Archivi tag: Betty Danon

milano, mudima, dal 9 maggio: “l’eredità dello scambio. segno, parola, immagine”

https://www.mudima.net/portfolio-items/leredita-dello-scambio/

Il titolo della mostra fa riferimento agli scambi perpetui che dagli anni Cinquanta in poi hanno caratterizzato una certa produzione artistica che afferisce al linguaggio, alla poesia, alla letteratura, e che ha generato degli spostamenti tra l’immagine, il segno e la parola, creando spazi e tempi dalla valenza polisemantica.
In questo senso, puntuale è un assunto relativo al linguaggio pensato e scritto da Cesare Brandi: “Testo letterario e testo figurativo si pongono naturalmente come due formazioni parallele, indipendentemente dal fatto che insistano o no su uno stesso genotipo o per dirlo in modo meno formale ma più corrente, sullo stesso contenuto”.
Ed è proprio da qui che parte la riflessione sull’idea di opera d’arte come “linguaggio oggetto” che si sviluppa nella produzione di un gruppo di artisti e poeti attivi da diverse decadi, che fanno del linguaggio elemento chiave del loro operato, sia dal punto di vista del significante che da quello del significato.
Quello entro cui lavora ognuno degli artisti in mostra è un ambito di confine, in cui la parola assume un ruolo centrale. La PAROLA non ha solo un valore etico, legato al significato e al messaggio che esso trasferisce, ma ha anche un valore estetico legato all’aspetto, alla sua forma, al contesto entro il quale si colloca. Essa si dispiega sulla superficie come graphè e phonè, linguaggio e voce, dichiarando la natura ibrida e “meta – orfica” del segno. A volte entra in simbiosi con un’immagine “iconica” (tratta dai media) per produrre nuovi rapporti e discorsi. Un processo di intersezione dai risvolti decisamente performativi.
L’idea della mostra insiste su opere che possono essere valutate sul piano dell’espressione e sul piano del contenuto. Gli artisti e le artiste presenti sono spesso anche poeti e poetesse e in questo senso i confini linguistici scompaiono o quantomeno si assottigliano ulteriormente in favore di nuovi territori.
La parola rimane tale o diventa segno, ma continua a farsi portatrice di significati e di visioni (immagini che a loro volta sono altresì contenuto e forma).

https://www.mudima.net/portfolio-items/leredita-dello-scambio/

betty danon 1969-1979: mostra a roma e a napoli

Partitura asemantica (Asemantic score), 1974, indian ink on paper, cm 68 x 53 (framed), cm 65 x 50 (unframed)

Presso AOCF58 – Galleria BRUNO LISI, via Flaminia 58 – Roma (metro A fermata Flaminio)

Galleria Tiziana di Caro, Piazzetta Nilo, 7 – Napoli

BETTY DANON 1969-1979

Inaugurazione sabato 8 ottobre 2022, ore 18–21

(fino al 31 ottobre)

Orario: dal lunedì al venerdì ore 16:30 – 19:00 (chiuso sabato e festivi)

La Galleria Tiziana Di Caro, in collaborazione con AOC F58, presenta – per la DICIOTTESIMA EDIZIONE DELLA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO – una mostra personale di Betty Danon, risultato di una ricerca costante realizzata in stretta collaborazione con l’Archivio Danon di Osnago. Vi sono raccolte opere prodotte a partire dal 1969, anno a cui si fa risalire il primo collage mai realizzato. Danon era nata a Istanbul nel 1927. Nel 1956 si era trasferita a Milano dove ha vissuto il resto della sua vita.

Negli anni Sessanta segue una terapia junghiana e il testo L’uomo e i suoi simboli rappresenta il primo importante punto di riferimento per la sua produzione. Danon elabora vere e proprie rappresentazioni cosmico-simboliche attraverso il collage, ritagliando e sovrapponendo, accostando e intersecando cartoni di diversi colori.

