Archivi tag: Alberto D’Amico

fare le cose / alberto d’amico. 2022

Sono qui. La vita perfetta. Vorrei vivere qui. Fare le cose che si fanno qui. Farle per buona parte dell’anno. Poi tornare lì, ma solo per un po’. Qui si fanno le cose che piacciono a me o almeno credo che qui si facciano le cose che piacciono a me o forse credo che qui si possano fare le cose che io spero a me piacciano sempre. Ora sto qui. Ma sto qui per poco, tra un po’ me ne andrò e passerà del tempo prima che io possa tornare. Ma poi tornare perché? Io vorrei espropriare questo luogo e vorrei tornare indietro nel tempo, nel tempo in cui credo che si sarebbero potute fare le cose che spero a me sarebbero piaciute o le cose che a me sarebbe piaciuto fare. Fare è una parola generica.

Fare è il verbo generico. Cosa è una parola altrettanto generica, è un sostantivo tra i più generici. Tutti sappiamo cosa sia una cosa ma c’è chi ha dedicato saggi per spiegare agli altri cosa realmente sia una cosa. Das ding. The Thing. Nei Fantastici Quattro un personaggio si chiama la Cosa, probabilmente era un omaggio di Stan Lee a Martin Heidegger. Ma non è che io ne sia davvero sicuro, forse no, la Cosa era un supereroe generico e mostruoso ma come ne La bella e la bestia era buono e infelice. Stava insieme a Alicia, una bella donna non vedente, figlia del Burattinaio.

audio integrale della presentazione di tre libri di mg allo studio campo boario, 7 giugno 2022

Ada Tosatti presenta, in dialogo con l’autore, tre libri di Marco Giovenale: La gente non sa cosa si perde (TIC Edizioni), Delle osservazioni (Blonk) e Il cotone (Zacinto/Biblion). Roma, Studio Campo Boario, 7 giugno 2022.

presentazione di tre libri di Marco Giovenale

oggi, 14 giugno, studio campo boario (roma): presentazione di “aelia laelia e i libri dimenticati”, di silvia bordini (edizioni cambiaunavirgola)

a Roma, presso lo Studio Campo Boario (in viale Campo Boario 4a)
OGGI, martedì 14 giugno, alle ore 18:00, nel contesto di Libridine 2022

Giuseppe Garrera e Marco Giovenale presentano
il libro di Silvia Bordini

AELIA LAELIA E I LIBRI DIMENTICATI
(edizioni Cambiaunavirgola, 2022)

evento facebook: https://www.facebook.com/events/1459478954513760/

Libri dimenticati sono quelli che rimangono dalla chiusura di Aelia Laelia, la casa editrice fondata nel 1982 da Carlo Bordini insieme a Giorgio Messori, Daniela Rossi e Beppe Sebaste. Ne ricostruisce la storia Silvia Bordini, sullo sfondo di ricordi personali e del clima culturale e ideologico di tempi passati, per delineare un ritratto inedito e intenso del fratello Carlo, scomparso nel 2020.
Aelia Laelia e i libri dimenticati è un tributo a un poeta che si era affermato nel mondo letterario «in una maniera appartata, tenace e selettiva tutta sua» e che aveva dato vita a un’avventura editoriale i cui protagonisti «volevano essere diversi, autonomi dalle maglie del sistema letterario, liberi di scegliere libri impubblicabili da proporre come libri felici e come doni».

clicca per ingrandire
oppure leggi il pdf della scheda QUI

* * *

*

n.b.:

dopo l’incontro dedicato ad Aelia Laelia, Alberto D’Amico presenta e conduce un incontro pubblico dei (e con i) partecipanti al LABORATORIO BLOOMSBURY, esperienza di attività artistiche condivise sviluppatasi nello Studio Campo Boario

*

_

roma, 14 giugno, studio campo boario: presentazione di “aelia laelia e i libri dimenticati”, di silvia bordini (edizioni cambiaunavirgola)

a Roma, presso lo Studio Campo Boario (in viale Campo Boario 4a)
martedì 14 giugno, alle ore 18:00, nel contesto di Libridine 2022

