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incontro con gherardo bortolotti: a milano (macao), 6 aprile 2014

astronomi di costellazioni linguistiche: Gherardo Bortolotti _ domenica 6 aprile, h. 18
@ Macao, v.le Molise 68, Milano
http://www.macao.mi.it/appuntamenti/astronomi-di-costellazioni-linguistiche-gherardo-bortolottidomani

https://www.facebook.com/macaopagina/info

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messaggi ai poeti (#30)

vediamo se riesco a spiegarmi:

Jean-Marie Gleize: http://puntocritico.eu/?p=6159

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in rete la recensione di stefano guglielmin a “in rebus”

cop 279_

La recensione di Stefano Guglielmin a In rebus è leggibile alle pagine 53-54 del n. 279 de “l’immaginazione”, in distribuzione già da qualche tempo. Segnalo che si può ora trovare, accompagnata da alcuni testi dal libro, anche sul blog di Stefano, a questo indirizzo: http://golfedombre.blogspot.it/2014/03/marco-giovenale.html.

La foto che apre il pezzo su golfedombre si deve a Rachel Defay-Liautard (immagine presa in occasione di EX.IT nel 2013). Grazie a Stefano per il post e per gli ulteriori materiali.

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tre frammenti recenti su tracce e segni (minori)

Signs of life of signs
su compostxt e IEPI (e weeimage):

cfr.
http://compostxt.blogspot.it/2013/12/signs-of-life-of-signs-differx-2013.html
http://poeticinvention.blogspot.it/2013/12/signs-of-life-of-signs-differx-2013.html

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Le tracce piccole, le tracce minori

in http://installance. blogspot.it/2013/12/le-tracce-piccole-le-tracce-minori.html [link cancellato e sostituito con il seguente:]
https://www.scribd.com/doc/192102986/Le-tracce-piccole-le-tracce-minori

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Ricerca sull’inizio del segno

in differxit (http://www. differxit.blogspot.it/2013/12/ricerca-sullinizio-del-segno-differx.html) [link cancellato]
e scribd (http://www.scribd.com/doc/192120270/differx-ricerca-sull-inizio-del-segno)

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[replica] _ spettri che parlano

La letteratura, come la politica, conta più corpi di quanti ne identifichi l’ordine poliziesco. Tutte e due includono nelle loro invenzioni dei quasi-corpi che non sono che “spettri” per lo sguardo dell’ordine dominante del visibile.

Jacques Rancière, Ai bordi del politico
(1998, tr. it. Cronopio, Napoli 2011, p. 16)

C’è un elemento, carattere o segnale politico nelle scritture? In alcune scritture? Diremmo che affiora o si nasconde sempre in tutte, e che sta in qualsiasi articolazione del linguaggio. Ma si tratterà solo di un carattere frontale, esplicitante, della pagina? Un carattere assertivo? Non si incarnerà piuttosto, tale carattere, in strategie formali diverse, in tracce diverse, e differenti aperture al lettore?

            Vorrei suggerirlo. Vorrei anche solo accennare al proficuo scompiglio portato nell’«ordine dominante del visibile» da quei graffi e grafie che abitano fuori dal vocabolario del dominio (assertivo), e fuori dall’incasellamento matematico e poliziesco nei generi letterari. Vorrei dunque, magari in parentesi, lateralmente, anche solo installare una freccia che indica alcune scritture degenerate. (Come di un frumento, anche, si dice che può essere deglutinato, privato di un coesivo che si rivela non essere unico né indispensabile).

                Chi ha ancora bisogno di rastrellare e tenere sotto controllo ogni possibile emissione di nuove pagine entro il recinto di un centro di permanenza temporanea, in attesa di smistarle nei campi dei generi letterari, inizia solitamente col catalogarle secondo quei parametri con i quali ha pacificamente o conflittualmente già fatto i suoi conti. Ne parlerà dunque come di “poesia”, decapitando ogni differenza; oppure ne parlerà come di testi che vengono dal periodo/eredità delle “avanguardie” o delle “nuove avanguardie”. Dirà: a volte sembrano tali, ‘ergo’ sono tali.

                A nessuno pare venir in mente che Continua a leggere