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oggi, 29 giugno, a bologna: inaugurazione di “10+1=cento”, roberto roversi & officina del giorno dopo

A Bologna nello spazio di Anonima Impressori (via San Carlo 44a), OGGI, 29 giugno, si inaugura la mostra 10+1=cento, allestita in occasione dei cento anni dalla nascita di Roberto Roversi per illustrare il rapporto che lo lega a Officina del giorno dopo, di Matteo Totaro.
In mostra: i primi dieci numeri della collana “I Marenghi”; un libro realizzato per questa occorrenza (con una poesia inedita di Roberto Roversi e un’incisione originale di Sandro Bracchitta); una selezione di materiali che ho ricevuto in dono dal poeta bolognese tra il 2006 e il 2012.
All’inaugurazione saranno presenti Antonio Bagnoli, fondatore e direttore della casa editrice Pendragon, e l’artista incisore Sandro Bracchitta.

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bologna, 29 giugno: inaugurazione di “10+1=cento”, roberto roversi & officina del giorno dopo

A Bologna nello spazio di Anonima Impressori (via San Carlo 44a), il 29 giugno si inaugura la mostra 10+1=cento, allestita in occasione dei cento anni dalla nascita di Roberto Roversi per illustrare il rapporto che lo lega a Officina del giorno dopo, di Matteo Totaro.
In mostra: i primi dieci numeri della collana “I Marenghi”; un libro realizzato per questa occorrenza (con una poesia inedita di Roberto Roversi e un’incisione originale di Sandro Bracchitta); una selezione di materiali che ho ricevuto in dono dal poeta bolognese tra il 2006 e il 2012.
All’inaugurazione saranno presenti Antonio Bagnoli, fondatore e direttore della casa editrice Pendragon, e l’artista incisore Sandro Bracchitta.

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oggi, 14 settembre, a bologna, alla biblioteca dell’archiginnasio: >>> roberto roversi >>> “non isolarsi ma ascoltare” (pendragon)

presentazione dell'antologia di Roberto Roversi,
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il libro:
https://www.pendragon.it/catalogo/altre-collane/poesia/non-isolarsi-ma-ascoltare-detail.html

“ascoltare la parola”: un articolo di sergio rotino su roberto roversi (con un’intervista a mg)

https://www.bolognacult.it/2022/09/13/ascoltare-la-parola/

in occasione della presentazione di Non isolarsi ma ascoltare, antologia di poesie di RR:
https://slowforward.net/2022/09/07/bologna-14-settembre-biblioteca-dellarchiginnasio-roberto-roversi-non-isolarsi-ma-ascoltare-pendragon/

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bologna, 14 settembre, biblioteca dell’archiginnasio: “roberto roversi, non isolarsi ma ascoltare” (pendragon)

presentazione dell'antologia di Roberto Roversi, "Non isolarsi ma ascoltare"

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il libro:
https://www.pendragon.it/catalogo/altre-collane/poesia/non-isolarsi-ma-ascoltare-detail.html

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“non isolarsi ma ascoltare”: un’antologia di testi di roberto roversi (pendragon, 2022)

cliccare per accedere alla scheda del libro

 

A dieci anni dalla scomparsa di Roberto Roversi esce questa agile antologia di testi, la prima a lui dedicata, che vuole offrire l’occasione per conoscere da vicino una delle voci più significative e autorevoli della cultura e della poesia italiana del Novecento.

https://www.pendragon.it/catalogo/altre-collane/poesia/non-isolarsi-ma-ascoltare-detail.html

una recensione oggi sul “manifesto”:
https://ilmanifesto.it/roberto-roversi-la-verita-eretica-di-un-irregolare

bologna, 11 marzo: vent’anni senza gilberto centi

20 anni senza Gilberto Centi, poeta, performer, agitatore culturale, con lui si è segnato un momento fondamentale della storia culturale bolognese e contemporanea

interventi di
Vincenzo Bagnoli, Stefano Massari, Wu Ming 2, Antonio Bagnoli (Pendragon edizioni)
Musiche di Cesare Ferioli (batteria) Marzio “Mars” Manni (chitarra)

ricerca poetica, poesia di ricerca, scrittura di ricerca, ricerca letteraria

copertina del “menabò” n. 6, sett. 1963

Roberto Di Marco: «nei dintorni del “verri” ed entro i suoi stessi confini, accanto alla ricerca poetica nuova, si svolgeva un’intensa attività critica e teorica che rinnovava l’orizzonte problematico entro il quale la ricerca letteraria avviene. Quindi giustizia vuole che il Gruppo 63 e l’intero movimento nuovo sia nato in Italia grazie all’attività culturale e alla ricerca letteraria radicale del “verri” e dei Novissimi, ciò anche se poi nel Gruppo 63 si sono trovati riuniti filoni di ricerca sulla forma-parola […]» (in Il Gruppo 63 quarant’anni dopo. Bologna, 8-11 maggio 2003. Atti del Convegno, Pendragon, Bologna 2005, p. 198. Parti in grassetto, ovviamente, mie).

Le espressioni “scrittura di ricerca”, “ricerca poetica”, “poesia di ricerca”, “ricerca in letteratura” e altre non nascono negli anni ’80 o ’90 o Zero, ma molto prima. Pensiamo soltanto a “musique de recherche”, che in Francia risale addirittura agli anni Quaranta. Un post sugli argomenti è qui: https://slowforward.net/2020/03/31/scrittura-di-ricerca-senza-virgolette/.

Mentre la prima parte di un saggio sulle occorrenze delle dette espressioni (Date e dati su “ricerca”, “scrittura di ricerca”, “ricerca letteraria”) è nel n. 75 del “verri”, febbraio 2021: https://slowforward.net/2021/04/16/il-verri-n-75-ma-quale-valore/.

Che agli anni 1961-63 si debba comunque prestare particolare attenzione è evidente non solo per un minimo di decenza in ambito di storiografia letteraria (decenza di cui l’editoria mainstream ha perso contezza da tempo, se mai l’ha avuta), ma perché non è proprio evitabile vedere in quegli anni un inizio di qualcosa che – lo si chiami cambio di paradigma o in qualsiasi altro modo – continua anche oggi, e (si metta l’anima in pace l’editoria appena nominata) continuerà domani.

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