Glitch, alterazioni, disfunzioni (e addenda ‘politici’)
articolo su “l’immaginazione” n. 273 e ora su Punto critico: http://puntocritico.eu/?p=5360
(primo articolo in lingua italiana sul glitch in letteratura? vorrei sperare di no)
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Glitch, alterazioni, disfunzioni (e addenda ‘politici’)
articolo su “l’immaginazione” n. 273 e ora su Punto critico: http://puntocritico.eu/?p=5360
(primo articolo in lingua italiana sul glitch in letteratura? vorrei sperare di no)
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marzo 2013
1. uno dei problemi o forse solo luoghi della scrittura, nello spazio di sovrapposizione degli insiemi cartaceo e digitale, è quello della trascrizione.
2. un autore con formazione nata in contesto gutenberghiano può realizzare testi in primis in formato cartaceo, come inventati e scritti a mano, o – indifferentemente o meno – come appunti tratti da fonti diverse e semplicemente presi da queste. in entrambi i modi, sia che si tratti di rilavorarli perché solo a penna, o di rielaborarli perché ‘rough’, deve spostarli da un contesto grafico a un altro, da un sistema di segni idiomatici e strettamente legati all’identità, a un contesto astratto e comunque riconfigurante, come è quello della pagina elettronica. senza questo spostamento è quasi impossibile pubblicare (se non nella forma della pagina manoscritta fotografata) il testo.
3. la trascrizione è una traduzione. (come tradurre è in assoluto trascrivere assai male). (tanto male da cadere in un’altra lingua, … infine in qualche modo contortamente pertinente).
4. nella traduzione, come nella trascrizione/edizione e rielaborazione di un testo ‘handwritten’, possono intervenire errori, deviazioni, anche tradimenti coscienti, e riscritture. manipolazioni – volontarie o meno – di segni che diventano altro da una pura traslazione linguistica A–>B.
5. traduciamo continuamente, e continuamente spostiamo di campo e di luogo tracce, segni. Continua a leggere
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