Nel trentesimo anniversario degli attentati mafiosi a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro, le Terme di Caracalla accolgono dal 27 maggio al 5 novembre 2023 la mostra “Letizia Battaglia Senza Fine”, un omaggio alla fotografa siciliana, paladina dei diritti civili.
Archivi tag: foto
“tatay”: mostra di marina ballo charmet @ il ponte, firenze, 24 maggio 2023
Galleria Il Ponte – Firenze – via di Mezzo, 42/b
_
mostra fotografica di peggy kleiber, a roma: “tutti i giorni della vita (fotografie 1959-1992)”
Peggy Kleiber.
Tutti i giorni della vita (fotografie 1959-1992)
Museo di Roma in Trastevere, piazza S. Egidio, 1/b
19/05 – 15/10/2023
opening 18/05
https://www.museodiromaintrastevere.it/it/mostra-evento/peggy-kleiber-tutti-i-giorni-della-vita-fotografie-1959-1992
starring framer Francesco Fiammeri
da oggi: “in laboratorio!”, mostra su un esperimento didattico di massimo alessandrini
DAL 12 AL 26 MAGGIO 2023, a Roma,
galleria MAKITA (vic. della Fontana 36)
[apertura: mercoledì giovedì venerdì
dalle ore 18 alle 20]
IN LABORATORIO !
1973-2023
– mostra sul corso di falegnameria tenuto 50 anni fa da Massimo Alessandrini presso la scuola elementare Regina Elena, a Roma –
in esposizione, 116 fotografie di Sebastiano Di Bari, che raccontano quell’esperienza.
La Galleria Makita inaugura con questa mostra la sua attività rivolta ai rapporti fra design e arte. Curatore: Arch. Massimo Alessandrini
MAKITA
Vicolo della fontana 36
(Villa Paganini)
per informazioni
348.3531485
mobilifacili@yahoo.it
glorydays – esce il martedì – / luca zanini. 2023
langue* al suono del nastro bilingue lui] l’edicolante di spalle] [il fisioterapista traffica nei cassetti prende tempo un coro stonato dice del suo mestiere trafitto un etereo mix fuoricontrollo rovesci come Turner e fumighi in una sperduta situazione di lavoro le scatole con l’etichetta quelle] sono appese le notifiche a piani sfalsati dimagrire con i fosfati daguerre la posa infinita nel reparto si estrae a macchia di spalle uno] ride] [lo hanno riferito lo hanno] [rifatto coincide] chiodato in] tattiche striscianti [*est nécessaire pour que la parole soit comprise et la parole est indispensable pour l’établissement de la langue
“in laboratorio!”: mostra su un esperimento didattico di massimo alessandrini
DAL 12 AL 26 MAGGIO 2023, a Roma,
[apertura: mercoledì giovedì venerdì
dalle ore 18 alle 20]
IN LABORATORIO !
1973-2023
– mostra sul corso di falegnameria tenuto 50 anni fa da Massimo Alessandrini presso la scuola elementare Regina Elena, a Roma –
in esposizione, 116 fotografie di Sebastiano Di Bari, che raccontano quell’esperienza.
La Galleria Makita inaugura con questa mostra la sua attività rivolta ai rapporti fra design e arte. Curatore: Arch. Massimo Alessandrini
MAKITA
Vicolo della fontana 36
(Villa Paganini)
per informazioni
348.3531485
mobilifacili@yahoo.it
poche righe di critica o dubbio: “a ribbon and a prayer” (reggio emilia)
Come leggere un evento (estremamente interessante) come quello che segue? Il nastro (ribbon) si trasforma da trasportatore a paramento. L’asciugarsi dell’ondata capitalistica lascia relitti. Fabbriche dismesse, capannoni, complessi di edifici, di magazzini, di catene di montaggio. Quelli che successivamente sono occupati come spazi sociali e politici vengono attaccati e sgomberati, lo sappiamo; mentre quelli che arretrano alla religione ricevono tutele, cura. Dal culto della merce al culto dell’invisibile. Difficile giudicarlo casuale. (Non solo sul piano economico-sociale, ma dal punto di vista culturale).
