Guillaume Corneille, Christian Dotremont e Asger Jorn, figurano quelle di artisti a loro molto vicini come Jean-Michel Atlan e Raoul Ubac. Completano poi il percorso espositivo cataloghi d’epoca, manifesti, locandine ed esemplari di riviste redatte dalla stessa compagine.
Il gruppo CoBrA (nome ricavato dalla fusione delle prime lettere delle tre città di provenienza dei suoi principali esponenti, Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam) nasce al Café de L’Hôtel Notre-Dame di Parigi nel 1948 dalla rifusione di altri gruppi artistici di ascendenza surrealista – l’olandese Reflex, il danese Hørst e il belga Surréalisme révolutionnaire – ma in aperta polemica con il Surrealismo stesso. L’avventura del gruppo si conclude presto, nel 1951, dopo la mostra collettiva ordinata al Palais des Beaux-Arts di Liegi.
Operando attraverso la forza della materia e del gesto, gli esponenti di CoBrA hanno dato vita a colture di forme di vita primordiali o di figure infantili che esondano dai propri contorni per scatenare violenti moti biologici nello spazio dell’immagine. Forme e figure sembrano aggredirsi reciprocamente o dimenarsi nel tentativo di emergere dalla viscosità della materia per assumere una qualche fisionomia. Una gamma di cromie rutilanti contribuisce poi ad amplificare la vivacità inquieta di questi moti organici. Nel passare dalla tela al foglio, ossia dalla pittura alla litografia e alla serigrafia, gli artisti di CoBrA stemperano però le densità e gli spessori della pittura informale, accentuando la liquidità di segni e forme. Sottoposti all’appiattimento del processo di stampa, i loro embrioni e omuncoli si schiacciano e si espandono sulla superficie per abitare una realtà sottile e impalpabile.
Nel contesto della mostra collettiva “Il Paradiso e le sue rappresentazioni”, organizzata presso lo Studio Campo Boario di Alberto D’Amico nel 2020 e conclusasi nel maggio 2021, Ilaria Restivo espone il suo lavoro “I’mage, treesome”, composto da elementi sonori e visivi (proiezione, oggetti). Questo video non vuole esserne una documentazione ma un ‘ambientamento’, tentato da differx.
‘wasting my grammar’ opening today 16 may at 3pm at die raum the exhibition space is designed to be viewed from the street, and the installation will be on view around the clock until 4 july
oderberger str. 56, berlin ni verre ni sage ou verre toute la nuit
Abstraction and Calligraphy Towards a Universal Language
Louvre Abu Dhabi
17 February – 12 June 2021
In collaboration with Centre Pompidou
What’s the driving force behind Cy Twombly’s emotive expressions? Behind Kandinsky’s vibrant canvases?
Abstract artists set out to form a universal language that could be understood by all. That idea was influenced by the calligraphy of Asia and North Africa.
There was something about eastern script that fuelled the imagination of western artists. The Arab world was full of signs and symbols they could draw from. Both raw and precise, expressive and restrained, calligraphy unlocked a new way for them to express the inexpressible: emotion, empathy, ideas.
For visitors of all ages, this exhibition is a rare chance to appreciate masterworks by Henri Matisse, Paul Klee, Joan Miró, Lee Ufan, André Masson, Dia Azzawi and Jackson Pollock, alongside contemporary works by Sanki King, Mona Hatoum, and a monumental installation by eL Seed.
In this first exhibition of 2021, we explore masterworks from the Centre Pompidou, Guggenheim Abu Dhabi and others – many shown here for the very first time – and discover how East and West come together on the same canvas.
Image: Nasser Al Salem, An Adornment of Stars , 2014