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radioteatro: “ingannati” / storia palestinese, racconto di immigrazione, di e con nicola pannelli – a cura di radio onda rossa

Tutta Scena Teatro ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm

INGANNATI
storia palestinese, racconto di immigrazione
di e con Nicola Pannelli


Liberamente tratto da ‘Uomini sotto il sole’ di Ghassan Kanafani – giornalista, pittore, militante palestinese, ma soprattutto un gran raccontatore di storie – è la storia di tre emigranti clandestini che, chiusi dentro un’autocisterna che dovrebbe portarli in Kuwait, muoiono soffocati. Il racconto, scritto nel 1961, divenne il più famoso nella letteratura araba contemporanea, e fece di Kanafani, ancora giovanissimo, il modello culturale di tutta una generazione. Il regista egiziano Tawfiq Saleh trasse dal libro il film ‘Gli Ingannati’.

http://archive.org/details/Radioteatro.Ingannati (1h 12′)
info http://www.narramondo.it/ingannati.html

da baobab experience: l’ennesimo bracciante straniero vittima delle condizioni di lavoro e delle alte temperature

È di ieri la notizia dell’ennesimo bracciante straniero agricolo vittima delle condizioni disumane di lavoro e dalle alte temperature.

Un numero sicuramente sottostimato, come in tutti i casi in cui le persone sono invisibili perché impiegate al nero.

Una recente inchiesta di Domani ricorda che il Ministero del Lavoro aveva firmato un piano nel 2022, attraverso il quale “implementare strategie contro lo sfruttamento nel mondo agricolo. Tra queste la proposta di modifica al Testo Unico sull’Immigrazione affinché includesse protezioni per i lavoratori migranti”.

Ad aprile il Governo ha apportato alcune modifiche a quel piano, a partire dall’inserimento di Salvini nel comitato dedicato al lavoro nero.

Ecco che la sezione del Piano dedicata ai lavoratori migranti viene improvvisamente eliminata.

Salvini è lo stesso che all’indomani della Strage di Cutro ha voluto a tutti i costi smantellare nuovamente la Protezione Umanitaria (poi, Protezione Speciale).

Obiettivo è quello di creare una massa invisibile di forza lavoro semigratuita, per accontentare l’imprenditoria malata di questo paese e assicurarsi un bacino elettorale che i migranti li vuole eccome, purché senza diritti.