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OGGI a Roma: XXI Ossidiane + Neuston, Libreria Empiria, h. 18:30

A Roma, OGGI, martedì 4 ottobre, alle ore 18:30
presso la Libreria Empiria (via Baccina 79)

presentazione della plaquette

XXI ossidiane

di
Marco Giovenale
a cura di Stefano Verdini

e
dell’installazione fotografica

Neuston

di
Francesca Vitale

 

A dieci anni esatti dalla mostra di Francesca Vitale, La natura del mondo (galleria Al ferro di cavallo, 4 ottobre 2001), a cui Marco Giovenale aveva preso parte con due prime poesie/”ossidiane”, la collaborazione si rinnova il 4 ottobre 2011 attraverso la presentazione del progetto – in questi anni cresciuto e ancora in fieri – della sequenza più ampia di testi complessivamente riuniti sotto lo stesso titolo di Ossidiane: testi del tutto inediti, di cui il fascicolo qui proposto è ‘idea’, anticipazione e primissimo estratto, curato artigianalmente da Stefano Verdini. La presentazione vede esposti un’installazione e diversi pannelli di un ciclo di fotografie di Francesca Vitale: Neuston, serie di immagini articolatasi anch’essa nel corso degli anni recenti. La mostra rimarrà esposta fino all’11 ottobre, visitabile negli orari della libreria.

 

Un documento sulla mostra può essere letto come post.

 

Qui la pagina facebook:

https://www.facebook.com/event.php?eid=192917970781203

 

*

Si possono leggere in rete altre annotazioni legate al progetto:

La presentazione de La natura del mondo (2001):
http://www.scribd.com/doc/65425380

Un appunto più dettagliato sulla mostra del 2001 e sui testi del 4 ottobre 2011:
http://www.scribd.com/doc/65510537

Una nota per una (diversa/analoga) lettura, presso il Circolo delle Quinte (13 marzo 2011):
http://www.scribd.com/doc/65511691

* * *

Empirìa
via Baccina 79 (quartiere Monti)
tel.0669940850 fax 0645426832
www.empiria.com
http://www.facebook.com/profile.php?id=100000682884159

 

X Locus: Cryptoporticus (Abluvion)-final / Jennifer Scappettone et alii. 2011

>> X Locus: Cryptoporticus (Abluvion)-final <<

First installed inside the tract of Trajan’s aqueduct that passes below the cryptoporticus or basement of the American Academy in Rome in May 2011, this sound poem draws excerpts of visual/textual scores by Jennifer Scappettone performed live by the Difforme Ensemble (Marco Ariano (percussion and electronics), Renato Ciunfrini (sampler, contrabass clarinet, voice) and Roberto Fega (electronics), and vocals by Jennifer Scappettone, Ersela Kripa, and Karen Yasinsky) together with field recordings in Roman aqueducts (the Acqua Traiana, Acqua Marcia, and Acqua Claudia), discussions with community members about the vagaries of monumental Roman waterworks, readings from outmoded chronicles of Roman history, and decodings of the inscriptions to the underworld hovering in the courtyard above the Academy basement so as to plunge sonically into the infrastructure of empire and collapse.

“X Locus: Cryptoporticus (Abluvion)” animates the hollows beneath our feet. Choral utterances emerge from a blighted underground—montages of voices salvaged from the community and from pastoral poetry, the U.S. Environmental Protection Agency, and Lewis Carroll’s Alice—to sound the metamorphosing role of now-defunct aqueducts in feeding the city, spurring deviant behaviors and sieges of empire.

In the May 2011 installation, environmental media projections by Stephen Mueller and Ersela Kripa (AGENCY Architecture) and a conversant sculpted soundtrack of fountains and birdsong by Paul Rudy reliquefied the corridor that hosts a tract of the 1,902-year-old aqueduct while from a hole in the floor—opening onto the lit-up channel itself—Scappettone’s poem drew listeners into cycles of use, abuse, and disuse of infrastructure for the public good, portents for our postpastoral and near-apocalyptic moment.

Jennifer Scappettone would like to thank the artists, scholars, and staff of the American Academy in Rome for their voices in the work. Special thanks to Mona Talbott and the Rome Sustainable Food Project, Gianni Ponti and Roma Sotterranea, Ted and Michael O’Neill, Andrew Riggsby, and Lila Yawn.

http://soundcloud.com/jenscappettone/x-locus/s-LPyMD

XXI Ossidiane + Neuston, A Roma, martedì 4 ottobre, h. 18:30

A Roma, martedì 4 ottobre, alle ore 18:30
presso la Libreria Empiria (via Baccina 79)

presentazione della plaquette

XXI ossidiane

di
Marco Giovenale
a cura di Stefano Verdini

e
dell’installazione fotografica

Neuston

di
Francesca Vitale

 

A dieci anni esatti dalla mostra di Francesca Vitale, La natura del mondo (galleria Al ferro di cavallo, 4 ottobre 2001), a cui Marco Giovenale aveva preso parte con due prime poesie/”ossidiane”, la collaborazione si rinnova il 4 ottobre 2011 attraverso la presentazione del progetto – in questi anni cresciuto e ancora in fieri – della sequenza più ampia di testi complessivamente riuniti sotto lo stesso titolo di Ossidiane: testi del tutto inediti, di cui il fascicolo qui proposto è ‘idea’, anticipazione e primissimo estratto, curato artigianalmente da Stefano Verdini. La presentazione vede esposti un’installazione e diversi pannelli di un ciclo di fotografie di Francesca Vitale: Neuston, serie di immagini articolatasi anch’essa nel corso degli anni recenti. La mostra rimarrà esposta fino all’11 ottobre, visitabile negli orari della libreria.