MG
___________________________________
a ribbon and a prayer
da spazi laici a luoghi sacri
fotografie di Massimiliano Camellini
a cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti
28 aprile – 11 giugno 2023
Vernissage: venerdì 28 aprile 2023, ore 18.00-22.00
Binario49 | Via Turri, 49, Reggio Emilia
Dal 28 aprile all’11 giugno 2023, a Reggio Emilia, Binario49 ospita la mostra a ribbon and a prayer – da spazi laici a luoghi sacri, progetto fotografico di Massimiliano Camellini a cura di Andrea Tinterri e Benedetta Incerti.
a ribbon and a prayer rivela la trasformazione culturale e sociale di luoghi precedentemente dedicati al lavoro, all’abitazione, al commercio, al tempo libero, in luoghi di culto. Piccoli magazzini, capannoni industriali, laboratori, fattorie: edifici forzati a cessare la loro attività per il cambiamento di paradigmi economici e sociali, sono stati “riscattati” da comunità religiose (spesso composte di migranti) che li hanno trasformati in luoghi di preghiera, dando loro una nuova luce e una nuova prospettiva. Andrea Tinterri lo descrive come “un processo che lascia spazio a un dibattito complesso, sulle cicatrici del capitalismo e dell’Occidente che vengono occupate, come fossero voragini fisiche, da comunità religiose, quasi sempre extraeuropee. […] La dimensione del lavoro è uno spettro che appare sotto forma di dettagli, residui alle pareti, la stessa configurazione dei soffitti, dei pavimenti. Dove prima c’era un banco di lavoro ora si materializza un altare carico di simboli e oggetti necessari al rito”.
L’indagine fotografica di Massimiliano Camellini ha toccato tutte le confessioni religiose, dall’Induismo al Cattolicesimo, dalle chiese Evangeliche a quelle Pentecostali, dall’Islam al Sikhismo, dallo Scintoismo al Buddismo e molte altre. La sua macchina da presa svela piccoli mondi invisibili ai più: un tempio indù dietro i locali poco invitanti di un magazzino abbandonato; paia di scarpe accuratamente allineate all’ingresso di una sala di preghiera musulmana in un ex edificio industriale; l’iconostasi riccamente decorata e il lampadario in ottone di una chiesa moldava dietro le persiane di un’ex macelleria; le spaziose sale di preghiera delle congregazioni pentecostali e la loro fredda funzionalità estetica. Il progetto fotografico, iniziato nel 2017, al momento principalmente europeo ma con l’obiettivo di estendersi a tutti i continenti nel prossimo futuro, dà una rappresentazione di tutte le religioni esistenti sul pianeta al fine di realizzare auspicabilmente una ricerca antropologica attraverso le immagini sull’evoluzione di spazi e oggetti comuni in luoghi di adorazione.
Il nastro (ribbon) evoca nel medesimo tempo sia quegli oggetti che nelle antiche culture sono utilizzati a ornamento di luoghi sacri per evocare la memoria e la fede, sia il drappo o la tenda, visibili spesso nelle immagini, che metaforicamente sono in grado di trasformare un luogo “pagano” in sacro. Lo stesso luogo espositivo Binario49 appare come luogo di confine (evoluto da commerciale a culturale) ma anche simbolo di riscatto sociale, tanto che nel 2019 Sebastiao Salgado lo ha scelto per la prima tappa italiana del suo progetto “Africa”. L’oscurità che avvolge le immagini e le loro installazioni conduce lo spettatore alla preghiera (prayer) e suggerisce l’inizio di un altro racconto.
