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keep moving / jim leftwich. 2021
I was a poet, and for me that meant pushing the edges of poetry, and the edges of myself while writing poetry. The line was an edge, and the rhyme was an edge, and the stanza was an edge, and the syllable was an edge. Eventually it became impossible to ignore the idea of the letter as an edge. Once having agreed to that, it became impossible to ignore the shapes of the letter — first the shapes of the printed letters, in an array of fonts, and then the shapes of the handwritten letters.
From the outset, the idea of producing meanings had been for me subordinate to the idea of making poems. If all I had wanted to do was produce meanings, I would have written conventional sentences and paragraphs. But that was not what I wanted.
So I wrote poems, and I pushed the edges of the poem, and in doing that I was pushing the edges of myself, my sense of satisfaction and achievement, my sense of my own skills and competence, and I was never satisfied, intentionally, by choice, never satisfied, I refused to accept the sense of being satisfied, so eventually, inevitably, I found myself producing desemantized or asemic writings.
And that was a plateau, a stage, and I knew from the outset that I was only passing through, that I would never be satisfied with desemantized or asemic writing, any more than I had been satisfied with writing conventional poems.
Over the years a community of asemic writers has become active and visible and, to the extent that I am a part of it at all, my role has evolved to be a kind of advocate for incessant criticality. As a participant in the conversation around asemic writing, I can be counted on to say something similar to “yes, you are right, but…” Yes, you are right, but that is not enough, it is not even particularly important. What is important is to keep moving. Asemic writing works for you? Fantastic. Now move on and do something else.
Jim Leftwich
link e materiali da/per “delle osservazioni” (blonk, 2021)
Delle osservazioni
Blonk, Pavia 2021
collana Fuorimenu, diretta da Andrea De Alberti
scheda editoriale:
https://www.blonk.it/book/delle-osservazioni/
Delle osservazioni è un libro riassuntivo della modalità di Marco Giovenale che potremmo, sbrigativamente, definire postlirica – parallela o intrecciata che sia, non comunque contrapposta – alla sua produzione più immediatamente riconducibile alla cosiddetta «poesia di ricerca». Naturalmente la ricerca c’è anche qui – in questa operazione di autoantologia e in parte di riscrittura che riunisce Storia dei minuti, parte di Criterio dei vetri e qualche altro sparso membro proveniente da altri volumi. Nei termini di Giovenale, i testi raccolti in questo libro conservano un tratto di assertività (la dantesca «volontade di dire» che contrassegna la poesia lirica – ma più in generale l’arte – occidentale almeno fino alle più recenti ondate di avanguardie letterarie a artistiche, concettuali e oggettivistiche), anche se la revisione tende a limarne la perentorietà. Un tratto residuo che – mentre inibisce la modalità comica, altrove molto attiva in Giovenale – motiva alcuni caratteri salienti di questa poesia, riconducibili alla tradizione modernista: l’adorniano carattere di enigma dell’oggetto artistico; il dominio della terza persona; la costruzione del testo attraverso l’interruzione e la sottrazione (e la loro stessa promozione a tema della poesia). Non sapremmo dire se è qui c’è il Giovenale più avanzato – rispetto alla sua stessa poetica esplicita –, ma certamente c’è non poco del Giovenale migliore che molti di noi hanno apprezzato attraverso gli ultimi vent’anni.
