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20 giugno, macerata: presentazione di “presentimenti del mondo senza tempo. scritti su emilio villa”, di aldo tagliaferri + mostra “verbovisioni”

Lunedì 20 giugno, alle ore 19:00,
nel contesto del festival La punta della lingua 2022,
presso la Libreria Catap – a Macerata (piazza Mazzini 63c)

Emilio Villa. Tra Labirinto e Sibilla

Presentazione del volume

Presentimenti del mondo senza tempo. Scritti su Emilio Villa

di Aldo Tagliaferri

a cura di Gian Paolo Renello, Argolibri, 2022,
Intervengono:
Gian Paolo Renello, curatore del volume
Giuseppe Sterparelli, documentarista
Fabio Orecchini, collana “Fuori Catalogo” per Argolibri
Andrea Balietti, Catap

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/1115050822406978

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Il volume raccoglie tutti i saggi e gli scritti più importanti dedicati a Emilio Villa da Aldo Tagliaferri in oltre 40 anni di critica serratissima. Compendio di una vita all’inseguimento della labirintica e sibillina poetica villiana, il libro di Tagliaferri, uno dei massimi critici viventi, è destinato a divenire un classico della critica letteraria. Nell’occasione sarà anche proiettato un estratto di una lunga videointervista ad Aldo Tagliaferri dal titolo “Esprimere l’inesprimibile. Il Novecento di Emilio Villa narrato da Aldo Tagliaferri”, curata dal documentarista Giuseppe Sterparelli (presente nel volume con codice QR).

Il trailer dell’intervista su Youtube
Il programma completo del Festival La punta della lingua 2022

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VERBOVISIONI

Nello stesso giorno, in libreria da Catap, alle 18:30, verrà inaugurata la sezione maceratese della mostra VERBOVISIONI con le opere di poesia visiva della Collezione Campanotto curate da Giulio Segato.

Saranno presenti Carlo Marcello Conti (Campanotto Editore) e Lamberto Pignotti, pioniere italiano di questa forma d’arte.
La mostra è organizzata in collaborazione con Poliarte Accademia di Belle Arti Design e resterà aperta per tutta la durata del festival negli orari di apertura della libreria, ovvero il Lunedì dalle 16.00 alle 20.00 e poi dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

un ricordo di maurizio spatola, di giovanni fontana

Giovanni Fontana

MAURIZIO SPATOLA
(scomparso oggi, 29 marzo 2022)

Negli ultimi tempi, quando lo sentivo al telefono, non mancava mai di soffermarsi sull’elenco degli amici scomparsi: tristi e dolorosi aggiornamenti che riportavano indietro nel tempo, agli anni eroici delle avventure sperimentali del sessanta e settanta. In quelle occasioni, con spirito patafisico, s’accendevano macabre autoironie. Maurizio era nato come me nel 1946, tra le macerie della guerra. Lui il 2 ottobre, io il 27 giugno. Era pertanto più giovane di me e, a suo parere, anche più fortunato, perché essendo cieco, invece di andare bighellonando da una performance all’altra, aveva più tempo per pensare!

Maurizio era nato a Stradella, in provincia di Pavia. Era il secondo dei fratelli Spatola, con i quali aveva condiviso le passioni letterarie: Adriano (1941- 1988) e Tiziano (1951). Viveva a Sestri Levante, sulla Riviera Ligure; ma di quella Riviera non poteva più percepire lo splendore da più di vent’anni. Nonostante tutto continuava a coltivare l’interesse per la poesia concreta e visiva, facendosela raccontare dalle sue assistenti volontarie, che andavano ad aiutarlo per tenere in vita il suo sito, Archivio Maurizio Spatola (http://www.archiviomauriziospatola.com), nel quale pubblicava i documenti, talora rarissimi, prodotti nelle aree della ricerca poetica a partire dalla metà degli anni sessanta, fino alla fine del secolo scorso, con particolare riguardo alla vita e all’opera di suo fratello Adriano, alle edizioni Geiger, alle riviste “Tam Tam” e “Baobab”. Generalmente arricchiva i materiali con schede informative e commenti personali, come amava fare per sottolineare l’attualità di quello che definiva “sperimentalismo raramente rimasto fine a se stesso, ma apportatore invece di una salutare ventata innovatrice”.

Aveva studiato a Bologna, dove aveva frequentato il liceo classico “Galvani” e dove aveva frequentato la famosa “Osteria dei Poeti”, punto di ritrovo di giovani artisti e ricercatori. Lì aveva conosciuto, tra gli altri, Giorgio Celli, Miro Bini, Carlo Marcello Conti (poi fondatore delle edizioni Campanotto), Patrizia Vicinelli, e lì nacque “Bab ilu”, la prima testata spatoliana.

Ma il territorio privilegiato della sua attività artistica, giornalistica e editoriale è Torino, dove, ventenne, frequenta lo “Studio di Informazione Estetica”, fonda con Adriano nel 1968 le edizioni Geiger, per le quali cura le storiche antologie e vara la testata “Tam Tam”, diretta da Adriano e da Giulia Niccolai, e inizia la collaborazione con il quotidiano “La Stampa”. Si appassiona alla poesia concreta e pubblica su riviste internazionali, tra le quali ricordo “Chicago Review” (USA), “Ovum” 10 (Uruguay), “La Battana” e “Signal” (Jugoslavia), “Approches” e “Doc(k)s”, rispettivamente dirette da Bory e Blaine (Francia). In Italia pubblica su varie testate sperimentali, in particolare su “Quindici” e “Tool”. Partecipa ad antologie di settore e prende parte ad eventi performativi come “Parole sui muri” a Fiumalbo, nel 1967.

