premesse e conseguenze (e riparazioni) di un genocidio

se le premesse remote sono le menzogne che si leggono qui sotto evidenziate in rosso, si capisce bene come il sionismo abbia praticato e pratichi, e giustifichi, l’apartheid, la pulizia etnica e infine il genocidio dei Palestinesi:
                 

«Non esiste una cosa come il popolo palestinese. Non è come se noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il loro paese. Essi non esistono.» (Golda Meir, dichiarazione a The Sunday Times, 15 giugno 1969)

«Come possiamo restituire i territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli.» (Golda Meir, 8 marzo 1969)

«A tutti quelli che parlano in favore di riportare indietro i rifugiati arabi devo anche dire come pensano di prendersi questa responsabilità, se sono interessati allo stato d’Israele. È bene che le cose vengano dette chiaramente e liberamente: noi non lasceremo che questo accada» (Golda Meir, 1961, discorso alla Knesset, riportato su Ner, ottobre 1961)

«Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità» (Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971)

il genocidio inizia con l’abbassamento e la negazione dell’altro, e/o con l’auto-conferimento di un ruolo speciale nella storia, anzi sopra e oltre la storia.

spesso in questo innalzamento viene chiamato in causa un dio.

per israele i due vizi, addirittura, si sommano.

per questo, israele – se e quando ad essi si richiama – fa di sé una entità fondata, radicata profondamente, e come tale attiva/agente, nella falsità e nella violenza, nell’albagia, nell’impunità inveterata, in una hybris omicida, anzi genocida, come i fatti degli ultimi mesi (e le raccomandazioni della ICJ ignorate in toto dallo Stato sionista) amplissimamente e inequivocabilmente confermano.

la documentazione è sovrabbondante, è schiacciante, e condivisa a livello mondiale. filmati, fotografie, rilievi satellitari, testimonianze di agenzie indipendenti, report giornalistici (di quei giornalisti che israele non è ancora riuscito a uccidere), cifre, montagne di macerie, filmini e comportamenti illegali documentati e vantati pubblicamente addirittura dai medesimi soldati sionisti, e ancora: rapporti sui tipi di armamenti impiegati, servizi di radio e tv indipendenti, scoperta ed esposizione di massacri e fosse comuni, evidenza della gratuità assoluta della disintegrazione di ospedali e sedi Onu/Unrwa, resoconti e interventi internazionali di chiunque sia stato a Gaza (e in Cisgiordania!). eccetera eccetera eccetera eccetera.

la presunzione di “moralità” e “innocenza” dei sionisti è tragicamente ridicola, oltre che un insulto alla realtà dei fatti e alla memoria storica della stessa Shoah ebraica, ossia di un Olocausto che così viene vilipeso in quanto riattuato oggi dal sionismo nei confronti dei civili Palestinesi innocenti. migliaia uccisi, centinaia di migliaia affamati, assediati, minacciati di morte, deprivati di tutto: acqua, cibo, carburante, strade, ripari, case e memorie, archivi, biblioteche, scuole, ospedali, medicinali, elettricità, rete web, igiene, strutture in generale, e diritti, dignità, vita.

non è possibile nascondere queste realtà, e 35mila morti, sotto il tappeto.

israele e i suoi complici occidentali sono completamente e inequivocabilmente denudati dalla pura realtà dei fatti, che nessun portavoce, spokesperson o ambasciatore o addetto USA quale che sia può negare con inutili giri di parole e appelli a presunte indagini dell’esercito genocida su sé stesso (!).

il minimo, davvero il minimo che un non troppo indegno governo israeliano post-Netanyahu (dopo un auspicabile arresto di quest’ultimo) possa fare, potrà fare, consiste o consisterebbe nel riconoscimento dello Stato di Palestina, nel ritorno degli esuli alle proprie terre e abitazioni, nel ritiro degli insediamenti illegali dei sionisti in Cisgiordania, nello smantellamento del muro israeliano della vergogna, e infine nella cessazione dell’apartheid verso gli arabi in israele e fuori, e di ogni forma di assedio comunque perpetrata.

la storia ha già registrato quello che è successo, e ha già emesso il suo verdetto. il sionismo, se si pone fuori dalle riparazioni e restituzioni appena citate, ha un solo posto nella memoria dell’umanità: lo stesso occupato dal nazismo.

(con la differenza che il nazismo è durato, come regime pienamente insediato, dodici anni, mentre il sionismo opprime la Palestina e ricatta Europa e USA da quasi un secolo, e – in prospettiva – sembra non voler affatto trattenersi dal perseguire aggressivamente e con ogni mezzo il proprio Lebensraum).