upcoming / under construction:
http://www.uitgeverij.cc/publications/an-anthology-of-asemic-handwriting/
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Sembra incredibile, ma Monsanto e soci ci riprovano. Continua a leggere
Alcune (e non: tutte le) nuove scritture di ricerca hanno iniziato a darsi appuntamento a EX.IT, ad Albinea, quest’anno dal 12 al 14 aprile 2013.
Hanno “iniziato”, perché l’incontro è stato un primo, solo un primo momento o movimento di quella che potrebbe essere una serie di verifiche e ritorni su ALCUNE scritture nuove, in particolare le scritture che non si riconoscono in determinate semplificazioni teoriche che pure hanno accompagnato avanguardie e neoavanguardie e movimenti novecenteschi in Italia; come non si riconoscono affatto in sbrigative ricostruzioni testuali del non noto sotto le insegne del noto.
In questo contesto, IL RIFERIMENTO AD ALCUNI AUTORI NON ITALIANI è stato, è e sarà essenziale, non accessorio. (La mancanza di questo riferimento fa mancare, spesso, elementi centrali di riflessione, osservazione, analisi).
Si intende: autori non italiani e non mainstream, e quasi tutti non tradotti, ancora non tradotti, dalle case editrici a distribuzione generalista; spesso neanche da piccoli editori, poi.
Ripeto un’ennesima volta cose già scritte e iterate.
ALCUNE nuove scritture di ricerca NON SONO necessariamente “orientate al linguaggio”. Dunque non sono (o: possono vivacemente non essere) iper-rimanti, assonanti, neometriche, materiche, neo-artaudiane, laborintiche, rap). NON sono di questo tipo. Alcune.
Se ne prenda atto, se possibile, come si prende atto di una strada ampia, a molte corsie, già efficiente e funzionante in pieno in Europa e in tutto il mondo. (Non l’unica strada, dioliberi. Ma una strada).
Ancora.
ALCUNE nuove scritture di ricerca NON SONO necessariamente riflessive, asseverative, rimodulanti aure e aurore varie, ricombinazioni di Heidegger. NON sono di questo tipo.
ALCUNE nuove scritture di ricerca non hanno molti parenti in Italia, non si insisterà mai abbastanza su questo. Ne hanno di più in Francia, Inghilterra, USA, Svezia.
Inoltre, NON (sottolineato: NON) vanno o non andrebbero automaticamente = meccanicamente = pavlovianamente riportate alle neoavanguardie (in particolare italiane).
Perché nel 2011, fondando il blog eexxiitt.blogspot.com ho pensato fosse uno spazio in rete da legare a un convegno-incontro-confronto?
Perché constatavo (come ahimé constato) che in Italia non si traduce, non si legge il poco o non poco tradotto, e ci si fraintende anche tra noi – quei pochi che leggono – “pubblico della poesia”.
La speranza è che EX.IT possa aver dato elementi per osservare un insieme di pagine che hanno tradizione altrove, e hanno in Italia autori in sintonia. (Invitati, infatti, a leggere ad EX.IT). (Alcuni, non tutti. Altri saranno invitati poi).
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http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/10/ex-it-materiali-fuori-contesto/
http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/12/ex-it-prima-giornata/
http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/13/ex-it-seconda-giornata/
http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/14/ex-it-ancora-sulla-seconda-giornata/
http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/15/ex-it-terza-giornata/
http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/17/ex-it-interviste-dal-contesto/
http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/19/ex-it-voci-dal-contesto/
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temo non ci sia modo di spiegarsi se non ostensivamente, in tema di scritture dopo il paradigma.
al momento dunque si fa (si può fare) (anche) così:
si prende un oggetto testuale, o verbovisivo, oppure delle opere grafiche asemantiche, o interventi di carattere installativo, anche performativo, sonoro eccetera, e si passa alla condivisione: si mostra quanto si sta facendo, o si è fatto (magari, per esempio in Francia, negli ultimi trent’anni e più). si mostra quello che c’è.
si fa una lettura, un post, un incontro. (o, al limite, una serie di incontri, come nel caso di EX.IT). si fa un sito, un blog. si organizza un reading.
si mostra al lettore, all’osservatore, quel che c’è da vedere. (volendo vedere).
