Archivi tag: scrittura asemantica
“idiot pages”, now @ printed matter
two posts @ the new postliterate
“glyphicle” (by mg) @ the new postliterate
un network possibile _ [replica]
post aggiornato: qui: http://slowforward.wordpress.com/2012/09/24/net-sperimentazioni/
§
asemic-net _ http://asemic-net.blogspot.com
asemic googlegroup _ https://groups.google.com/group/asemic
benway series _ http://benwayseries.wordpress.com/
benway series @ facebook _ https://www.facebook.com/BenwaySeries
bgmole _ http://bgmole.wordpress.com/
compostxt _ http://compostxt.blogspot.it/
differx _ http://differx.blogspot.it/
differx.it _ http://www.differxit.blogspot.com/
differx net/project _ http://slowforward.wordpress.com/2011/11/01/differx/
michael jacobson on asemic writing
a clear and important interview on asemic writing, here:
http://www.asymptotejournal.com/article.php?cat=Visual&id=24&curr_index=26&curPage=current
http://www.asymptotejournal.com/article.php?cat=Visual&id=24
check it out!
_
asemic e glitch
semplicemente due link (già segnalati):
http://puntocritico.eu/?p=5615
e
http://puntocritico.eu/?p=5360
_
glyphicle (by me) @ the new postliterate
thanks to Michael Jacobson:
http://thenewpostliterate.blogspot.it/2013/07/glyphicle-from-marco-giovenale.html
_
august reverse / differx. 2008
cimesa / volodymyr bilyk. 2013
corrispondenza privata_ (2) : appunti sparsi sul glitch
– (Il concetto di deviazione e scarto può essere inteso non esclusivamente come interno a microintervalli, ma anche nel senso – scientifico – di “tempo profondo”: come, potremmo domandarci, è storicamente “glitch rispetto a noi” la pittura rupestre?) (Per dire). (!).
– Il glitch e altre pratiche nominate in varie occasioni (googlism, scrittura asemantica, ecc.) direi di considerarle sempre in qualche modo all’interno della cornice di quel qualcosa di indefinibile e spiazzante che in forma insoddisfacente grezza e abbreviata tenderei tutt’ora a definire scrittura dopo il “cambio di paradigma”. In questa area smarginata – e da studiare ancora – è molto problematico osservare una “necessità” e un'”opera” nel senso e nei modi in cui queste venivano individuate nelle stagioni o aree (temporalmente non finite) del modernismo e del postmodernismo (ammesso che quest’ultima categoria esista non solo come camera di compensazione di qualcos’altro, come credo).
– L’estrema volubile semi-interminabile variabilità e starei per dire volubilità del testo “dopo il paradigma” non esclude il concetto di necessità, ma ne assottiglia i parametri di definizione. Siamo meno vicini di prima a capire che cosa è un testo necessario, o perché è tale. (Ho in cantiere, su questo, un fascio disordinato di annotazioni che partono dal saggio in più parti, di Giuliano Mesa, Il verso libero e il verso necessario, in cui colgo una contraddizione temo inaggirabile in taluni elementi della proposta interpretativa). Continua a leggere