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corrispondenza privata_ (5) : orientamento

[…] sembra sensato definire essenziale una quota alta di introiezione (e dunque dissipazione) del percorso critico-analitico, e quindi di (pregresso, precedente) abbandono al gesto stesso dell’operazione scrittoria. Banalmente: nell’atto di scrivere sta, disseminata in ogni cellula di quel che il corpo è, la sacrosanta catasta di interdizioni che una coscienza (storica, letteraria, critico-analitica, di percezione del “contemporaneo”) ha accumulato, e che non è un deposito inerte o un tool da “applicare”, ma costituisce proprio il corpo. (E: il proprio corpo; e forse: il proprio del corpo).

Insomma… le persone (tutte) sono un alveare di vicoli ciechi. Di blocchi, di interdizioni. Di restrizioni. (Questo siamo, direi).

Le interdizioni, le restrizioni, sono materia reale e necessaria se allora funzionano come corpo; non se vengono “applicate” come un tool (da un freudiano Super-Io mascherato da qualsiasi altro attore) al gesto della scrittura.

Se vengono “applicate”, i “risultati” della scrittura ne risentono. (È pressoché matematico).

Non bisogna “studiare” googlemap per andare in un posto. Bisogna “essere” (o perlomeno vedere!) googlemap. (Chiedo venia per lo sciocco parlar figurato).

(E… Continua a leggere

link cambiato

per un errore nel percorso web, è cambiato il link a
corrispondenza privata (4)_ da una mail a un sito
qui il percorso corretto:

http://slowforward.wordpress.com/2013/08/31/corrispondenza-privata-4_-da-una-mail-a-un-sito/

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gammm da gennaio a oggi

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–  theodor w. adornocontro la questione dell’origine. 1970 [25-07-2013 .it]

– guy bennett. da “self-evident poems”. 2011 [12-09-2013 .it]

– charles bernstein. ebook: recantorium [21-03-2013 .en / .fr / .it]

– gherardo bortolottila scoperta dell’america. 2006-07 [09-05-2013 .it]

– stan brakhageglaze of cathexis. 1990 [15-08-2013]

– alessandro broggipartendo da duchamp. un appunto sull’”indifferente”. 2003 [28-02-2013 .it]

– joel chacepopup. 2013 [19-06-2013]

– bob cobbingalphabet of californian fishes. 1985 [01-08-2013 .en]

– bob cobbingthe jack poem. 1981-85 [05-09-2013 .en]

– danielle collobert. da: dire II. 1972 [23-05-2013 .it, con una nota di andrea raos]

– christian dotremontà tervuren le train pour bruxelles, …. 1972 [14-02-2013 .fr / .it]

– marcel duchamptrasformatore. 1940 [22-08-2013 .it]

– giovanni duminucoun’idea di crisi, #2. 2012 [14-03-3013 .it]

– greg evasona rambling sort of essay on poetics and despair. 1987 [21-02-2013]

– greg evasonto go mad. 2013 [30-05-2013 .en / .it]

– marco giovenalephobos 2′ 34”. 2013 [06-06-2013 .it]

– peter handkela nascita di un episodio durante la colazione. 1966 [27-06-2013 .it]

– helmut heissenbütteldibattito del mercoledì. 1962 [16-05-2013 .it]

– andrea inglesequello che si vede. 2006 [03-01-2013 .it]

– elfriede jelinek. da: le amanti. 1975 [11-04-2013 .it]

– giacomo leopardiargomenti di «idilli». 1819 [18-07-2013 .it]

– serse luigettidue “volantini”. 2011-12 [24-01-2013]

– jonas mekaspleasures of montauk. 1973 [19-09-2013]

– man rayle retour à la raison. 1923 [11-07-2013]

– renato pediocronache. 1967 [04-04-2013 .it]

– giuseppe pellegrinoipotetiche. 2012 [17-01-2013 .it]

– nicola ponziotime machine. 2012 [08-08-2013 .it]

– stephen rodefer. da: quattro conferenze. 1982 [07-03-2013 .en / .it]

– gustav sjöbergebook: πάθος. 2012 [07-01-2013]

– luigi soccibibliografia fantastica. 2009 [03-07-2013 .it]

– aldo tambelliniblack is. 1966 [29-08-2013]

– silvia tripoditre prose. 2013 [25-04-2013 .it]

– reid wood011213. 2013 [12-01-2013]

:

…and more:

david shrigley [31-01-2013], marc van elburg [07-02-2013], luca zanini: opeb [27-03-2013], joseph beuys [18-04-2013], intervallo [02-05-2013]

ma che è maniera? / differx. 2013

da recognitiones-ii
http://recognitiones-ii.blogspot.it/2013/08/ma-che-e-maniera.html

Per qualche ragione poco anzi totalmente comprensibile sembra che i festival i reading le presentazioni le fiere le interviste le rassegne le insegne i seminari i sussidiari le presentazioni le rappresentazioni gli articoli le quartedicopertina le recensioni le stroncature le majorettes gli annunci i riquadri boxini le feluche sul giornale i coccodrilli i mandarilli le postille i passaggi in radio i massaggi in tv i depistaggi web i blog i siti i parassiti le polemiche inimiche i facciolini faccibook i myspazii che abbiamo le opinioni che nutriamo le persone che vediamo la glandeditoria che acquistiamo i comunicati stampa che diffondiamo gli sms che ci smistiamo gli alleati che ci facciamo la squadretta in cui calciamo la pizzetta che spartiamo l’atene per cui teniamo la rivista che rivediamo la collana che incolliamo la rete le beghe le mete le sete e i broccati le stoffe coprenti i parenti e i serpenti vivi e morti i citati e i citatori gli eccitanti e i bromosedanti le strida del pubblico i plausi i premi i troni le dominazioni come filze giù del dòmino e insomma tutti i domìni e il latte dello spettacolo della poesia siano più importanti del testo.

