Archivio mensile:Ottobre 2020

the (more than) 7 deadly sentences of giuseppe garrera’s book / pasquale polidori. 2018-19

Video, 1 h 14’ 19’’, 2018/2019
Basato sul libro di Giuseppe Garrera, Storie di collezionismo di strada. Passaggi e derive per la città di Roma in cerca di tesori, Edizioni Casa di Goethe, Roma, 2018; disegno e grafica di Max Renkel, prefazione di Maria Gazzetti.
Musica: Kamsa Kim che si esercita sulla Sonata per pianoforte n.6 in la maggiore, op. 82 di Sergej Prokofiev.
Azione: Pasquale Polidori; camera: Enrico Colantoni; montaggio: Enrico Colantoni e Pasquale Polidori.

cb, da “l’orecchio mancante”

Perché, invece di stampare l’Ulisse di Joyce su carta (trattamento tipografico), lo si imprime (sempre tipograficamente) su EASTMANCOLOR con la presunzione di averne fatto un film? Perché si impolverano soprammobili noleggiati, avendo a solo scopo dell’operazione l’ingenuità di attribuirsi un passato? Perché ogni realtà “interna” al cinema deve essere a tutta forza giustificata dalla sua equivalenza ad una realtà esterna? Perché la capacità d’un attore è riposta soltanto nella sua facoltà di imitazione? Perché lo spazio deve essere paesaggio e basta? Perché il “colore” è obbligato a uniformarsi alla stupidità della natura? Perché mai la “sequenza” è solo logica? Perché l’arte deve essere la vita? Chi lo ha detto che la vita deve essere “questa vita”?

Carmelo Bene, L’orecchio mancante

nuova edizione del “laborintus” commentato da erminio risso (ed. manni)

Laborintus, pubblicato nel 1956, è l’opera prima di Edoardo Sanguineti e quella che traccerà la via di tutta la sua produzione successiva: in 27 sezioni vi si racconta l’attraversamento di un paesaggio lunare, che è figura della terra postatomica, da parte di personae che si incontrano, si cercano, si allontanano, provano ad amarsi e continuamente si trasformano. Il poeta tiene insieme materiali disparati e maledetti, utilizza linguaggi eterogenei, copre temi ancora attualissimi che vanno dalla corporeità alla globalizzazione. È insomma un’opera assai complessa e atipica nel panorama italiano, tanto da richiedere un’esegesi sul modello della Divina Commedia. Erminio Risso ha condotto tale analisi – le sezioni, riprodotte integralmente, sono introdotte, commentate e annotate – entrando nell’officina del poeta, nel suo laboratorio, nel tentativo di portare alla luce l’intera struttura del testo e ne ha indagato le diverse componenti per mostrare e descrivere l’atteggiamento sanguinetiano verso la letteratura e, più globalmente, la realtà, e illuminare così il percorso di scrittura di un materialista storico: la sua Bildung e la sua enquête. Questa edizione, integrata e completata alla luce di nuovi materiali, è accresciuta da una Introduzione di Erminio Risso e da un’Appendice con scritti di Sanguineti sulla sua poetica e sulla genesi di Laborintus, simbolo insuperato delle radicali sperimentazioni neoavanguardistiche. https://www.mannieditori.it/libro/laborintus-di-edoardo-sanguineti-0

pagine da (e su) “il paziente crede di essere”

Chi desidera acquistare Il paziente crede di essere mi scriva. (Sembra ch’io abbia alcune copie, cieli clementi).

Il paziente crede di essere (un’aquila in volo, un aerostato, un inseguito, una linea in terra, un testimone di eventi raccapriccianti, un treno giocattolo, un’operazione di salvataggio), il paziente si svuota, si scompone, si ricompone, si sveste, colleziona orologi guasti, a sua volta si guasta, si assembla, si disperde.

Giocando con le potenzialità del reale e dell’irreale, queste fiabe crudeli, allucinatorie, si propongono di forzare i nessi logici, manipolare gli oggetti e lo spazio, scardinare sequenzialità e quotidianità per dare origine a un disordine controllato e creare situazioni, luoghi e personaggi devianti.

Copertina di Fatomale (Jacopo Oliveri).

Prezzo di copertina: 14 euro.

ANTEPRIME:

3 racconti online su Nazione Indiana

2 racconti su Carteggi letterari

3 racconti su Portbou

5 +1 racconti su Le parole e le cose

RASSEGNA STAMPA

21.02.2016 – Intervista all’autore su Radio3 Suite

29.03.2016 – Presentazione di Guido Mazzoni

11.04.2016 – Recensione di Renato Barilli

27.04.2016 – Recensione su Switch on Future

13.05.2016 – Recensione su Metropolis Zero (con audio delle letture)

16.05.2016 – Recensione su Carteggi Letterari 

27.05.2016 – Recensione di Fabrizio Miliucci su Nazione Indiana

13.06.2016 – Intervista all’autore su Satisfiction

23.06.2016 – Recensione su Alfabeta2

29.06.2016 – Recensione su Satisfiction

24.07.2016 – Recensione di Rosa Pierno

26.10.2016 – Recensione su LaFeltrinelli.it

27.12.2016 – Recensione su Pixarthinking

27.02.2017 – Recensione su formavera (una versione leggermente diversa di questa recensione di Marco Villa era uscita qualche mese prima su Mosaici – Learned Online Journal of Italian Poetry)

10.05.2017 – Recensione di Lidia Riviello

30.05.2017 – Recensione su L’ospite ingrato (Rivista del Centro di Ricerca Franco Fortini di Siena)

Maggio 2017 – Recensione sul n. 5-6 della rivista Articolo 33

13.09.2017 – Su Slowforward: breve dialogo con Jacopo Ramonda

audio doc sound: parti sonore, video invisibili

audio doc sound

“Partire da una sceneggiatura visiva per approdare a un documento sonoro. Il visivo scompare per lasciare spazio all’uditivo. O, forse, a un altro vedere e sentire” (Pietro D’Agostino)

Il progetto è Audio Doc Sound: parti sonore, video invisibili. Ecco il link per ascoltare: https://www.nazioneindiana.com/2020/10/16/audio-doc-sound-parti-sonore-video-invisibili/.

Il mio contributo al progetto (ascoltabile nel file audio #2) è tratto dal libro, ancora inedito, ossidiane. I testi, eseguiti oralmente, sono però da me variati proprio in virtù dell’esecuzione.

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