 

Un documento sulla mostra può essere letto come post.

 

Qui la pagina facebook:

https://www.facebook.com/event.php?eid=192917970781203

 

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Si possono leggere in rete altre annotazioni legate al progetto:

La presentazione de La natura del mondo (2001):
http://www.scribd.com/doc/65425380

Un appunto più dettagliato sulla mostra del 2001 e sui testi del 4 ottobre 2011:
http://www.scribd.com/doc/65510537

Una nota per una (diversa/analoga) lettura, presso il Circolo delle Quinte (13 marzo 2011):
http://www.scribd.com/doc/65511691

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Empirìa
via Baccina 79 (quartiere Monti)
tel.0669940850 fax 0645426832
www.empiria.com
http://www.facebook.com/profile.php?id=100000682884159

 

Un documento per la mostra del 4 ottobre: Ossidiane + Neuston


marco giovenale
 
Documento _ Per Ossidiane + Neuston, 4 ottobre 2011 _ Libreria Empiria (Roma)


La pietra ossidiana è nera, trasparente ed opaca.
Con essa si fanno degli specchi, che riflettono l’ombra
più che l’immagine degli esseri e delle cose

Roger Caillois, Pietre


A dieci anni esatti dalla prima collaborazione tra Francesca Vitale e me, intitolata La natura del mondo (presso la libreria galleria Al ferro di cavallo), che includeva fotografie e opere a base fotografica e due testi in versi (due tra le primissime ossidiane), la nascita/edizione di una sequenza più ampia di miei testi è l’occasione per immaginare una nuova mostra di FV (Neuston) che è insieme una lettura (dalla sequenza XXI ossidiane) e un’anomalia. L’anomalia è di carattere editoriale, in buona sostanza. Il fascicolo che viene presentato, infatti, è composto da 21 frammenti inediti, tratti da varie sequenze di ossidiane che nel tempo sono nate; e l’edizione che ne è stata approntata si deve a un artigiano, Stefano Verdini, che ha accolto il progetto di comporre un libro totalmente indipendente ed estraneo alle modalità di gestione del logos che normalmente la società letteraria privilegia e registra.

L’edizione è costituita da 50 esemplari in brossura, numerati: 40 sono con copertina blu, e 10 – con copertina rossa – contengono ciascuno una mia sibilla asemantica a inchiostro nero su carta inglese. Il fascicolo è stato impaginato con programmi e in caratteri open source, poi realizzato con legatura a filo. Nessun software ‘proprietario’ è intervenuto nella realizzazione del libro, che non è di fatto affidato ad alcuna catena produttiva né industria di stampa e distributiva; e tuttavia – e semplicemente – vorrebbe dimostrare con la sua esistenza (proprio per il modo in cui nasce, e non nonostante le scelte fatte) la realizzabilità di un’edizione curata di un’opera di scrittura di ricerca, non lirica.

Fino a uno o due decenni fa – e tutt’ora in paesi meno irragionevoli del nostro – queste ipotesi e prassi non erano fantasia, eccezione, né chiedevano chiose particolari. Si tratta di attività oggettivamente militanti e tendenzialmente (e intenzionalmente) fuori dal mercato. Un’esperienza come quella delle XXI ossidiane può in qualche modo funzionare anche da ponte, a unire l’idea di autoproduzione (i suoi elementi artigianali e di voluta ‘semplicità’) a quella di edizione d’arte (di cui però sono qui rifiutati rango e pretese cultuali, e cadute nel feticismo). Da questa funzione di collegamento viene un nome o sigla che non è edizione e non è collana: Ponte bianco.

Si legano a questa operazione (anti)editoriale le immagini di FV, nuovamente: così come – dieci anni fa – le due mie poesie si legavano alla complessa mostra La natura del mondo (che includeva anche musiche di Luca Conti), ora una nuova sequenza di fotografie è in esposizione presso Empiria. Viene dal ciclo in b/n intitolato Neuston, dal greco νευστός, «natante, che nuota» (sull’esempio di plancton): piccoli organismi che scorrono immediatamente sopra o sotto il velo superficiale dell’acqua: visibili/invisibili, come gli affioramenti registrati dalle fotografie di FV, come il progetto di testi autoprodotti che qui compare, e come le stesse ossidiane, catturate da un’opacità, da un’ombra senza “significato” ma non senza senso.



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opera plurale

A documentazione del lavoro del 2006 su Progettare l’opera plurale, la Fondazione Baruchello pubblica il libro Sperimentare il plurale. Con gli interventi degli autori presenti all’incontro del 29 ottobre 2006.

Per ogni richiesta:

FONDAZIONE BARUCHELLO

Via di Santa Cornelia 695 | 00188 | Roma | +39 06 33 46 000

info [at] fondazionebaruchello [dot] com

 

 

 

 

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vedo che nel libretto è anche riprodotto il mio ‘draft’ Primi appunti per “Progettare l’opera plurale”