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“cultura manifesta. manifesti culturali del femminismo in italia”. oggi, 15 novembre, a roma

CULTURA MANIFESTA

Manifesti culturali del femminismo in Italia

Mercoledi 15 Novembre 2023 – ore 17:30 

Casa della Memoria e della Storia, Via San Francesco di Sales, 5 00165 Roma 

mostra curata da Archivia e promossa da Fiap, dall’Irsfar, da Biblioteche di Roma e dalla Casa della Memoria e della Storia, dell’Istituzione Biblioteche Centri culturali di Roma Capitale, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale

Saluti di
MIGUEL GOTOR – Assessore alla Cultura di Roma Capitale
LORETTA BONDÌ – Presidente di Archivia

Intervengono
CECILIA D’ELIA – Senatrice
GIOVANNA OLIVIERI- Archivia
ANNABELLA GIOIA – Irsifar, Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza

Coordina
BIANCA CIMIOTTA LAMI – FIAP, Federazione Italiana Associazioni Partigiane

La mostra CULTURA MANIFESTA si apre a Roma il 15 novembre 2023 presso la Casa della Memoria. È curata da Archivia – nelle celebrazioni del cui ventennale si inserisce – ed è promossa da FIAP e IRSIFAR, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale.

Archivia e il movimento femminista

La mostra è curata da Archivia, una biblioteca/archivio che conserva e promuove la produzione politica, culturale e storica del movimento femminista e delle donne in Italia in collaborazione con la Fiap e l’Irsifar.

Con una collezione di 30 mila volumi, 43 fondi archivistici, 35 mila fotografie, 900 manifesti e una vasta selezione di materiale audio-visuale, Archivia è il punto di riferimento per coloro che desiderano approfondire la storia del movimento femminista a partire dagli anni ’70, declinata in ogni sua espressione.

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roma, macro, dal 27 ottobre: “…e prini:

EMILIO PRINI
…E Prini
Opening 27 ottobre 2023, dalle ore 18 alle ore 21
27 ottobre 2023 – 31 marzo 2024

@ MACRO, Roma, Via Nizza, 138 / Via Reggio Emilia, 54. Ingresso libero

…E Prini è la più ampia mostra mai realizzata su Emilio Prini (Stresa, 1943-Roma, 2016). Con oltre 250 opere, il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con l’Archivio Emilio Prini, è stato concepito secondo un percorso cronologico che copre un arco di cinquant’anni, dal 1966 al 2016, per ricostruire l’operato di una delle figure artistiche più complesse ed enigmatiche nella storia recente dell’arte italiana, il cui lavoro è fino a oggi sfuggito a una completa catalogazione.

«Non ho programmi, vado a tentoni» dichiarava l’artista, considerando il proprio lavoro come un unico percorso di costante riscrittura, in cui le opere fungono quasi come prove della verifica empirica ed estetica di alcuni postulati o concetti, come lo standard o il vuoto, tramite una serie di dati prelevati dal reale e messi in relazione. Se Prini ha sempre rifiutato di intendere l’opera come un oggetto chiuso e definito, interrogando così anche i codici del dispositivo della mostra, il progetto espositivo intende rispecchiare e rendere esplicita questa posizione. …E Prini si sviluppa come un perimetro temporale e un orizzonte visivo in cui opere, fotografie, inviti, dattiloscritti su carta e interventi su cataloghi sono esposti senza distinzioni sulle pareti della sala grande del MACRO, mentre al centro sono disposte sculture e oggetti tridimensionali.

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