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un seminario sulla prosa breve (che non c’è stato)

Lo scorso anno si sarebbero dovuti tenere in una casa privata dei seminari (di “lettere grosse“) sulla “prose très prose“, sulla prosa breve, sulla scrittura di ricerca. Qui a Roma. Una serie di imprevisti ha dirottato e poi reso irrealizzabile il progetto, ma lo schema di massima di quel che si sarebbe andati a fare e dire era grosso modo questo:

#1 cambio di paradigma
Fénéon non è Fargue. Ponge non è Michaux. Beckett non è Char. Tarkos non è Bonnefoy. Tutti leggiamo con passione Fargue, Michaux, Char, Bonnefoy. Ciò non toglie che in alcune scritture si sia verificato – o sia non illogicamente ravvisabile – un cambio di paradigma.

#2 googlism non è googling
Come funziona un sought text.

#3 alcuni luoghi comuni sfatati
Sfatiamo l’idea che l’asserzione sia il male. Che i testi freddi siano tutti “dopo il paradigma”. Che i testi freddi siano “anaffettivi” (o stupiderie simili). Che funzionino sempre. Che Costa scriva le stesse cose di Spatola. Che Costa scriva le stesse cose scritte da tutti gli autori di Tam Tam. Che la scrittura di ricerca sia tutta cut-up. Che cut-up e googlism siano sinonimi. Che cut-up, googlism e poche altre tecniche siano solo “tecniche”, e che rappresentino l’intero della scrittura di ricerca. Che il non detto, l’ombra e l’allegoria non possano essere “dopo il paradigma”. Che Corrado Costa sia giocoso (Costa è tragico, dunque è anche giocoso). Che l’opera di Giuliano Mesa sia risolvibile interamente entro i parametri del Modernismo. Che ci sia una qualche necessaria contraddizione fra tragedia e scritti “dopo il paradigma”. Che post-paradigma e postmoderno siano sinonimi. Che tutte le basi della scrittura “dopo il paradigma” siano state gettate dalle avanguardie vecchie e nuove. Che tra Gruppo 63 / Tel Quel e scritture nuove ci sia filiazione diretta e pacifica. Che la scrittura di ricerca sia “focused on language”. Che le scritture nuove siano sempre o spesso metatestuali.

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giugno 2013 su punto critico

da oggi al 19, a rieti: poesia13

poesia13

da oggi al 19 maggio a Rieti

– presso la ex chiesa di San Giorgio e la Sala San Giorgio della Biblioteca –
tre giorni di letture e discussioni aperte al pubblico, con poeti e critici.

Incontro
(https://www.facebook.com/events/191832644300119/)
a cura di ESCargot
(https://www.facebook.com/pages/ESCargot-Scrivere-con-lentezza/379992238774953)

Intervengono:

Gian Maria Annovi, Vincenzo Bagnoli, Cecilia Bello Minciacchi, Maria Grazia Calandrone, Alessandra Cava, Fiammetta Cirilli, Andrea Cortellessa, Elisa Davoglio, Paolo Febbraro, Giulio Ferroni, Michele Fianco, Francesca Fiorletta, Federico Francucci, Florinda Fusco, Roberto Galaverni, Paolo Giovannetti, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Antonio Loreto, Massimiliano Manganelli, Giovanna Marmo, Giulio Marzaioli, Renata Morresi, Vincenzo Ostuni, Tommaso Ottonieri, Giorgio Patrizi, Maria Concetta Petrollo, Gilda Policastro, Laura Pugno, Marilena Renda, Lidia Riviello, Luigi Socci, Sara Ventroni, Michele Zaffarano, Fabio Zinelli, Paolo Zublena

programma:
http://esc-argot.blogspot.it/2013/05/programma-venerdi-17-h-19.html

§

ESCargot è un gruppo di poeti e critici unito da un’esigenza di confronto sulle forme e i modi della scrittura contemporanea. A partire dal 2009, ESCargot ha dato vita a una lunga serie di incontri letterari soprattutto presso l’atelier occupato ESC di San Lorenzo a Roma.

Tra gli eventi più significativi organizzati negli anni si segnalano le serate dedicate a Edoardo Sanguineti, a cinema e poesia, al cinquantenario dei Novissimi, alla prosa contemporanea, a Elio Pagliarani, oltre a presentazioni collettive di libri di poesia. Critici e autori esterni al gruppo sono stati regolarmente coinvolti nelle attività di ESCargot.

Nel tempo, tra i suoi componenti, si è consolidata l’idea di sviluppare un vero e proprio laboratorio di confronto fra poetiche: “Poesia13” è la prima risposta a questa comune esigenza. L’appuntamento riunirà a Rieti diciannove poeti e quattordici critici, che saranno impegnati per tre giorni in letture e commenti ai testi ascoltati e, più in generale, in interventi relativi allo stato della poesia contemporanea.

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rieti, 17-19 maggio: poesia13

poesia13

dal 17 al 19 maggio a Rieti

– presso la ex chiesa di San Giorgio e la Sala San Giorgio della Biblioteca –
tre giorni di letture e discussioni aperte al pubblico, con poeti e critici.

