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dip, diario in pubblico, 24 apr 2024

ho cercato, in tutti questi mesi, di ragionare con amici tendenzialmente o energicamente filosionisti, ma la cosa non ha avuto alcun effetto.

la morte di decine di migliaia di persone non ebree evidentemente conta poco o niente o meno di niente nella loro visione delle cose, in generale nel mondo e in particolare in Palestina. 

non avrei mai pensato che l’indifferenza alla sofferenza altrui, dopo un Novecento che qualcosa dovrebbe pur averci insegnato, potesse arrivare a questo livello di inumanità personale e disumanizzazione dell’altro.

dip n. 007 (bilingual, .it / .en)

È un po’ come avere davanti una macchina degli incubi, assistere a quello che succede a Gaza, attraverso i social e gli articoli sui siti.
Burroughs aveva concepito la dream machine, un cilindro rotante che porta il cervello – attraverso un livello o piano sognante dello sguardo – a uno stato di positiva alterazione. Al contrario, la pellicola che ora scorre sullo schermo dei cellulari e dei pc e tablet, con le notizie da Gaza e le migliaia di foto, reel, ferite e storie e lutti personali, tutti atroci, portano a uno stato di incubo costante.
È necessario e insieme impossibile alternare a questi riquadri di realtà le notizie dei reading, degli incontri, delle mostre d’arte. Ne ho già parlato qui e qui,
Non ho una soluzione ovviamente.

It’s a bit like having a nightmare machine in front of you, witnessing what is happening in Gaza, through social media and articles on websites.
Burroughs conceived the dream machine, a rotating cylinder that brings the brain – through a dreamy level or layer of the gaze – to a state of positive alteration. On the contrary, the film that runs now on the screens of cell phones, PCs and tablets, with the news from Gaza and the thousands of photos, reels, wounds and personal stories and bereavements, all atrocious, leads to a constant state of nightmare.
It is necessary and at the same time impossible to alternate these snapshots of reality with news about readings, meetings and art exhibitions. I’ve already talked about it here and here.
I don’t have a solution, of course.

dip 006 (audio)

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notizie recenti

Karem: sintesi della situazione a fine gennaio / inizio febbraio 2024
https://www.instagram.com/reel/C24pkdUAXMD/

centinaia di coloni sionisti assassini
https://twitter.com/QudsNen/status/1754816345156284477

dunque i criminali avrebbero titolo a esser quelli che giudicano sé stessi?
https://www.threads.net/@palipulse/post/C3ASaEmoM92/

israele distrugge una sede belga in Palestina dopo che il Belgio ha annunciato di voler continuare a finanziare l’UNRWA
https://www.instagram.com/p/C2-a8AOsRlh/

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un’annotazione ulteriore:
https://slowforward.net/2024/02/06/lisraele-dei-sionisti-uno-stato-a-statuto-speciale-revisione-del-post-del-1-1-2024/

immagini:
https://t.ly/0hIdN

o anche:
https://www.rainews.it/video/2024/02/le-immagini-satellitari-mostrano-lentita-della-distruzione-a-gaza-b568ce7c-f6ee-40c7-842b-ed39fffab0f5.html

dip 005

certi numeri, certe masse di capitali, in questi anni/decenni recenti, diciamo da Gates in poi, pian piano mettono alcuni personaggi come Bezos, Musk, e poi Wang e chissà quali e quanti altri, in condizione di operare, da singoli e con i loro yes men, come dei veri e propri Stati.
con una potenza economica, cioè, che essendo in pratica totalmente privata, ma elargendo servizi in sostanza ‘pubblici’ a milioni o miliardi di utenti, è embricata inestricabilmente nel tessuto sociale, pur producendo alla fine profitto per uno solo (o per pochissimi).

1 feb 2024

dip 004

di ritorno da Milano, dopo un bellissimo incontro dedicato alla (straordinaria) poesia di Francesco Leonetti, sulla banchina del treno leggo e ascolto notizie orrende da Gaza. i sionisti e i loro alleati occidentali, come i nazisti in ritirata, moltiplicano le atrocità. ma non si ritirano. tantomeno di fronte alle ingiunzioni della Corte Internazionale di Giustizia.

lo sganciamento fra legalità e realtà, mediato da una stracorrotta società dell(a falsa) informazione e dello spettacolo, è ai massimi storici. e di mezzo, come sempre, c’è l’imperialismo statunitense, invariato, con o senza kissinger.

se questo non è vanificare tutto, pensiero e poesia, poesia pensiero e incontri e tutto, non so che altro possa essere.

dip, 003

domani sono a Milano brevissimamente, a leggere da Palla di filo, di Francesco Leonetti, in occasione della giornata dedicata alla sua poesia. e proprio stamattina ricevo da Pontremoli un bellissimo catalogo proprio su Leonetti: chi vuole sfogliarlo può cliccare qui.

ho letto Leonetti – in principio – soprattutto grazie alla triangolazione con Roversi e Pasolini, prima e durante la scrittura della tesi (su Roversi). importante per me è stato anche leggere la sua – e di Eleonora Fiorani – rivista “Campo”, quando ancora in libreria riviste di qualità arrivavano. (una notilla qui).

un veloce autoritratto di Fiorani è su Contropiano.

dip 002

è totalmente evidente che quello in atto ai danni dei Palestinesi da parte dei sionisti di Israele, sul piano storico, è a dir poco un re-enactment di quanto subìto sotto il nazismo nel secolo scorso.
la psicosi qui replica come azione, come narrazione in atto, quello che il corpo (sociale, storico) ha sofferto.
chi in Israele ancora non vede questo meccanismo patologico, non si rende conto di quanto vicino al sadismo il sionismo sia ormai andato.
prendere atto della ripetizione dell’orrore è comunque solo un primo passo. gli assassini non si possono in nessun modo lavare le mani dal sangue dei Palestinesi. e bisogna che facciano molti, ma molti passi indietro, per ritrovare la loro sanità mentale collettiva e individuale. la loro umanità, è lecito dire.

26.1.2024

dip _ diario in pubblico 001

non ho mai usato il sito come diario, mai fatto uso della forma blog per riflessioni o cronache estemporanee, personali, autocentrate. né intendo farlo adesso.

ecco però il pronome di prima persona.

allora: come lettore (e – all’università – trent’anni or sono – studioso) di Vittorini, mi prendo la briga d’ora in avanti, di quando in quando, di scrivere/sfogliare in pubblico qui su slowforward un diario che spinge la punta metallica del compasso a centrare la contemporaneità, l’immediato, perfino la cronaca. (è evidente che quello che sta succedendo in Palestina, questo genocidio o olocausto, nakba=shoah, entra in pieno nella decisione presa).

questi post, probabilmente troppo personali, non compariranno – linkati – negli eventuali o effettivi repost di Telegram, Whatsapp. Facebook, Thread, Instagram, BlueSky, Twitter. chi vuole può ignorarli, potrebbero essere anche invasivi, frequenti, oppure no, sicuramente un po’ di fastidio devono metterlo in circolo. 

26.1.2024