La sua passione lo tiene impegnato sul fronte letterario, anche se la sua vita è segnata profondamente dalla distrofia muscolare del suo primogenito Gabriele, che, dopo anni di stenti, se ne va, ventiduenne, nel 1993.

Tuttavia ha la forza di riprendere il suo lavoro di promotore culturale: nel 1996, cura con Arrigo Lora Totino l’ultima delle antologie “Geiger”, interamente dedicata alla memoria di Adriano e nel 1997 propone, sempre con Lora Totino, “Gli anni di Geiger”, una rassegna documentaria, presso la Biblioteca Comunale di Ferentino (Fr). La mostra, da lui rivista e ampliata, è riproposta a Ravenna, presso la Biblioteca Classense, nel 2014, con il titolo “Edizioni Geiger (1967-1979). Sperimentazione permanente”.

Le collaborazioni letterarie, comunque, si susseguono nel tempo, ma con difficoltà, soprattutto a causa della perdita della vista, che non gli consente una totale autonomia.

Purtroppo negli ultimi tempi lo aggredisce un tumore alla lingua. Oltre alla vista, perde la parola. Nella sua ultima telefonata a stento ho compreso il nome degli amici che voleva salutare.

Ricoverato alle Molinette di Torino, aiutato da suo figlio e da sua nuora Caterina Mion, infermiera in quell’ospedale e amorosa portavoce, pubblica il suo ultimo messaggio su Facebook il 15 marzo:

«Da diversi giorni sono ricoverato a Torino per un tumore alla lingua, mi trovo al momento nel reparto di radioterapia delle Molinette e mi appresto ad affrontare un ciclo di trattamenti per ridurre l’entità di questo sgradito ospite.
La situazione non è semplice, ma ho qui vicino a me la mia famiglia, che mi supporta e non mi lascia solo neppure un giorno.
Mio figlio Davide tiene i contatti con alcuni di voi, con altri ho scambiato dei messaggi, ma non posso parlare perché uno degli ostacoli è una tracheotomia che ho dovuto fare per la mia sicurezza e mi trovo ancora in una fase in cui non riesco a gestire la voce.
Il morale tiene e io voglio affrontare tutto questo lottando come un toro e senza mai mollare un centimetro.
Vi abbraccio tutti».

Questa mattina se n’è andato. Ha lasciato Davide, Caterina, le nipoti Carlotta e Valentina e tutti coloro che si ricordavano ancora di lui.

Nella foto: Maurizio con un gruppo di artisti intervenuti alla mostra “Edizioni Geiger (1967-1979). Sperimentazione permanente” (Ravenna, 2014).

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6 novembre, fondazione berardelli, “la poesia visiva come arte plurisensoriale”: l’olfatto

Fondazione Berardelli – Via Milano 107 – Brescia
PRATICHE SINESTETICHE
, un progetto di Lamberto Pignotti
La poesia visiva come arte plurisensoriale L’OLFATTO
dal 06.11.2021 al 22.01.2022
Inaugurazione 6 novembre 2021 – ore 18:00

La Fondazione Berardelli dà il via alla nuova mostra collettiva del progetto
P r a t i c h e   S i n e s t e t i c h e
di Lamberto Pignotti, presentato da Melania Gazzotti e curato da Alice Valenti

Il progetto prevede una serie di mostre corredate di catalogo che approfondiscono la ricerca sui nessi multisensoriali presenti nella poesia visiva e in questa occasione la ricerca dei 53 artisti verbovisivi coinvolti è dedicata alla sfera O l f a t t i v a.

Partecipano gli artisti Demosthenes Agrafiotis, Fernando Aguiar, Paolo Albani, Bruno Aller, Francesco Aprile, Massimo Arduini, Andrea Astolfi, Bernard Aubertin, Carla Bertola, Julien Blaine, Jean- Francois Bory, Anna Boschi, Antonino Bove, Giuseppe Calandriello, Vito Capone, Elena Cappai Bonanni, Ugo Carrega, Hans Clavin, Carlo Marcello Conti, Jakob De Chirico, Prisco De Vivo, Raffaella Della Olga, Marcello Diotallevi, Marisa Facchinetti, Fernanda Fedi, Luc Fierens, Giovanni Fontana, Claudio Francia, Davide Galipò, Delio Gennai, Gino Gini, Marco Giovenale, Nicolò Gugliuzza, Silvana Leonardi, Ruggero Maggi, Lucia Marcucci, Giorgio Moio, Gi Morandini, Massimo Mori, Chiara Mulas, Gianluca Panareo, Enzo Patti, Serge Pey, Rosa Pierno, Lamberto Pignotti, Cristina Ruffoni, Lucia Sapienza, Sarenco, Carlo Alberto Sitta, Arrigo Lora Totino, Piero Varroni, Donatella Vici, Emiliano Zucchini

In occasione dell’inaugurazione, interventi performativi di Giovanni Fontana, Ruggero Maggi e una performance a due voci degli artisti Davide Galipò e Elena Cappai Bonanni che verrà accompagnata da un live painting del poeta di strada Davide Pruonto