Giuseppe Garrera e Marco Giovenale presentano
il libro di Silvia Bordini

AELIA LAELIA E I LIBRI DIMENTICATI
(edizioni Cambiaunavirgola, 2022)

evento facebook: https://www.facebook.com/events/1459478954513760/

Libri dimenticati sono quelli che rimangono dalla chiusura di Aelia Laelia, la casa editrice fondata nel 1982 da Carlo Bordini insieme a Giorgio Messori, Daniela Rossi e Beppe Sebaste. Ne ricostruisce la storia Silvia Bordini, sullo sfondo di ricordi personali e del clima culturale e ideologico di tempi passati, per delineare un ritratto inedito e intenso del fratello Carlo, scomparso nel 2020.
Aelia Laelia e i libri dimenticati è un tributo a un poeta che si era affermato nel mondo letterario «in una maniera appartata, tenace e selettiva tutta sua» e che aveva dato vita a un’avventura editoriale i cui protagonisti «volevano essere diversi, autonomi dalle maglie del sistema letterario, liberi di scegliere libri impubblicabili da proporre come libri felici e come doni».

clicca per ingrandire
oppure leggi il pdf della scheda QUI

* * *

*

n.b.:

dopo l’incontro dedicato ad Aelia Laelia, Alberto D’Amico presenta e conduce un incontro pubblico dei (e con i) partecipanti al LABORATORIO BLOOMSBURY, esperienza di attività artistiche condivise sviluppatasi nello Studio Campo Boario

*

_

roma, 11 giugno, studio campo boario: tutte le poesie di angelo lumelli

Domani, sabato 11 giugno, alle ore 18, allo Studio Campo Boario (viale del Campo Boario, 4/A, Roma), nel contesto della rassegna Libridine 2022, presentazione del volume di Angelo LumelliLE POESIE. Intervengono Domenico Adriano e Barbara Anceschi

Ecco un’altra delle meravigliose figure capovolte e ricapovolte e riaperte e richiuse e spostate e sigillate e rivelate e nascoste di Angelo Lumelli. Il “Tutte le poesie” che ogni poeta che si rispetti finalmente dà alle stampe come canonico atto finale di onorata carriera, Lumelli ce lo concede aggiungendo due importanti variazioni al canone: —le dispone a ritroso, cominciando dai più recenti libri di poesia per finire in una rovesciata progressione con il primo libro in assoluto; —sottopone tutte le poesie singolarmente e globalmente a una generosa generante e rigenerante riscrittura, a quell’atto dove il punto d’arrivo coincide con l’anticipazione, dove il non-ancora-chiaro mantiene il fascino di una particolare freschezza al finalmente-assodato. Un atto di sfida? Una provocazione? Certamente una delle proposte più innovative e più clamorose di questi tempi.

https://www.ilverri.it/index.php/le-collane/collana-black/le-poesie-detail

Angelo Lumelli vive alla Ramata tra le colline del basso Piemonte, ai confini con l’Oltrepò, di fronte all’Appennino. Ha pubblicato: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1990), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008), bianco è l’istante (2015), Verso Hölderlin e Trakl (2017), La sposa vestita (2018).

edizioni del verri
via Paolo Sarpi 9
Milano
www.ilverri.it

_

buongiorno, ho scritto unə poesiə / alberto d’amico. 2022

Prima i cornetti non erano di paglia
Sembravano più maritozzi
Non si dissolvevano come neve o forfora
Non voleggiavano come polline alla ricerca di soggetti allergici
Prima i cornetti avevano la glassa
Lo zucchero sciolto formava una crosta lieve di bianco mangiare simile a forfora
Prima i cornetti potevi mangiarli senza cospargere la tua polo di frammenti simili a forfora marroncina
Prima i cornetti erano consistenti quando li addentavi
Prima i cornetti erano diversi dai maritozzi ma non così diversi come sono ora
Ora i cornetti sono paglia
Ora i cornetti li sforna il microonde
Ora i cornetti sembrano migliori di prima ma non lo sono
Rimpiango il cerbiatto, cornetto appena fatto
Rimpiango i croissant della prima ora, quelli con il burro
Prima nei cornetti, dicevano, c’era lo strutto

a proposito della mia idea del fritto misto / alberto d’amico. 2022

C’è un mondo dell’arte
Cioè, c’è un tipo di mondo dell’arte
E poi, cioè, c’è un altro tipo di mondo dell’arte
A me quel mondo dell’arte piace e non piace
E anche quell’altro tipo di mondo dell’arte non mi piace
Però mi piace
Un tipo di mondo dell’arte è scaltro
L’altro tipo di mondo dell’arte è ingenuo
Però, per altri versi, quello scaltro può, in certi suoi segmenti, essere ingenuo
E quello ingenuo, in altri suoi segmenti può essere scaltro
A me piacerebbe che tra i mondi dell’arte ci fosse comunicazione e non muri
E non disprezzo reciproco
E invece così non è, come spiega molto bene Adam Smith in TSM