(Paolo Zublena)
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il comunicato della casa editrice:
https://www.blonk.it/blonk-pubblica-il-nuovo-libro-di-marco-giovenale/
https://slowforward.net/2021/03/29/delle-osservazioni-il-comunicato-delle-edizioni-blonk/
videotrailer/lettura:
youtu.be/yOAfv0wDaYk
(da facebook.com/143474509055129/videos/755554271997559
e https://www.instagram.com/p/CNIYruvieNw/)
intervento @ RadioArte, per dodicipm, a cura di Andrea Astolfi:
https://www.radioarte.it/calendario/podcast/dodicipm-marco-giovenale/
podcast dell’intervista di Andrea Penna a RadioTre Suite (27 apr. 2021):
https://slowforward.net/2021/04/28/podcast-dellintervista-di-andrea-penna-a-marco-giovenale-radiotre-suite-27-apr-2021/
https://www.blonk.it/marco-giovenale-ospite-a-radiotre-suite/
https://www.blonk.it/wp-content/uploads/2021/04/intervista-radiotre-suite-27-apr-2021.mp3
lettura in video (al c.s. Brancaleone, 30 mag. 2021):
youtu.be/e9rtILDzFCA
recensione di Rossella Renzi su Argo (27 nov. 2021):
https://www.argonline.it/poesia-marco-giovenale/
recensione di Sara Sorrentino su La Balena Bianca (19 ott. 2022): https://www.labalenabianca.com/2022/10/19/delleosservazioni-giovenale/
presentazione online con Paolo Zublena @ Biblioteca Elio Pagliarani:
youtu.be/0nQROx2y_9w
youtu.be/c497RSUoNMo
estratti dal libro (1):
https://criticaimpura.wordpress.com/2021/04/14/marco-giovenale-delle-osservazioni/
(https://www.blonk.it/larticolo-di-critica-impura-su-delle-osservazioni-di-marco-giovenale/)
estratti dal libro (2):
http://www.nuoviargomenti.net/poesie/delle-osservazioni/
(https://www.blonk.it/5-poesie-tratte-da-delle-osservazioni-su-nuovi-argomenti/)
estratti dal libro (3):
slowforward.files.wordpress.com/2021/03/screenshot_20210330-004539_facebook.jpg
(https://slowforward.net/2021/03/29/delle-osservazioni-il-comunicato-delle-edizioni-blonk/)
estratti dal libro (4):
https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10215687670345019&id=1840186294
estratti dal libro (5):
https://www.lapoesiaelospirito.it/2022/01/14/poesia-italiana-del-xxi-secolo-61/
recensione di Valentina Murrocu:
https://www.recensireilmondo.com/2021/04/recensire-poesia-marco-giovenale-delle.html
(https://www.blonk.it/recensireilmondo-recensisce-delle-osservazioni-di-marco-giovenale/)
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rassegna stampa:
https://www.blonk.it/tag/delle-osservazioni/
instagram:
https://www.instagram.com/p/CM_2cBzjjls/
https://www.instagram.com/p/COiWr-bjQNe/
https://www.instagram.com/p/CNIYruvieNw/
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recent posts @ repository magazine (cecil touchon, editor)
una possibile logica dell’installance (e qualche ‘prossimità’) / differx. 2021
visual-poetry.tumblr.com/post/164221946826/by-stefan-br%C3%BCggemann
…ma ‘invece’, che cos’è un’installance? (termine che ho coniato nel 2010)
cfr. https://medium.com/repository/installance-aug-23rd-2010-755e30d8e3ba
ovvero (originariamente) https://installance.blogspot.com/p/host-lost-derive-river-01.html
e anche
https://operavivamagazine.org/installance/
recentemente, Johannes Bjerg: https://slowforward.net/2021/06/03/drawing-an-eye-on-a-stone-so-it-can-see-the-sky-johannes-s-h-bjerg-2021/.
ipotesi di prossimità: l’installance come opera abbandonata e persa (differx) secondo la lezione dei Sassi nel Tevere, di Emilio Villa (1949), e l’opera che si realizza quando manca, come nelle “zone di sensibilità pittorica immateriale” di Yves Klein (1957: cfr. il dattiloscritto delle Règles rituelles de la cession des zones de sensibilité picturale immatérielle, qui ovvero qui), o nella auto-destructive art di Gustav Metzger, o nel cubo nel cilindro invisibile di Gino De Dominicis (1969: terza foto in questa sequenza); o quando è distrutta ed eventualmente ‘recuperata’ in frammenti, cfr. Jean Tinguely (Homage to New York, 1960), e John Baldessari (Cremation Project, 1970); o infine irrecuperabile (Robert Barry, 1969).
poi ecco la dichiarazione di Stefan Brüggemann, sopra mostrata; ma è utile ricordare anche il lavoro di Cesare Pietroiusti, prima di Banksy. oppure le azioni di Angelo Pretolani, come quelle incluse nella serie Sotto il selciato c’è la spiaggia.
