1. è un bagno elettrico, 2. se vi rimettete insieme vi regalo una teglia, 3. e della limatura gialla che ho trovato nello scaffale, 4. il numero inizia con 3, 5. cercano delle portanti allegoriche, 6.
Archivio mensile:Febbraio 2014
sui “cinque testi”
BENWAY SERIES # Michele Zaffarano – Cinque testi tra cui gli alberi (più uno) #
su
f l o e m a – esplorazioni della parola:.
Recensione a cura di Daniele Poletti e Pierfrancesco Biasetti, lavori grafici di Marc van Elburg
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ponge
1000 / 1000
antonio delfini, l’attacchino metafisico
Antonio Delfini, l’attacchino metafisico, di Andrea Cortellessa:
http://www.alfabeta2.it/2014/02/16/antonio-delfini-lattacchino-metafisico/
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3 scaffali 3
on being a special data set
cambiano i multipli
biciclette e pattini
È comprensibile e visibile la differenza tra Christophe Tarkos e (non so, dico un nome) Luciano Erba? O tra Denis Roche e Zanzotto? O tra K.S.Mohammad e Corazzini? O tra Ponge e Michaux? O tra Jeff Derksen e Giuliani? O tra Jean-Marie Gleize e Eliot?
Non so, a volte mi domando se abito le stesse regioni linguistiche di tanti amici sodali lettori scrittori. (Sembra come se davanti a esperienze condivisibili si alzasse un muro percettivo; si aprisse il non visibile pieno, il non raggiungibile – proprio sul piano, ripeto, percettivo).
È comprensibile e visibile, è decifrabile, in qualche modo, il fatto che uno possa amare molto Erba, Zanzotto, Corazzini, Michaux e Giuliani, e infinitamente Eliot, e tuttavia principalmente seguire e curare delle collane e dei materiali che percorrono linee di scrittura riconducibili piuttosto a Tarkos, Roche, Mohammad, Ponge, Derksen, Gleize?
È comprensibile poi il fatto che seguire e curare determinate linee non comporta ipso facto alcuna svalutazione di linee differenti? (Alcun disinteresse, anche).
Per quale bizzarro motivo dei ciclisti in sella da anni (e che non pattinano) si meravigliano se – guardandosi attorno – si avvedono di non trovarsi dentro rotonde di pattinaggio?
Continuo, allibito, a constatare che qualcosa di misterioso impedisce a molti di distinguere una bicicletta da un paio di pattini.
Questo non impedisce a me di pattinare, ok, ma è mica facilissimo, in una rotonda in cui vengono continuamente lasciate o lanciate biciclette (o carcasse di bicicletta).
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corps sans image / la caméra
Presso il centro culturale La camera verde
(Roma, via G. Miani 20)
giovedì 27 febbraio 2014, dalle 18 alle 21
inaugurazione della mostra di fotografia e presentazione del libro
CORPS SANS IMAGE
di
Caroline Zekri
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proiezione del video
La Caméra
di
Gage Solaguren
2014
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La mostra si può visitare tutti i giorni,
esclusi i lunedì dalle ore 17 alle ore 21
(la mattina su appuntamento)
dal 27 febbraio al 18 marzo 2014
Centro Culturale LA CAMERA VERDE
direttore
Giovanni Andrea Semerano
via Giovanni Miani 20 – Roma
www.lacameraverde.com
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