La mia idea di mondo dell’arte prende in considerazione diversi mondi dell’arte, anzi, vorrebbe prendere in considerazione tutti i mondi dell’arte
Questo non vuol dire che a me piace tutto di tutti i mondi dell’arte, anzi
A me piace poco di ogni mondo dell’arte
Però non mi piace che ci sia questo mondo dell’arte fatto di diversi mondi dell’arte e che questi diversi mondi dell’arte siano tra loro contrapposti
Questa idea io la chiamo i segmenti del mondo dell’arte
E l’idea di fondo è che il mondo dell’arte inteso nella sua globalità è segmentato arbitrariamente così come il linguaggio segmenta arbitrariamente la materia fonica e il senso

Anche il mondo della poesia può essere segmentato in diversi mondi della poesia
E anche questa segmentazione è arbitraria
E anche questa segmentazione non mi soddisfa
E però è una segmentazione più comprensibile perché la poesia è già linguaggio verbale e quindi ha dimestichezza con l’arbitrarietà semantica e con la segmentazione arbitraria

Forse non mi stanno bene le segmentazioni “naturali” del mondo dell’arte e del mondo della poesia che dividono in base a omogeneità (stilistica, intellettuale, “qualitativa”) quei due mondi in tanti diversi mondi
Forse vorrei imporre la mia segmentazione arbitraria, anzi più che arbitraria perché dipende solo da me, dai miei gusti e in fin dei conti delle mie simpatie, dicevo, vorrei imporla e allora fingo di voler abbattere dei muri ma solo perché ho voglia di erigerne altri, più consoni alle mie simpatie ma forse solo alle mie conoscenze perché conosco davvero poco di quei mondi e allora di quel poco che conosco vorrei salvare solo quello che mi piace o che mi sta simpatico.

A proposito della mia idea del fritto misto.

oggi, 26 maggio, a roma, presso lo studio campo boario: “luigi ballerini: un’antologia personale”

 

A Roma, presso lo Studio Campo Boario
(viale del Campo Boario 4a)
OGGI, giovedì 26 maggio, alle ore 18:00
nel contesto della rassegna ‘Libridine’

Luigi Ballerini: un’antologia personale

(letture scelte dall’autore)

fotografia di Dino Ignani

Introduce Marco Giovenale

Evento facebook:
https://www.facebook.com/events/670560794386777

Luigi Ballerini, vincitore per il 2022 del Premio Elio Pagliarani per la propria opera poetica, attraverserà le sue scritture in versi in occasione della rassegna allo Studio Campo Boario, con attenzione particolare al suo ultimo libro, uscito per Aragno, Divieto di sosta.

https://www.ninoaragnoeditore.it/opera/divieto-di-sosta

Luigi Ballerini  vive a New York e a Milano, sua città natale. Ha insegnato letteratura italiana alla New York University, UCLA, Yale e altre università nordamericane. Tra le sue numerose traduzioni La sacra Emilia e altre poesie di Gertrude Stein, Benito Cereno di Herman Melville e l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Per Aragno ha curato con Gianluca Rizzo e Paul Vangelisti l’antologia Chicago e le praterie, quarto volume del progetto Nuova Poesia Americana. Il suo primo libro di poesia, eccetera. E, risale al 1972 ed è stato riedito nel 2019 da Diaforia. Dopo Che figurato muore (1988), Che oror l’Orient (1991), Shakespearian Rags (1996) e altre raccolte, nel 2005 ha pubblicato Cefalonia, sull’eccidio dei soldati italiani della Divisione Acqui perpetrato dalla Wehrmacht nel 1943; nel 2010 è seguito Se il tempo è matto. Nel 2016 la sua opera è stata raccolta nell’«Oscar» Mondadori Poesie 1975-2015, a cura di Beppe Cavatorta. Sulla sua poesia è recente il volume Il remo di Ulisse, a cura di Ugo Perolino.

Il suo sito è https://www.luigiballerini.com/.

*

La rassegna ‘Libridine’ è curata da Alberto D’Amico, Domenico Adriano e Marco Giovenale

_