Klein:
§
De Dominicis:
§
Tinguely:
https://www.moma.org/calendar/exhibitions/3369
https://assets.moma.org/documents/moma_press-release_326185.pdf
“[…] During its brief operation, a meteorological trial balloon inflated and burst, colored smoke was discharged, paintings were made and destroyed, and bottles crashed to the ground […]”
(https://www.moma.org/collection/works/81174)
§
Metzger:
& (most of all):
Gustav Metzger : “Auto-Destructive Art” (1965, H. Liversidge)
§
Baldessari:

John Baldessari, The Cremation Project, 1970 (https://magazine.artland.com/artists-who-destroyed-their-own-work/)
§
Pretolani:
§
sull’argomento cfr. anche:
– Burning Man, operazione collettiva del 1986, https://en.wikipedia.org/wiki/Burning_Man
– https://www.nytimes.com/2019/03/11/t-magazine/artists-destroy-past-work.html
– http://www.unclosed.eu/rubriche/osservatorio/recensioni-attualita/171-la-didascalia-mancante.html
– https://slowforward.net/2011/12/11/alighiero-boetti-2/
§
Guarda che siamo di Eleusi. […] Qui il più severo e il più vero inventore sono io, che ho inventato la poesia distrutta, data in pasto sacrificale alla Dispersione, all’Annichilimento: sono il solo che ha buttato il meglio che ha fatto: quello che s’è consumato nella tasca di dietro dei calzoni scappando di qua e di là, quello scritto sui sassi buttati a Tevere, quello stampato da un tipografo che non c’è più, quello lasciato in una camera di via della croce. Solo così si poteva andare oltre la pagina bianca: con la pagina annientata.
Emilio Villa, da un appunto (“risalente alla fine degli anni Settanta o all’inizio degli Ottanta”, cfr. A.Tagliaferri, Il clandestino. Vita e opere di Emilio Villa, DeriveApprodi, Roma 2004, p. 183)
§

Da “Il clandestino. Vita e opere di Emilio Villa”, di Aldo Tagliaferri (DeriveApprodi, Roma 2004, p. 206)
§
“E nel 1980, avendo esposto in una galleria di Brescia le mûra di t;éb;é (poesie scritte in greco antico su lastre di plexiglas), [Emilio Villa] ha tagliuzzato i testi della sua traduzione in italiano e ne ha messo i frammenti entro sacchetti che poi ha appeso accanto alle lastre. Dunque ha scritto in una lingua morta, ha tradotto in una lingua stentatamente viva, e ha esposto la morta, la lingua impossibile, nascondendo sotto gli occhi di tutti la viva, facendo tornare indietro il senso di quelle parole, impedendole a noi, lasciando ogni cosa inascoltata”.
Nanni Cagnone, in Cognizione di Emilio Villa [1989],
in Emilio Villa poeta e scrittore, a cura di Claudio
Parmiggiani, Milano, Mazzotta, 2008, p. 336
§

Cecilia Bello Minciacchi nell’introduzione all'”Opera poetica” di Emilio Villa, da lei curate per L’Orma, Roma 2014
*
«Beyond self, auto-destructive art entails a loss of the artist’s ego»
(Manjinder Sidhu on Gustav Metzger,
https://www.a-n.co.uk/reviews/gustav-metzger-towards-auto-destructive-art/)
a brief note on desemantized writing / jim leftwich. 2021
Desemantized Writing
For me, the practice of asemic writing began in processes I was using in the mid-to-late 1990s to write textual poems. Beginning with a large variety of source texts, those processes included syllabic and phonemic improvisation, varieties of cut-and-paste recombination (of letters, of morphemes, of words, of phrases, of sentences, and of paragraphs), varieties of misdirectional readings-as-writings (moving through paragraphs from right to left, from top to bottom and vice-versa in columns, reading multiple lines in wave patterns, reading paragraphs and pages diagonally, etc), and formulas for extracting, replacing and/or omitting letters from poems and paragraphs. The poems and paragraphs I was writing during those years were constructed, we could say, for reasons other than that of producing meaning.