Più sentiti, visti, considerati. Passano o vendono di più, e prima del libro, e dopo anche.

Dice che allora il libro non si vende. Non si vende no. C’è questa cosa che lo sostituisce. Ci sono queste cose.
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nel nuovo numero di “alfabeta2” (n. 32, sett.-ott. 2013), in edicola

12In questo numero di “alfabeta2”, pagine dedicate a EX.IT – Materiali fuori contesto (Albinea, aprile 2013) e Poesia13 – Cantiere aperto di ricerca letteraria (Rieti, maggio 2013).

Nel dossier, testi critici di Andrea Inglese, Marco Giovenale, Massimiliano Manganelli, Andrea Cortellessa, Cetta Petrollo Pagliarani. Prose e poesie di Gherardo Bortolotti, Simona Menicocci, Luigi Severi, Fabio Teti, Alessandro Broggi (per EX.IT) e Maria Grazia Calandrone, Alessandra Cava, Renata Morresi, Laura Pugno, Sara Ventroni (per Poesia13).

 

corrispondenza privata (4)_ da una mail a un sito

[…] in sintesi estrema (e non potendo ahimé affrontare una discussione o dialogo a struttura larga/ampia, distesamente nel tempo):

–– Non sono convintissimo della ‘stabilità’ e a volte dell’esistenza stessa di un rapporto diretto storia/scrittura (culture/scritture, culture/tracce); (spesso mi interessano più le sconnessioni, i salti, le estraneità radicali, le deviazioni, o le migrazioni o asimmetrie più o meno indirette di segni fra aree di storie e aree di tracce); (e, se anche mi incuriosiscono talvolta i link-fili-legami stretti, e questo certo accade, ciò accade non in un senso – diciamo – storicistico).

–– Penso sia dimostrabile che tutta un’area di kitsch e/o heideggerismo italiano abbia bizzarramente ‘liquefatto’ la critica testuale, purtroppo; però giudico altrettanto dotato di senso il fatto che nonostante ciò (e rifiutando quelle aree, beninteso) si debba e si possa invece anche ‘liquidare’ buona parte della ‘normale’ critica testuale (i suoi giri in bici testardi su mere omofonie, soli prestiti, rime, sintassi, retoriche, citazioni, intertestualità, fonti, stemmi), stabilmente assisa cioè solo su quell’idea o paradigma lineare che decine di migliaia di esempi testuali (e non testuali) hanno in questi ultimi quattro-cinque decenni aggirato, evitato, magari ignorato, costruendo tutt’altro. Fabbricando altri ambienti, altre case, altre architetture. (Come l’arte contemporanea, per altro, insegna). Continua a leggere

un seminario sulla prosa breve (che non c’è stato)

Lo scorso anno si sarebbero dovuti tenere in una casa privata dei seminari (di “lettere grosse“) sulla “prose très prose“, sulla prosa breve, sulla scrittura di ricerca. Qui a Roma. Una serie di imprevisti ha dirottato e poi reso irrealizzabile il progetto, ma lo schema di massima di quel che si sarebbe andati a fare e dire era grosso modo questo:

#1 cambio di paradigma
Fénéon non è Fargue. Ponge non è Michaux. Beckett non è Char. Tarkos non è Bonnefoy. Tutti leggiamo con passione Fargue, Michaux, Char, Bonnefoy. Ciò non toglie che in alcune scritture si sia verificato – o sia non illogicamente ravvisabile – un cambio di paradigma.

#2 googlism non è googling
Come funziona un sought text.

#3 alcuni luoghi comuni sfatati
Sfatiamo l’idea che l’asserzione sia il male. Che i testi freddi siano tutti “dopo il paradigma”. Che i testi freddi siano “anaffettivi” (o stupiderie simili). Che funzionino sempre. Che Costa scriva le stesse cose di Spatola. Che Costa scriva le stesse cose scritte da tutti gli autori di Tam Tam. Che la scrittura di ricerca sia tutta cut-up. Che cut-up e googlism siano sinonimi. Che cut-up, googlism e poche altre tecniche siano solo “tecniche”, e che rappresentino l’intero della scrittura di ricerca. Che il non detto, l’ombra e l’allegoria non possano essere “dopo il paradigma”. Che Corrado Costa sia giocoso (Costa è tragico, dunque è anche giocoso). Che l’opera di Giuliano Mesa sia risolvibile interamente entro i parametri del Modernismo. Che ci sia una qualche necessaria contraddizione fra tragedia e scritti “dopo il paradigma”. Che post-paradigma e postmoderno siano sinonimi. Che tutte le basi della scrittura “dopo il paradigma” siano state gettate dalle avanguardie vecchie e nuove. Che tra Gruppo 63 / Tel Quel e scritture nuove ci sia filiazione diretta e pacifica. Che la scrittura di ricerca sia “focused on language”. Che le scritture nuove siano sempre o spesso metatestuali.

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giugno 2013 su punto critico