Archivi categoria: fotografia

pod al popolo, #011_ otto minuti con gli artigiani della parola

Quest’anno, nonostante sia estate, nessuna ristrutturazione inizia negli appartamenti accanto? Il vostro condominio non è “diventato un cantiere”? Vi mancano i botti? Slowforward viene in vostro aiuto con ben 8 (otto) minuti di suadenti suoni dei noti artigiani della parola: I POETI. Ascoltateli mentre lavorano ai loro versi: con quanta lena, nell’afa estiva, si apparecchiano a sbaragliare le coorti degli attardati avanguardisti, dei paladini del significante. Ascoltate come il loro contenuto nella forgia risponde ai colpi del martello, della lima, della fresa, dello scalpello, del piccone, del frullino, del mazzarocco. Tutto ciò per voi, lettori forti, per otto minuti che potete (desiderandolo) riascoltare all’infinito, grazie a questo undecimo Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.

Nella foto: un artigiano al lavoro con lena, ritmo e metro

“letizia battaglia senza fine”: mostra a roma, dal 27 maggio

immagine coordinata a cura dello Studio Leonardo Sonnoli, dettaglio “Letizia Battaglia. Il Ballo. Festa di Capodanno a Villa Airoldi. Palermo, 1985.”

Nel trentesimo anniversario degli attentati mafiosi a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro, le Terme di Caracalla accolgono dal 27 maggio al 5 novembre 2023 la mostra “Letizia Battaglia Senza Fine”, un omaggio alla fotografa siciliana, paladina dei diritti civili.

Una selezione di 92 fotografie di grande formato riassume cinquant’anni del lavoro fotografico (1971-2020) di Battaglia con immagini iconiche, meno conosciute o inedite.
Promossa dalla Soprintendenza Speciale Roma diretta da Daniela Porro, organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, la mostra è curata da Paolo Falcone.
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mostra fotografica di peggy kleiber, a roma: “tutti i giorni della vita (fotografie 1959-1992)”

Peggy Kleiber.
Tutti i giorni della vita (fotografie 1959-1992)

Museo di Roma in Trastevere, piazza S. Egidio, 1/b

19/05 – 15/10/2023
opening 18/05

https://www.museodiromaintrastevere.it/it/mostra-evento/peggy-kleiber-tutti-i-giorni-della-vita-fotografie-1959-1992

starring framer Francesco Fiammeri

da oggi: “in laboratorio!”, mostra su un esperimento didattico di massimo alessandrini

DAL 12 AL 26 MAGGIO 2023, a Roma,
galleria MAKITA (vic. della Fontana 36)
[apertura: mercoledì giovedì venerdì
dalle ore 18 alle 20]

IN LABORATORIO !
1973-2023

– mostra sul corso di falegnameria tenuto 50 anni fa da Massimo Alessandrini presso la scuola elementare Regina Elena, a Roma –

in esposizione, 116 fotografie di Sebastiano Di Bari, che raccontano quell’esperienza.

La Galleria Makita inaugura con questa mostra la sua attività rivolta ai rapporti fra design e arte. Curatore: Arch. Massimo Alessandrini

MAKITA
Vicolo della fontana 36
(Villa Paganini)

per informazioni
348.3531485
mobilifacili@yahoo.it

“in laboratorio!”: mostra su un esperimento didattico di massimo alessandrini

DAL 12 AL 26 MAGGIO 2023, a Roma,
[apertura: mercoledì giovedì venerdì
dalle ore 18 alle 20]

IN LABORATORIO !
1973-2023

– mostra sul corso di falegnameria tenuto 50 anni fa da Massimo Alessandrini presso la scuola elementare Regina Elena, a Roma –

in esposizione, 116 fotografie di Sebastiano Di Bari, che raccontano quell’esperienza.

La Galleria Makita inaugura con questa mostra la sua attività rivolta ai rapporti fra design e arte. Curatore: Arch. Massimo Alessandrini

MAKITA
Vicolo della fontana 36
(Villa Paganini)

per informazioni
348.3531485
mobilifacili@yahoo.it

audio dell’incontro / confronto / dialogo sui video proiettati il 17 aprile 2023 allo studio campo boario

Gli audio fanno riferimento al confronto pubblico con gli spettatori dei video proiettati nel contesto della rassegna Incontri ravvicinati tra arte e cinema, allo Studio Campo Boario, il 17 aprile scorso. (La locandina è riportata più in basso).

Lo specifico intervento di Antonio Francesco Perozzi, dedicato ai quattro prologues dell’ensemble INDEX 03 (Marco Ariano, Pietro D’Agostino, Marco Giovenale, con Luca Venitucci), è ascoltabile qui:


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Mentre la registrazione dell’intero incontro, con ulteriori annotazioni da parte dei vari autori, e di Nicola De Simone, autore del corto Una percentuale davvero irrisoria, si può ascoltare qui:


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Altri elementi :

I quattro prologues:
https://slowforward.net/2023/04/19/prologue-1-4-index-03-2013-2022/

Alberto D’Amico, microvideo (1′ 30”) dell’intervento di A. F. Perozzi:
https://www.facebook.com/1478632074/videos/269351902098801?idorvanity=362914423721438

Una scheda in inglese relativa a prologue 1, dell’ottobre 2013, in vista di una proiezione poi non realizzata:
https://slowforward.files.wordpress.com/2013/10/prologue_1__byindex03.pdf

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INDEX & prologue:
Un’idea di gioco si trasforma in condivisione. Condividere un indice, elenco senza gerarchie, aperto. E dei prologhi, inizi che non giungono mai a completezza, aperti anch’essi. Uno spasso. Un modo di percepire/sentire comune. Tre individualità, pronte ad aprirsi e a coinvolgere altri autori, dilatano territori, distribuiscono indizi per il piacere di condividerli, in consonanza. Un gioco di lanci, di attese e sovrapposizioni non preventivate. Il gioco è comunitario, senza descrivere chi fa cosa, senza soggetti autoriali specifici e legati ai propri linguaggi espressivi. Qui l’aperto si fa tangibile, non un’assenza da rincorrere, ma un percepire/avvertire per attraversare ed essere attraversati. Esiti e materiali tutti da definire, liberati.