Incontro
(https://www.facebook.com/events/191832644300119/)
a cura di ESCargot
(https://www.facebook.com/pages/ESCargot-Scrivere-con-lentezza/379992238774953)

Intervengono:

Gian Maria Annovi, Vincenzo Bagnoli, Cecilia Bello Minciacchi, Maria Grazia Calandrone,
Alessandra Cava, Andrea Cortellessa, Elisa Davoglio, Paolo Febbraro, Giulio Ferroni,
Michele Fianco, Francesca Fiorletta, Federico Francucci, Florinda Fusco, Roberto Galaverni,
Paolo Giovannetti, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Antonio Loreto, Massimiliano Manganelli,
Giovanna Marmo, Giulio Marzaioli, Renata Morresi, Vincenzo Ostuni, Tommaso Ottonieri,
Giorgio Patrizi, Maria Concetta Petrollo, Gilda Policastro, Laura Pugno, Marilena Renda,
Lidia Riviello, Luigi Socci, Sara Ventroni, Michele Zaffarano, Fabio Zinelli, Paolo Zublena

programma:
http://esc-argot.blogspot.it/2013/05/programma-venerdi-17-h-19.html

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ESCargot è un gruppo di poeti e critici unito da un’esigenza di confronto sulle forme e i modi della scrittura contemporanea. A partire dal 2009, ESCargot ha dato vita a una lunga serie di incontri letterari soprattutto presso l’atelier occupato ESC di San Lorenzo a Roma.

Tra gli eventi più significativi organizzati negli anni si segnalano le serate dedicate a Edoardo Sanguineti, a cinema e poesia, al cinquantenario dei Novissimi, alla prosa contemporanea, a Elio Pagliarani, oltre a presentazioni collettive di libri di poesia. Critici e autori esterni al gruppo sono stati regolarmente coinvolti nelle attività di ESCargot.

Nel tempo, tra i suoi componenti, si è consolidata l’idea di sviluppare un vero e proprio laboratorio di confronto fra poetiche: “Poesia13” è la prima risposta a questa comune esigenza. L’appuntamento riunirà a Rieti diciannove poeti e quattordici critici, che saranno impegnati per tre giorni in letture e commenti ai testi ascoltati e, più in generale, in interventi relativi allo stato della poesia contemporanea.

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i post di portbou su ex.it 2013

http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/10/ex-it-materiali-fuori-contesto/

http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/12/ex-it-prima-giornata/

http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/13/ex-it-seconda-giornata/

http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/14/ex-it-ancora-sulla-seconda-giornata/

http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/15/ex-it-terza-giornata/

http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/17/ex-it-interviste-dal-contesto/

http://blogportbou.wordpress.com/2013/04/19/ex-it-voci-dal-contesto/

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scritture di ricerca: letture pubbliche eccetera

temo non ci sia modo di spiegarsi se non ostensivamente, in tema di scritture dopo il paradigma.

al momento dunque si fa (si può fare) (anche) così:

si prende un oggetto testuale, o verbovisivo, oppure delle opere grafiche asemantiche, o interventi di carattere installativo, anche performativo, sonoro eccetera, e si passa alla condivisione: si mostra quanto si sta facendo, o si è fatto (magari, per esempio in Francia, negli ultimi trent’anni e più). si mostra quello che c’è.

si fa una lettura, un post, un incontro. (o, al limite, una serie di incontri, come nel caso di EX.IT). si fa un sito, un blog. si organizza un reading.

si mostra al lettore, all’osservatore, quel che c’è da vedere. (volendo vedere).

costui – il lettore – ne chiederà ragione. questa ragione (che tale non è) non potrà essere articolata, concessa, e dall’altra parte recepita, intesa, se il lettore non è lui per primo (in virtù di una serie di esperienze) disposto/intenzionato da una parte ad andare verso il testo, e dall’altra a osservare che già il proprio sguardo è dopo il paradigma. (lo è normalmente, nella vita di tutti i giorni: non c’è “avanguardia” e “ricerca” in tante cose post-paradigma che facciamo, vediamo, sentiamo, leggiamo, scriviamo, pensiamo, quotidianamente. non sono azioni e percezioni di tipo letterario, e allo stesso tempo si tratta di tracce di un modo di essere profondamente diverso dagli ‘standard’ – dalle dominanti – di anni o decenni addietro).

se ci si ostina a guardare il riflesso della finestra e non attraverso la finestra sarà sempre impossibile vedere cosa c’è fuori. (e viceversa, ovviamente: se si guarda soltanto fuori, non si è in grado di usare la finestra anche come non inutile specchio).

al carattere ostensivo del gesto critico sono personalmente persuaso si debba legare strettamente e indissolubilmente – in questa fase storica – il fondamento SU AUTORI NON ITALIANI.

martellanti vecchie letture e riletture di autori canonizzati italiani sono quasi inevitabilmente destinate al fallimento. forse anche in quei (magari nemmeno rari) casi in cui alcuni italiani (‘maestri’) esistano.

anche perché si tratta di letture e riletture ovviamente non svincolabili da uno storicismo che inquadra in uno e in un solo modo le avanguardie e che dunque non può proprio mettere le mani in modo competente e utile nel dopo paradigma, perché questo “dopo” quasi non parla affatto il linguaggio critico (e storicistico) italiano.

al contrario, con chi avrà attraversato – anche per excerpts – gli ultimi venti-trent’anni di scrittura anglofona e francofona (le ricerche di centinaia di autori) si stabilirà inevitabilmente, naturalmente, un dialogo.

si stabilisce: di fatto.

ripetizioni inutili di righe e temini postpuberali sul gruppo 63 o su Palazzeschi o Calvino marcano i ripetitori come non interlocutori (ovvero: come persone non disposte – loro – all’interlocuzione, al dialogo).

nel preciso momento in cui sento parlare di metatestualità neoavanguardista, o di gruppo ’93, o di eredità diretta di Sanguineti, è inevitabile correre a connotare il canale di comunicazione come poco o nulla attendibile. così – e con gioia – si passa ad altro.

(cioè a interlocutori effettivi. a soggetti meno inclini a pavlovianamente salivare beati soltanto al gong delle ultime pagine dei loro manuali di liceo dello scorso millennio).

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gennaio 2013 su punto critico

gennaio 2013