costui – il lettore – ne chiederà ragione. questa ragione (che tale non è) non potrà essere articolata, concessa, e dall’altra parte recepita, intesa, se il lettore non è lui per primo (in virtù di una serie di esperienze) disposto/intenzionato da una parte ad andare verso il testo, e dall’altra a osservare che già il proprio sguardo è dopo il paradigma. (lo è normalmente, nella vita di tutti i giorni: non c’è “avanguardia” e “ricerca” in tante cose post-paradigma che facciamo, vediamo, sentiamo, leggiamo, scriviamo, pensiamo, quotidianamente. non sono azioni e percezioni di tipo letterario, e allo stesso tempo si tratta di tracce di un modo di essere profondamente diverso dagli ‘standard’ – dalle dominanti – di anni o decenni addietro).
se ci si ostina a guardare il riflesso della finestra e non attraverso la finestra sarà sempre impossibile vedere cosa c’è fuori. (e viceversa, ovviamente: se si guarda soltanto fuori, non si è in grado di usare la finestra anche come non inutile specchio).
al carattere ostensivo del gesto critico sono personalmente persuaso si debba legare strettamente e indissolubilmente – in questa fase storica – il fondamento SU AUTORI NON ITALIANI.
martellanti vecchie letture e riletture di autori canonizzati italiani sono quasi inevitabilmente destinate al fallimento. forse anche in quei (magari nemmeno rari) casi in cui alcuni italiani (‘maestri’) esistano.
anche perché si tratta di letture e riletture ovviamente non svincolabili da uno storicismo che inquadra in uno e in un solo modo le avanguardie e che dunque non può proprio mettere le mani in modo competente e utile nel dopo paradigma, perché questo “dopo” quasi non parla affatto il linguaggio critico (e storicistico) italiano.
al contrario, con chi avrà attraversato – anche per excerpts – gli ultimi venti-trent’anni di scrittura anglofona e francofona (le ricerche di centinaia di autori) si stabilirà inevitabilmente, naturalmente, un dialogo.
si stabilisce: di fatto.
ripetizioni inutili di righe e temini postpuberali sul gruppo 63 o su Palazzeschi o Calvino marcano i ripetitori come non interlocutori (ovvero: come persone non disposte – loro – all’interlocuzione, al dialogo).
nel preciso momento in cui sento parlare di metatestualità neoavanguardista, o di gruppo ’93, o di eredità diretta di Sanguineti, è inevitabile correre a connotare il canale di comunicazione come poco o nulla attendibile. così – e con gioia – si passa ad altro.
(cioè a interlocutori effettivi. a soggetti meno inclini a pavlovianamente salivare beati soltanto al gong delle ultime pagine dei loro manuali di liceo dello scorso millennio).
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da Charles Bernstein:
S/N: NewWorldPoetics — pdf of issue 4 now available _ see the post here:
http://jacket2.org/commentary/sn-newworldpoetics-pdf-issue-4-now-available
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Centro Culturale LA CAMERA VERDE _ Roma
via G. Miani 20
a 101 anni dalla morte
20 aprile 1912 – 20 aprile 2013
Sabato 20 aprile 2013
16.30 Vampir –Cuadecuc di Pere Portabella 1971
18.30 Count Dracula (Il conte Dracula) di Jesus Franco 1969
20.30 Nosferatu: Phantom der Nacht (Nosferatu, principe della notte) di Werner Herzog 1979
22.30 Andy Warhol’s Blood for Dracula (Dracula cerca sangue di vergine…e morì di sete!!!) di Paul Morrissey 1974
00.30 Bram Stoker’s Dracula di Francis Ford Coppola 1992
Domenica 21 aprile 2013
17.00 Nosferatu, eine Symphonie des Grauens (Nosferatu, il vampiro) di Friedrich W. Murnau 1922
18.30 Dracula di Tod Browning 1931
20.30 Vampyr – Der Traum des Allan Grey (Vampyr-Il vampiro) di Carl T. Dreyer 1932
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Centro Culturale
LA CAMERA VERDE
direttore
Giovanni Andrea Semerano
via Giovanni Miani n.20, 20a, 20b
00154 Roma
3405263877
www.lacameraverde.com
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grazie alla Biblioteca Panizzi anche per la generosa ospitalità offerta alla notizia della ripubblicazione del libro:
http://panizzi.comune.re.it/Sezione.jsp?titolo=la%20sadisfazione%20letteraria&idSezione=563
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