Sometime late in 1996, I was warned that if I continued on the path I had chosen I would eventually wind up producing asemic texts.
In January 1998 I wrote the following to Tim Gaze: “An asemic text, then, might be involved with units of language for reasons other than that of producing meaning.”
If I had known the term “desemantized writing” at that time, I would certainly have used it, rather than “asemic writing”. The term ‘desemantized writing” is much more accurate, much clearer, much more precisely descriptive of the processes from which my “asemic writing” emerged.
Again, let me emphasize that this little note is accurate in relation to my own processes and practices, and I am fully aware of the fact that it does not apply to the relationships
that many others have with the theory and practice of asemic writing.
If I had known the term “desemantized writing” in the 1990s, rather than the term “asemic writing”, then Tim Gaze and I would have been using the term “desemantized writing” in our correspondence. The term “desemantized writing” would have been used in our international exchanges through the mail art and small press poetry networks. Chances are that Tim’s magazine would have been named “desemantized writing”. Then, sometime around 2005, when Michael Jacobson encountered the magazine and the word, maybe instead of “asemic writing” he would have used the term “desemantized writing” in his interviews and essays.
It’s interesting (again: speaking only for myself) to rewrite this imaginary history, but unfortunately, here and now, in 2021, it is only a kind of game. I didn’t learn of the term “desemantized writing” for another decade-and-a-half, when Marco Giovenale told me about its use among Italian verbovisual poets in the 1960s and 70s.
jim leftwich
05.18.2021
un numero di “machina” dedicato a nanni balestrini, nel secondo anno della sua scomparsa
In occasione del secondo anniversario della scomparsa di Nanni Balestrini, la rivista on line «Machina», di DeriveApprodi, pubblica un libro a lui dedicato in formato pdf liberamente scaricabile.
In occasione del secondo anniversario della scomparsa di Nanni Balestrini, la rivista on line «Machina», di DeriveApprodi, pubblica un libro a lui dedicato in formato pdf liberamente scaricabile. In occasione del secondo anniversario della scomparsa di Nanni Balestrini, la rivista on line «Machina», di DeriveApprodi, pubblica un libro a lui dedicato in formato pdf liberamente scaricabile. In occasione del secondo anniversario della scomparsa di Nanni Balestrini, la rivista on line «Machina», di DeriveApprodi, pubblica un libro a lui dedicato in formato pdf liberamente scaricabile.
All’impresa, curata da Sergio Bianchi, hanno partecipato 40 autori con interventi incentrati sulle molteplici espressioni che hanno caratterizzato la lunga attività culturale di Balestrini iniziata da giovanissimo negli anni Cinquanta e proseguita fino alla sua scomparsa: poesia, narrativa, cinema, televisione, teatro, musica, pittura, scultura, collage, editoria, impegno politico.
I testi sono accompagnati da un ricco apparato iconografico comprensivo di immagini fotografiche, opere pittoriche e collage.
