G.B.
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[youtube=http://youtu.be/Mf-IRdMcS5s]
A.I.
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vids: courtesy Vincenzo Ostuni
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vids: courtesy Vincenzo Ostuni
Sembra evidente, a chi osserva con attenzione una nuova onda di pagine attiva non solo in rete (principalmente via blog) ma anche in canali di editoria cartacea innovativa/coraggiosa, come ormai si stiano diffondendo perfino in Italia, dopo Francia e Stati Uniti, alcune benefiche naturalissime tipologie di scrittura non strettamente narrativa e neppure però vincolata al vetusto “poème en prose”. Si tratta di quelle vie nuove sintetizzate da Jean-Marie Gleize nella definizione, assai felice, di prosa in prosa.
Attenzione: “sembra” evidente. L’apparenza inganna: non si stanno sviluppando ora: va semmai detto che solo in anni recenti paiono trovare finalmente terreno ricettivo, interlocutori, editori, nuovo pubblico: e questo fatto dunque, questo ascolto di oggi, riverbera su di loro alcuni indici e luci di “novità”. Novità ci sono, evidenti, e ne parleremo qui; e però vanno rilevati in incipit anche i legami con una stagione solida di avanguardie (gli anni dei Novissimi, per dire) che, a differenza di quanto accaduto altrove, sembravano fino a ieri in Italia spezzate, interrotte per varie ragioni. (Tra tante, la morte in meno di un ventennio di riferimenti nodali come Porta, Spatola, Costa, Reta, Vicinelli, Villa, Rosselli; e la conversione alla parola innamorata di molti sperimentatori, cascati a testa in giù nel bel canto).
Ma ecco una grossa differenza: se pure l’attuale nuova prosa prosegue con sue proprie connotazioni una linea di ricerca comunque nota, lo fa, adesso, abbracciando in pieno e con gusto una ‘fredda’, netta e lucida poetica della chiarezza, e dell’azzeramento dei codici retorici, del significante, dei suoni in eco, ricusando con ciò quella “poetica del gingillo” linguistico (per dirla con Christophe Hanna) che ha variamente attraversato il secolo del messaggio poetico, il secolo di Jakobson. (Azzeramento che appare allora figlio di Partita, di Porta, o del Diario ottuso della Rosselli, o degli antiromanzi di Isgrò, più che delle colate laviche di Villa, Cacciatore, Toti).
La nuova prosa è Continua a leggere
nell’ambito del progetto ESCargot / Scrivere con lentezza
presentazione di
PROSA IN PROSA
(Le Lettere, 2009 – collana fuoriformato)
con gli autori
Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale, Andrea Raos, Michele Zaffarano
coordinamento di
Andrea Cortellessa
contributi di
Giulio Marzaioli, Tommaso Ottonieri, Gilda Policastro, Lidia Riviello, Sara Ventroni
video di Vincenzo Ostuni
OGGI a Roma, alle ore 20:30
presso ESC Atelier Autogestito
via dei Volsci 159 [ San Lorenzo ]
nell’ambito del progetto EscArgot _ scrivere con lentezza
presentazione di
(Le Lettere, 2009 – collana fuoriformato)
saranno presenti gli autori:
Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale,
Andrea Inglese, Andrea Raos, Michele Zaffarano
coordinamento e interventi critici di Andrea Cortellessa
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Un libro a sei voci – Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale, Andrea Inglese, Andrea Raos, Michele Zaffarano – vuole fare il punto – in modo “militante”, di parte – su una forma di scrittura da qualche tempo divenuta molto attuale e discussa, anche in Italia: la poesia in prosa, dando luogo, da subito, a qualcosa di nuovo. Dopo almeno centocinquant’anni di storia, questo genere non solo ha raggiunto una piena maturità ma può anche confrontarsi con la sua tradizione; può tentare di ripensarla criticamente. Il titolo lo suggerisce: dalla prosa si tratta di tornare (polemicamente, ironicamente) alla prosa stessa, e scoprire uno spazio diverso. È finito, con ogni evidenza, il periodo in cui il non-verso doveva innanzi tutto costringerci a riflettere sulle carenze del verso, sui confini del poetico, della poesia. La scrittura in prosa, forte di una consapevolezza spietata intorno all’impasse in cui la comunicazione letteraria in toto langue, interagisce con i generi del discorso istituzionalmente non-poetico: cronachismo, narratività, parlato informale. E, a ben guardare, di “poesia” in prosa qui non si può (più) propriamente parlare. Tra molti modi di intendere la poesia e molti di intendere la narrativa (dal racconto al romanzo), si apre un terzo spazio abitato da forme ancora differenti, che preferiamo definire “prosa in prosa”.
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Prosa in prosa su POESIA di febbraio, ora in edicola:
http://slowforward.wordpress.com/2010/02/02/poesia-di-febbraio
sul sito de Le Lettere:
http://lelettere.it/site/e_Product.asp?IdCategoria=&TS02_ID=1502
Roma, martedì 16 febbraio 2010, alle ore 20:30
presso ESC Atelier Autogestito
via dei Volsci 159 [ San Lorenzo ]
nell’ambito del progetto EscArgot _ scrivere con lentezza
presentazione di
(Le Lettere, 2009 – collana fuoriformato)
saranno presenti gli autori:
Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale,
Andrea Inglese, Andrea Raos, Michele Zaffarano
coordinamento e interventi critici di Andrea Cortellessa
- Heiner Müller
L’utopia pensata
a cura di Gio Batta Bucciol- Inge Müller
Poesie per una lettera d’addio
a cura di Gio Batta Bucciol- Quattordici poeti messicani d’oggi
Prima parte:
Eduardo Lizalde, José Emilio Pacheco,
Homero Aridjis, Elsa Cross
a cura di Emilio Coco- Donata Berra
A memoria di mare- Le favole esopiche di Babrio
a cura di Francesco Maspero- Bianca Madeccia
Variazioni sul buio
a cura di Mariagrazia Calandrone- Lo scaffale di Poesia
a cura di Arnaldo Colasanti e Daniele Piccini- Vladimír Mikeš
Una lunga fedeltà all’Italia
a cura di Roberto Rossi Precerutti- Intervista con Vladimír Mikeš
a cura di A.M. Bracale Ceruti- Prosa in prosa
Andrea Inglese, Gherardo Bortolotti,
Marco Giovenale, Alessandro Broggi,
Michele Zaffarano, Andrea Raos
a cura di Paolo Giovannetti- La posta di Poesia
Per competenza
a cura di Roberto Carifi
Testi dei lettori