Nella dichiarazione di poetica che scrive nel 1972 si legge che il cerchio è “archetipo magico, eterno perfetto totale assoluto”. Successivamente il cerchio si spezza per diventare “ombra-luce, conscio – inconscio, yin e yang”. Allo scomparire del cerchio subentra il quadrato, quindi il mandala che in sé rappresenta il cosmo attraverso la dialettica degli opposti. Dopo una breve parentesi pittorica Betty Danon torna al collage riciclando scarti di nastro adesivo macchiati dai residui di acrilico grigio-celeste, che in precedenza erano stati utilizzati per tracciare le linee nei dipinti. Ne risultano opere in cui nell’alternarsi di segmenti paralleli sembrano intravedersi piccole porzioni di cielo: le “finestre di cielo” sono opere in cui la mimesi tra arte e realtà è generata attraverso un processo di casualità, che ben collima con l’intento dell’artista, il cui lavoro è oramai soggetto a un processo di astrazione che diverrà sempre più estremo.

“Col passare del tempo i due simboli, il cerchio e il quadrato, si assottigliano sempre più, finché del cerchio non rimane che il centro e del quadrato soltanto il lato: si riducono a punto e linea, due elementi minimalisti che mi adotteranno. Mi diverto a ridurre tutto a punto e linea. Per esempio modifico un nome proprio fino a ridurlo a “punto e linea”, là dove tutti i nomi si rivelano praticamente uguali, proprio come tutta la materia che li compone è riconducibile a pochi elementi essenziali”.

La teoria del PUNTO-LINEA converge in un libro d’artista del 1976, per poi svilupparsi in quella che sarà la sua produzione più nota. Il punto e la linea sono infatti gli elementi cardine della scrittura musicale e infatti le Partiture astratte saranno il primo punto di arrivo di questa ricerca, che partendo dalla geometria, tende a rarefarsi sino a voler rappresentare il suono.

Le partiture astratte sono la sintesi di una fissità geometrica data dalle linee del pentagramma e la fantasia lirica resa attraverso un’esperienza gestuale fatta di movimenti veloci, precisi e al contempo vivaci. “Erano simulacri di scritture tracciate sul pentagramma, che si presentavano con una certa fluidità e apparente coerenza. Le consideravo come una manifestazione di una dinamica interiore, spontanea e assolutamente inimitabile” (B.D.)

Ha lasciato volontariamente, negli anni ’80, i circuiti artistici convenzionali per condividere il suo lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso Mail Art.

“coazione a mostrare. omaggio a romana loda”: a brescia dal 3 ottobre

La Galleria dell’Incisione (Via Bezzecca 4 – Brescia) e A Palazzo Gallery rendono omaggio a Romana Loda, coraggiosa gallerista che dagli anni Settanta ha svolto a Brescia un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’arte femminile.

Le mostre sono accompagnate da un catalogo con testo di Raffaella Perna.

Le gallerie bresciane Galleria dell’Incisione e A Palazzo Gallery rendono omaggio con due mostre parallele a Romana Loda, coraggiosa gallerista scomparsa nel 2010, che dagli anni Settanta ha svolto a Brescia un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’arte femminile.

“Le sue scelte curatoriali — scrive in catalogo Raffaella Perna — hanno contribuito a denunciare l’assenza delle donne nel contesto dell’arte italiana, e a porre in evidenza come tale emarginazione non fosse un dato naturale e immutabile, ma, viceversa, fosse legata a precise condizioni storiche, sociali e culturali”.

Prendendo spunto da “Coazione a mostrare”, prima mostra di sole donne organizzata da Romana Loda nel 1974, la Galleria presenta una scelta di lavori storici di Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Carla Cerati, Betty Danon, Amelia Etlinger, Elisabetta Gut, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Verìta Monselles, Gina Pane, Berty Skuber.

