http://samgharivista.com/2013/04/05/critica-e-storiografia-piu-che-cartografia/
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segnalo questo notevole articolodi Gian Maria Annovi, su Eliot/Waste Land.
sul “manifesto” di ieri: http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120810/manip2pg/10/manip2pz/327092/
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Immagini di Francesca Vitale, testi di M.G.
La Camera Verde, Roma 2002.
Prefazione di Giuliano Mesa
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Ripropongo in formato pdf una autoannotazione sul testo II di Curvature.
(Il libro è da tempo praticamente esaurito).
una lettura di testi: Tropea, 21 settembre, nell’ambito di Watt Film
[ fascicolo fin da ora disponibile @ www.attimpuri.it, e in libreria ]
venerdì 23 settembre 2011
alle ore 21:00 presso
La libreria popolare di via Tadino 18
a Milano
Biagio Cepollaro legge poesie di
l’architettura di 1, 6, 7 è – in qualche modo – a ponti aggettanti : un primo testo si proietta sulla sequenza di sei, il cui settimo brano è anche l’intera serie conclusiva (di sette poesie). questo, per due volte. il libro vive tanto della propria struttura matematica (ogni numero dona e riceve necessità dal/al seguente-successivo) quanto della sua proiezione in necessità sonora, che è pienamente semantica. gli attriti sillabici sono senso.
la vicenda testuale sembra non organizzare racconto. non è così. è proprio da una noce/chiusura narrante – indice e vettore poi di mito – che tutto prende avvio: da Celan, Phlebas-Tiresia fatto muto dall’acqua, in acqua scomparso, andato, in cammino. il suo fluttuare cieco – necroglossia, luce – è il testo.
le sette e poi sette onde sequenziali del testo di Mesa portano la voce dell’indovino – la sua totale chiarezza di sguardo – a insistere su forma e nome del dolore, sul segno inflitto alla materia. riaffiorante, gettato, spento, non spento. infine la morte è linguaggio. (qualcuno ascolta). (e, anche, decifra l’identità del naufrago).
il “taci” non è esortazione al buio ma semmai chiusura-inizio della parola iterante, non orante, semmai oracolare in quanto non si nega sguardo e testo. come ogni interrotto/riavviato necessario nastro di Beckett dètta.
[ fascicolo fin da ora disponibile @ www.attimpuri.it, e da settembre in libreria ]
indice della sezione:
Giuliano Mesa; Notizia biografica; Autopresentazione: Ad esempio la scoperta della poesia; Opere; Bibliografia della critica; Antologia della critica; Interventi critici inediti: Il campo dopo la battaglia: la poesia di Giuliano Mesa di Biagio Cepollaro, ‘Tiresia’: il viaggio negli inferi della contemporaneità di Florinda Fusco, Oltre il finimondo: l’altra via di Giuliano Mesa di Alessandro Baldacci, Dopo la catastrofe. Lettura dei ‘Loro scritti’ di Luigi Severi, Giuliano Mesa: l’angoscia del “vuoto” contemporaneo di Giuliano Ladolfi; Antologia di testi editi; Testi inediti
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nella collana “Dafne” della Camera verde:
TIRESIA, studio e registrazione di un’opera
video originale di
Giovanni Andrea Semerano
con
Giuliano Mesa
(interventi critici originali ‘live’, del 2008, di Alessandro Baldacci, Francesco Forlani, Florinda Fusco, Marco Giovenale, Andrea Inglese, Andrea Raos, Bruno Torregiani)
e con le fotografie di Alfredo Anzellini
montaggio di Marco Perri e Giovanni Andrea Semerano
il libro contiene un dvd + il testo (italiano) del Tiresia + (in copertina) un’opera di Matias Guerra
info:
http://www.lacameraverde.com
cell. 340 5263877
[ Roma, via G. Miani 20 — — cell. 340 5263877 — — email: lacameraverde [at] tiscali [dot] it ]
a breve: presentazioni a Roma e altrove
Giuliano Mesa, Poesie 1973-2008, La camera verde, Roma 2010
Collana Metra, n.1, Prefazione di Alessandro Baldacci
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Il volume contiene:
Schedario (1973-1977)
Poesie per un romanzo d’avventura (1978-1985)
I loro scritti (1985-1995)
Da recitare nei giorni di festa (1996)
Quattro quaderni (1995-1998)
chissà (1999)
Tiresia (2000-2001)
nun (2002-2008)
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su slowforward prossimamente le notizie sulle presentazioni imminenti