Gli autori
Nanni Balestrini • Cecilia Bello Minciacchi • Franco Berardi Bifo • Paolo Bertetto • Sergio Bianchi • Vincenzo Binetti • Sergio Bologna • Achille Bonito Oliva • Aldo Bonomi • Franco Brambilla • Giuseppe Caliceti • Maria Teresa Carbone • Andrea Cortellessa • Beniamino Della Gala • Gino Di Maggio • Giairo Daghini • Giosetta Fioroni • Mario Gamba • Manuela Gandini • Roberto Gelini • Marco Giovenale • Angelo Guglielmi • Niva Lorenzini • Simona La Neve • Giovanna Lo Monaco • Giorgio Mascitelli • Tiziana Migliore • Eugenio Montale • Giuseppe Morra • Toni Negri • Giulia Niccolai • Jaroslav Novák • Tommaso Ottonieri • Claudio Panella • Letizia Paolozzi • Gilda Policastro • Giulia Siquini • Antonio Syxty • Mario Tronti • Cristina Zappa • Giovanni Battista Zorzoli
Beniamino Della Gala • Gino Di Maggio • Giairo Daghini • Giosetta Fioroni • Mario Gamba • Manuela Gandini • Roberto Gelini • Marco Giovenale • Angelo Guglielmi • Niva Lorenzini • Simona La Neve • Giovanna Lo Monaco • Giorgio Mascitelli • Tiziana Migliore • Eugenio Montale • Giuseppe Morra • Toni Negri • Giulia Niccolai • Jaroslav Novák • Tommaso Ottonieri • Claudio Panella • Letizia Paolozzi • Gilda Policastro • Giulia Siquini • Antonio Syxty • Mario Tronti • Cristina Zappa • Giovanni Battista Zorzoli
Franco Berardi Bifo • Paolo Bertetto • Sergio Bianchi • Vincenzo Binetti • Sergio Bologna • Achille Bonito Oliva • Aldo Bonomi • Franco Brambilla • Giuseppe Caliceti • Maria Teresa Carbone • Beniamino Della Gala • Gino Di Maggio • Giairo Daghini • Giosetta Fioroni • Mario Gamba • Manuela Gandini • Roberto Gelini • Marco Giovenale • Angelo Guglielmi • Niva Lorenzini • Simona La Neve • Giovanna Lo Monaco • Giorgio Mascitelli • Tiziana Migliore • Eugenio Montale • Giuseppe Morra • Toni Negri • Giulia Niccolai • Jaroslav Novák • Tommaso Ottonieri • Claudio Panella • Letizia Paolozzi • Gilda Policastro • Giulia Siquini • Antonio Syxty • Mario Tronti • Cristina Zappa • Giovanni Battista Zorzoli
il pdf si può scaricare dalla pagina
https://www.machina-deriveapprodi.com/post/nanni-balestrini-millepiani
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il libro “il paradiso e le sue rappresentazioni” (studio campo boario, 2020-21)
risoluzione media (9,83 Mb):
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versione sfogliabile:
https://archive.org/details/il-paradiso-e-le-sue-rappresentazioni-studio-campo-boario-2020-21-mr
alta risoluzione (versione sfogliabile, 94,4 Mb):
https://archive.org/details/il-paradiso-e-le-sue-rappresentazioni-studio-campo-boario-2020-21-hr
visione a schermo del pdf su slowforward (media risoluzione):
https://slowforward.files.wordpress.com/2021/05/il-paradiso-e-le-sue-rappresentazioni_-studio-campo-boario-2020-21_-mr.pdf
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download pdf:
media risoluzione
download pdf:
alta risoluzione
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COMUNICATO ESTESO:
https://slowforward.files.wordpress.com/2021/05/il-paradiso-e-le-sue-rappresentazioni_-comunicato-esteso.pdf
paradise room: apertura (su prenotazione) della mostra allo studio campo boario, 14-16 maggio 2021
Con un leggero ritardo lo Studio Campo Boario (Roma, v.le Campo Boario 4a) apre la mostra
Paradise Room
all’interno (e all’esterno) del padiglione progettato da David Sabatello
interventi di:
Massimo Arduini, Marco Ariano, Carmelo Baglivo, Jacopo Benci,
Giulia Bertotto, Alberto D’Amico, Stefania Fabrizi, Marco Giovenale, Pierluigi Isola,
Fabio Lapiana, Lucia Nazzaro, Anna Onesti, Gabriella Pace, Julie Rebecca Poulain,
Ilaria Restivo, Andrea Sabatello, Silvia Stucky
video di:
Paolo Albani, Niccolò Daviddi, Ada De Pirro, Raffaela Fazio, Gianni Garrera, Giuseppe Garrera
La mostra è inserita nell’evento Il Paradiso e le sue rappresentazioni,
ideato e curato da Alberto D’Amico e Bruno Lo Turco per RAW Rome Art Week 2020
Visite su prenotazione anticipata (all’indirizzo albertodamico62@gmail.com)
Le visite possono essere fissate nel tratto di tempo che va
dalle 16:00 del venerdì 14 maggio fino alle 20:00 di domenica 16 maggio 2021
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Negli stessi giorni (a partire dalla mattina di venerdì 14) sarà consultabile su slowforward.net il libro curato da Silvia Stucky con gli interventi degli artisti e relatori: sarà disponibile in media risoluzione (9,83 Mb), sfogliabile direttamente su slowforward, e in alta risoluzione (94,4 Mb), scaricabile sempre dallo stesso sito.