(https://slowforward.net/2023/04/16/17-aprile-studio-campo-boario-roma-proiezione-video-tra-cui-i-4-prologues-dellensemble-index/)

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poche righe di critica o dubbio: “a ribbon and a prayer” (reggio emilia)

Come leggere un evento (estremamente interessante) come quello che segue? Il nastro (ribbon) si trasforma da trasportatore a paramento. L’asciugarsi dell’ondata capitalistica lascia relitti. Fabbriche dismesse, capannoni, complessi di edifici, di magazzini, di catene di montaggio. Quelli che successivamente sono occupati come spazi sociali e politici vengono attaccati e sgomberati, lo sappiamo; mentre quelli che arretrano alla religione ricevono tutele, cura. Dal culto della merce al culto dell’invisibile. Difficile giudicarlo casuale. (Non solo sul piano economico-sociale, ma dal punto di vista culturale).

MG

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a ribbon and a prayer

da spazi laici a luoghi sacri
fotografie di Massimiliano Camellini

a cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti

28 aprile – 11 giugno 2023
Vernissage: venerdì 28 aprile 2023, ore 18.00-22.00
Binario49 | Via Turri, 49, Reggio Emilia



Dal 28 aprile all’11 giugno 2023, a Reggio Emilia, Binario49 ospita la mostra a ribbon and a prayer – da spazi laici a luoghi sacri, progetto fotografico di Massimiliano Camellini a cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti.
a ribbon and a prayer rivela la trasformazione culturale e sociale di luoghi precedentemente dedicati al lavoro, all’abitazione, al commercio, al tempo libero, in luoghi di culto. Piccoli magazzini, capannoni industriali, laboratori, fattorie: edifici forzati a cessare la loro attività per il cambiamento di paradigmi economici e sociali, sono stati “riscattati” da comunità religiose (spesso composte di migranti) che li hanno trasformati in luoghi di preghiera, dando loro una nuova luce e una nuova prospettiva. Andrea Tinterri lo descrive come “un processo che lascia spazio a un dibattito complesso, sulle cicatrici del capitalismo e dell’Occidente che vengono occupate, come fossero voragini fisiche, da comunità religiose, quasi sempre extraeuropee. […] La dimensione del lavoro è uno spettro che appare sotto forma di dettagli, residui alle pareti, la stessa configurazione dei soffitti, dei pavimenti. Dove prima c’era un banco di lavoro ora si materializza un altare carico di simboli e oggetti necessari al rito”.
L’indagine fotografica di Massimiliano Camellini ha toccato tutte le confessioni religiose, dall’Induismo al Cattolicesimo, dalle chiese Evangeliche a quelle Pentecostali, dall’Islam al Sikhismo, dallo Scintoismo al Buddismo e molte altre. La sua macchina da presa svela piccoli mondi invisibili ai più: un tempio indù dietro i locali poco invitanti di un magazzino abbandonato; paia di scarpe accuratamente allineate all’ingresso di una sala di preghiera musulmana in un ex edificio industriale; l’iconostasi riccamente decorata e il lampadario in ottone di una chiesa moldava dietro le persiane di un’ex macelleria; le spaziose sale di preghiera delle congregazioni pentecostali e la loro fredda funzionalità estetica. Il progetto fotografico, iniziato nel 2017, al momento principalmente europeo ma con l’obiettivo di estendersi a tutti i continenti nel prossimo futuro, dà una rappresentazione di tutte le religioni esistenti sul pianeta al fine di realizzare auspicabilmente una ricerca antropologica attraverso le immagini sull’evoluzione di spazi e oggetti comuni in luoghi di adorazione.
Il nastro (ribbon) evoca nel medesimo tempo sia quegli oggetti che nelle antiche culture sono utilizzati a ornamento di luoghi sacri per evocare la memoria e la fede, sia il drappo o la tenda, visibili spesso nelle immagini, che metaforicamente sono in grado di trasformare un luogo “pagano” in sacro. Lo stesso luogo espositivo Binario49 appare come luogo di confine (evoluto da commerciale a culturale) ma anche simbolo di riscatto sociale, tanto che nel 2019 Sebastiao Salgado lo ha scelto per la prima tappa italiana del suo progetto “Africa”. L’oscurità che avvolge le immagini e le loro installazioni conduce lo spettatore alla preghiera (prayer) e suggerisce l’inizio di un altro racconto.
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20 febbraio, macro: un ricordo di massimo piersanti

Spazio Taverna è lieto di invitarvi

al Museo Macro

per un ricordo di


Massimo Piersanti
Fotografo ufficiale degli Incontri Internazionali d’arte


il 20 febbraio 2023
alle ore 18:30


Sono previste alcune testimonianze di persone legate a Massimo Piersanti
e la proiezione di un’intervista video inedita nei locali di Spazio Taverna