Continua a leggere
colleferro, 15 febbraio: “quando i poeti erano divi”, fotografie dalla collezione oriente-piscolla, alla biblioteca riccardo morandi
_
tano d’amico @ libreria libri necessari: inaugurazione il 24 febbraio
Tano D’Amico _ Via degli Zingari
a cura di Matteo Di Castro
con testi di Michela Becchis e Christian Raimo
Libreria Libri Necessari
Via degli Zingari, 22/A – Roma
venerdì 24 febbraio ore 18:00
inaugurazione 1¼ Edizioni
la mostra è visitabile
fino al 1° aprile 2023
lunedì-venerdì 09:00-18:00; sabato 09:00-19:00
in collaborazione con s.t. foto libreria galleria
stampe fotografiche: Claudio Bassi / Fotogramma 24
cornici e passe-partout: Francesco Fiammeri
Via degli Zingari è il titolo della mostra di Tano D’Amico in programma, dal 24 febbraio al 1 aprile, da Libri Necessari, libreria antiquaria che ha sede in quella strada di Roma, nel cuore dello storico rione Monti.
Sullo stesso lato della via, qualche metro più in là, una lapide ricorda il comune sterminio patito da Rom, Sinti e Camminanti e dal popolo ebraico “ad opera della barbarie genocida del nazifascismo”.
Con la storia del Novecento, ma anche con quella antica, nonché con la storia dell’arte e della fotografia, Tano D’Amico si confronta non da oggi.
I suoi libri, infatti, almeno a partire da Di cosa sono fatti i ricordi (edito da Postcart nel 2011), sono concepiti come dei taccuini in cui le immagini si alternano a pagine di solo testo, di riflessione sulle metamorfosi della realtà sociale e culturale.
L’ultimo di questi taccuini, il terzo pubblicato con Mimesis Edizioni, ha per titolo Orfani del vento. L’autunno degli zingari.
Il fotografo rilegge e riscrive un nucleo significativo del proprio archivio, a cui in passato aveva già dedicato due pubblicazioni: Zingari. Fotografie di Tano D’Amico (Marcello Baraghini Editore, 1988) e Il giubileo nero degli zingari (Editori Riuniti, 2000).
L’incontro con i Rom e dunque il primo nucleo di fotografie a loro dedicate risalgono ai primissimi anni Ottanta del secolo scorso. «Ho cercato gli zingari quando il mio mondo era ormai crollato». […] Ho seguito le loro vicende, le loro feste i loro lutti».
Ma nelle stampe fotografiche pubblicate nel libro, così come in quelle esposte in mostra (stampe sempre analogiche), accanto al suo nome Tano D’Amico ha preferito non scrivere luogo e anno dello scatto.
Il risultato è un insieme di visioni e composizioni in cui, al di là degli scenari attraversati (per lo più desolati, spesso drammatici) e delle figure ritratte (soprattutto donne e bambini), l’occhio del fotografo pare accordato su una persistente nota di struggimento.
«Vorrei queste immagini fossero guardate come i fotogrammi di un film muto. Sono gli zingari della mia vita. Le immagini le regalano loro». Continua a leggere
a roma, in via della reginella: francesca woodman / stephan brigidi
https://www.ilmuseodellouvre.com/contenuti/mostre/
Martedi 29 novembre dalle ore 17.00
vernissage delle mostra
“Francesca Woodman Encounter Stephan Brigidi”
a cura di Rocco Sciaraffa
Il museo del louvre via della reginella 8a Tel.06/68807725
info@ilmuseodellouvre.com www.ilmuseodellouvre.com
dalle ore 11.00 alle ore 19.00 dal 29 novembre al 10 gennaio
Link con il comunicato stampa e le immagini della mostra: https://www.ilmuseodellouvre.com/contenuti/mostre/
mirella bentivoglio: “simbolo come struttura 1984/2022” – @ tralevolte, roma, dal 7 novembre
MirellaXcento
Mirella Bentivoglio: simbolo come struttura 1984/2022
Dall’archivio fotografico di Corinto Marianelli
a cura di Manuela De Leonardis
inaugurazione @
associazione TRAleVOLTE
piazza di Porta San Giovanni 10
lunedì 7 novembre, alle ore 18:00
La mostra sarà visibile fino al 25 novembre 2022 ore 17-20 dal lunedì al venerdì
http://www.tralevolte.org
Comunicato stampa completo: qui
_