aggiornamenti costanti, differenze e ripetizioni su t.me/slowforward e mgiovenale.medium.com
Aggiornamenti sulle scritture di ricerca, segnalazioni di reading di prosa (e poesia), conferenze, recensioni, critica letteraria, traduzioni, immagini, video, audio, gif, politica, polemiche, mazzate al mainstream, osservatorio di poesia contemporanea, mostre di arte attuale e incontri, materiali verbovisivi, glitch, scrittura asemica, musica sperimentale, collage, cut-up, flarf, googlism, scrittura concettuale, installazioni verbali e visive, archivi della ricerca testuale, artistica e musicale dal Novecento a oggi.
Post pressoché quotidiani su t.me/slowforward (anche indipendenti da https://slowforward.net, e spesso legati a https://mgiovenale.medium.com).
Differenze, ripetizioni, ritornelli, brand new stuff e molto altro.
Poi non dite che non vi avevo avvertito, e che Hejinian vi suona nuova, Tarkos non lo conoscete, l’asemic writing è un gateau di semi e i non assertivi sono un progetto Marvel.
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10 e 11 maggio, per gli speciali di “radio techetè”: due puntate sulla poesia di carlo bordini
10 e 11 maggio 2021, per gli Speciali di RAI Radio Techetè
“qui finisco da / qui // comincio”.
La poesia di Carlo Bordini
– a cura di Francesca Vitale –
prima puntata, 10 maggio (indicativamente alle ore 8, in replica alle ore 21)
con
materiali d’archivio e letture: la voce di Carlo Bordini
seconda puntata, 11 maggio (indicativamente alle ore 8, in replica alle ore 21)
con
letture e interventi critici di Marco Giovenale
e due testimonianze: di Massimo Barone e di Giuseppe Garrera
https://www.raiplayradio.it/programmi/glispeciali/
(la foto nel post è di Dino Ignani)
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oggi, h. 18: decima sessione di twentytwenty extended conference
OGGI, martedì 20 aprile, alle ore 18:00
decima sessione di TWENTYTWENTY EXTENDED CONFERENCE
Questi gli interventi:
Luigi Severi (Roma), Forme della complessità. Su alcuni procedimenti delle nuove scritture
Gruppo di lettura “Sul ponte diVersi“, Riccardo Deiana (Università degli Studi Roma Tre), La Presenza Vera del poeta degli anni Venti. Social-curricula, legittimazione e auto-promozione
Poster: Francesca Prezioso (Università di Roma Sapienza), Marco Giovenale, La casa esposta tra poesia e immagini
Tutti gli incontri si terranno sulla piattaforma Microsoft Teams, a cui sarà sempre possibile accedere tramite questo link. Il link sarà sempre disponibile anche sulla pagina web del convegno. Si può scaricare gratuitamente l’app Teams sul pc oppure accedere tramite browser (Google Chrome). È possibile consultare il programma e la descrizione dettagliata del progetto alla pagina del convegno.
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incontri a cura di Giulia Bassi e Stefano Milonia







