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mg, “cose chiuse fuori” (aragno, collana ‘i domani’, 2023)

Cose chiuse fuori conclude/completa e sigilla, “chiude fuori”, una possibile esalogia (“ES-a-logia”, volendo), di cui qui di séguito si dà il disegno – con nessun riferimento cronologico: i tasselli che andrebbero infatti pensati come “contemporanei in quindici anni” circa (2000-2015) sono La casa esposta, Delle osservazioni, Shelter, Delvaux, Maniera nera – e, appunto, questo libro.

Libro che – oltre a pagine inedite – riprende in parte – e colloca in struttura – anche vari e variati testi usciti in Altre ombre (La camera verde, 2004), Superficie della battaglia (La camera verde, 2006), materiali inclusi nel Nono quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007), e Delvaux (Oèdipus, 2013).

È scrittura “assertiva”? Sì, in gran parte o del tutto. L’esalogia funziona da traccia novecentesca, diciamo, all’interno di un progetto di “opera di opere”, o raggiera più ampia di testi, che sarà o vorrà essere estranea a cronologia, storia, “sviluppi” e insomma a una presunta diacronia; e che includerà, in netta maggioranza, pagine non assertive.

Nella raggiera, che si intitolerà paradossalmente Delle restrizioni, l’elemento Cose chiuse fuori occuperà un posto strutturale.

tre testi verdi a torino: oggi alla galleria voyelles & visions

Torino, OGGI, giovedì 6 febbraio 2014, alle ore 18:30,
presso la Galleria Voyelles & Visions
[ via San Massimo 9/A ]

nel contesto della rassegna CameraIndy (con http://indypendentemente.com/)
a cura di Francesco Forlani e Giovanni Andrea Semerano 

letture da tre testi
di Marco Giovenale
èditi dalla Camera verde :

3

 SOLUZIONE DELLA MATERIA
Politica delle variabili. (11 testi in versi, 1 in prosa, viceversa)
– Collana Calliope, 2009 –

SUPERFICIE DELLA BATTAGLIA
– Collana Cartoline d’artista, 2006 –

e
TAGLI/TMESI
– Collana Elzeviri, 2014 –

*
Interventi critici di
Francesco Forlani

Sarà presente l’autore

https://www.facebook.com/events/650227121689796/

*

  Una poesia da Superficie della battaglia:
http://www.absolutepoetry.org/IMG/pdf/una_poesia.pdf

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Si parlerà anche di LIE LIE:
cfr. il video e gli allegati all’indirizzo
http://www.lacameraverde.org/internocamera.html

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tre testi verdi a torino: il 6 febbraio alla galleria voyelles & visions

Torino, giovedì 6 febbraio 2014, alle ore 18:30,
presso la Galleria Voyelles & Visions
[ via San Massimo 9/A ]

nel contesto della rassegna CameraIndy (con http://indypendentemente.com/)
a cura di Francesco Forlani e Giovanni Andrea Semerano

 letture da tre testi
di Marco Giovenale
èditi dalla Camera verde :

3

SOLUZIONE DELLA MATERIA
Politica delle variabili. (11 testi in versi, 1 in prosa, viceversa)
– Collana Calliope, 2009 –

 SUPERFICIE DELLA BATTAGLIA
– Collana Cartoline d’artista, 2006 –

TAGLI/TMESI
– Collana Elzeviri, 2014 –

*

Interventi critici di
Francesco Forlani

Sarà presente l’autore

https://www.facebook.com/events/650227121689796/
http://www.nazioneindiana.com/2014/02/01/47473/

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 Una poesia da Superficie della battaglia:
http://www.absolutepoetry.org/IMG/pdf/una_poesia.pdf

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Si parlerà anche di LIE LIE:
cfr. il video e gli allegati all’indirizzo
http://www.lacameraverde.org/internocamera.html

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Da una mail a G* per “Superficie della battaglia” [giu.2006]

caro G***,

la sequenza di poesie Superficie della battaglia viene in qualche modo da un film, in verità. Nel senso che è nata mentre vedevo (o specchiavo in un modo strano, mentalmente) il film. Lo sognavo guardandolo: ne producevo varianti verbali, poi cose totalmente altre. Decisamente le poesie prescindono dalle scene, deviano – in fine. Semmai (me ne sono reso conto mesi dopo) si legano naturalmente a battaglie con avversari reali, non letterari, e con ammassi di oggetti, nevrosi non mie, trasloco, accumulo, dissoluzione; con l’ossessione di esaustione e con l’ossessione di dissipazione che in fondo fanno da radici a tante delle cose che càpita di pensare, fare, ‘vedere’ (ri-produrre: in immagini).

Kafka è il Classico tra i classici. Forse il solo autore moderno che si possa mettere in dialogo con i greci, con Cervantes. Le sue serpentine nel buio sono fuga e prigione (lo shelter, insomma). Una cosa molto ‘ebraica’, anche. (Il ghetto). Avverto questa cosa. Come nella traccia di Derrida/Adorno in http://slowforward.wordpress.com/2014/01/27/dal-2004/ (link precedente: http://www.slow-forward.splinder.com/1098026070#3173418).

La struttura del titolo “Superficie della battaglia” ha colpito anche me, qualche giorno fa, riflettendo proprio sul libro di Sartori; anche se è una prossimità non cercata né pensata […].

L’immagine di copertina è foto (elaborata) di un’installazione assurda che svetta su tutto il disastro delle masserizie, delle stanze. Sta per finire, tra l’altro: il giorno *** è la data ultima decisa per lasciare la casa. Quella sera mio padre non dormirà lì, […].

Finisce una vicenda iniziata nel 1967, circa. Sono quasi quarant’anni. Non è facile per me; immagino per lui. (Ma lui non ha fatto altro che seguire un suo piano meticoloso di disfacimento delle cose attraverso il loro accatastarsi. Me ne rendo conto e so anche che non posso aiutarlo; soltanto limitare i danni concreti che questa prassi ha portato nel tempo …).

Perdona tutte queste parole. Ma è che mi rendo conto che questa Superficie, prima e più ancora delle cose scritte prima del trasloco, dello scasamento, codifica qualche verità che non mi aspettavo.

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