Una selezione di artiste “che hanno esposto nelle numerose mostre curate da Loda, in spazi pubblici e privati o nella sua galleria, e che con lei hanno condiviso progetti artistici e spesso esperienze di vita. Ma che soprattutto, come lei, hanno avvertito l’urgenza di impegnarsi fino in fondo nel mondo dell’arte, in un momento storico in cui in Italia essere donna e artista, come confida Ketty La Rocca a Lucy Lippard nel 1975, era ancora «di una difficoltà incredibile»”.

incisione.com/mostre/omaggio-a-romana-loda/

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recensioni recenti a “scrivere disegnando” (ginevra) + proroga della mostra

SCRIVERE DISEGNANDO
Quand la langue cherche son autre
@ Centre d’Art Contemporain, Genève

EXHIBITION time will be EXTENDED:
it will be open until the 23rd of August

Curators : Andrea Bellini and Sarah Lombardi
Section documentaire : Sara De Chiara
Programme public : Étudiant·e·s Work.Master de la HEAD – Genève
avec la complicité de Pierre Leguillon, artiste et enseignant

En collaboration avec la Collection de l’Art Brut, Lausanne

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two recent reviews:

Daniel Horn @ Artforum
https://www.artforum.com/print/reviews/202004/writing-by-drawing-82570

Harry Burke @ Frieze
https://frieze.com/article/modernity-history-unwritten

& more:

Alexia Lanta Maestrati @ Le Journal des Arts
https://www.lejournaldesarts.fr/expositions/ecrire-en-dessinant-148895

Ginevra Bria @ domus
https://www.domusweb.it/it/arte/2020/01/21/ginevra-quando-la-lingua-cerca-il-suo-altro.html

Andrea Cortellessa @ doppiozero
https://www.doppiozero.com/materiali/scrivere-disegnando-incontri-ravvicinati-ginevra

Riccardo Venturi @ Flash Art
https://flash—art.it/article/on-view-riccardo-venturi/

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28 gennaio 2020, ginevra: scrivere disegnando. quand la langue cherche son autre

Scrivere Disegnando
Quand la langue cherche son autre

En collaboration avec la Collection de l’Art Brut, Lausanne
(28 et) 29.01 – 03.05.2020

https://centre.ch/fr/exhibitions/scrivere-disegnando/

Avec des œuvres de Vincenzo Accame, Rosaire Appel, Tchello d’Barros, Roland Barthes, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Irma Blank, Nick Blinko, Alighiero Boetti, Marcia Brauer, Frédéric Bruly-Bouabré, Elijah Burgher, Axel Calatayud, Gaston Chaissac, Laura Cingolani, Guy de Cointet, Aloïse Corbaz, Dadamaino, Betty Danon, Hanne Darboven, Michel Dave, Michael Dean, Mirtha Dermisache, Emmanuel Derriennic, Jean Dubuffet, Giordano Falzoni, León Ferrari, Chiara Fumai, Pepe Gaitán, Jill Galliéni, Ryan Gander, Anne-Marie Gbindoun, Marco Giovenale, Rafael González, Josef Grebing, Mariangela Guatteri, Gustav, Elisabetta Gut, Brion Gysin, Emma Hauck, Takanori Herai, Joseph Heuer, Susan Hiller, Steffani Jemison, Carlo Keshishian, Annalies Klophaus, Maria Lai, Fabio Lapiana, Louise Lavallée-Tournay, Jürg Lehni, Dwight Mackintosh, Kunizo Matsumoto, Viviane Van Melkebebeeke, Reinhold Metz, Henri Michaux, Miriam Midley, Bruno Munari, JB Murray, Francis Palanc, Giulio Paolini, Luca Maria Patella, Enzo Patti, Jérôme Peignot, Jean Perdrizet, Nathalie Perrin, Laure Pigeon, Renata Prunas, Justine Python, Svetlana Rabey, Carmen Racovitza, Judit Reigl, Jane Ruffié, Valeri Scherstjanoi, Salome Schmuki, Greta Schödl, Luigi Serafini, Jeremy Shaw, Hélène Smith, Ivana Spinelli, Martina Stella, Lina Stern, Laurence Sterne, Barbara Suckfüll, Jenna Sutela, Cecil Touchon, Jeanne Tripier, Pascal Vonlanthen, August Walla, Robert Walser, Galaxia Wang, Melvin Way et Adolf Wölfli.

instagram.com/p/B7qClygF2ic/

PDF della pagina in rete:
https://slowforward.files.wordpress.com/2019/11/scrivere-disegnando-e28093-centre-de28099art-contemporain-genc3a8ve.pdf

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