da leggere e includere in qualsiasi ragionamento e dialogo in tema di arte, processualità, condivisione, …
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https://unclosed.eu/rubriche/osservatorio/recensioni-attualita/400-le-sedie-di-documenta-fifteen-per-un-sabotaggio-del-pathos.html
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da leggere e includere in qualsiasi ragionamento e dialogo in tema di arte, processualità, condivisione, …
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https://unclosed.eu/rubriche/osservatorio/recensioni-attualita/400-le-sedie-di-documenta-fifteen-per-un-sabotaggio-del-pathos.html
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Sandro Ricaldone
THE COLLECTIVE EYE IN CONVERSATION WITH RUANGRUPA
Thoughts on Collective Practice.
Edited by The Collective Eye / Dominique Lucien Garaudel, Heinz-Norbert Jocks,
Emma Nilsson; and Matthias Kliefoth
DISTANZ Verlag, 2022
The documenta fifteen will be curated by a collective for the first time in its history. Another first: the artistic directors come from Asia. ruangrupa is an association of nine friends who unconditionally combine art with their everyday lives as a practice of living and surviving together under the socioeconomic conditions of their native Indonesia. Fourteen other collectives, so-called lumbung members, have been invited to join ruangrupa in transforming Kassel into a new, sustainable ekosistem. Lumbung, the Indonesian term for a communal rice barn, is the starting point for all their activities and also this documenta.
In this volume of the book series Thoughts on Collective Practice ruangrupa talks about their beginnings, the harsh struggle for survival under the Suharto regime in Indonesia, the post-dictatorship euphoria, student protests, punk, and video culture. About their first art projects, maintaining solidary social relationships, the Indonesian tradition of sharing, and their unusual approach to resources.
The autobiographical conversations are supplemented by five exemplary glimpses into ruangrupa’s projects since 2003 and unpublished archival material.
The Collective Eye (TCE), founded 2012 in Montevideo, organizes exhibitions and symposia on collective practice in art. The collective has pursued a partnership with DISTANZ since 2021, publishing the book series Thoughts on Collective Practice as an extended collective between the publishing team and TCE. Their work aims to strengthen polynational dialogues between different collectives as well as between collectives and theorists. The volume of conversations with ruangrupa is the fourth installation in the series.
Sandro Ricaldone
CLAUDIO COSTA
Archeologia riseppellita
a cura di Andrea Alibrandi
Galleria Il Ponte – Firenze
Via di Mezzo, 42/b
in collaborazione con Archivio Claudio Costa
12 novembre 2021 – 30 dicembre 2021
La galleria Il Ponte dedica una personale a Claudio Costa, proponendo un nucleo selezionato di lavori storici che fotografano un momento fondamentale della sua ricerca e della sua carriera. Il ciclo Antropologia riseppellita, presentato nel 1977 alla sesta edizione di Documenta di Kassel, rappresenta un compimento della ricerca di stampo antropologico che impegnò l’artista nel corso degli anni Settanta e che lo portò a creare il “Museo di antropologia attiva”, a Monteghirfo. Applicando l’idea di “work in regress” da lui elaborata, in Antropologia riseppellita Costa “sotterra” i reperti che caratterizzano tipicamente i suoi lavori, proponendoli al pubblico in casse di legno coperte da tracce di fango. Anziché essere rinvenuto, il reperto viene così “convalidato” dall’azione dell’artista, che gli attribuisce una storia e una valenza simbolica. Attrezzi agricoli e fotografie relative al mondo contadino diventano una sorta di archivio e allo stesso tempo un monito a futura memoria per il mondo industrializzato e massificato. Tratto caratteristico di tutte le opere dell’artista, l’equilibrio tra ruvidità espressiva e compiutezza formale è qui ai massimi livelli.
“Gli “oggetti” di Claudio Costa sono gli strumenti, i simulacri e gli emblemi dell’Agricoltura terrestre; strumenti e simboli di un tempo mancato e irrecuperabile; strumenti di morte, di fatica e di simbiosi di uomini e animali, uomini e territorio. Per salvare il mondo che essi rappresentano si può solo salvarne i simboli, e per salvarli si può solo riaffidarli al grembo terrestre, riseppellirli come un reperto archeologico” (Corrado Maltese, catalogo mostra Antropologia riseppellita, Galleria Nuova 13, Alessandria, marzo 1977).