Archivi tag: IS

Fragmentary Opposition (1970)

We seek to supersede the following elements: the organization of appearances as a spectacle where everyone denies himself; the separation on which private life is based, since it is there that the objective separation between proprietor and dispossessed is lived and reflected at every level; and sacrifice. The three are obviously interdependent, as are their opposites: participation, founded on the passion of play; communication, founded on the passion of love; and realization, founded on the passion to create.

The dance of these inseparable projects, floating free, continually changing, founds the revolutionary project. The dance realizes itself in its own supersession, in the sublime movement of subversion where the pirouette returns to itself not as itself but reconceived in a limitless perspective. Subversion devalues each originally individual element as the organization of a new significant whole confers on each element a new meaning. Subversion is the only language, the only gesture, that has within it its own critique; its force is pleasure seeking itself.

[February 1970. Signed “Council for Unlimited Transformation.”]
from: https://www.bopsecrets.org/PH/cem.htm#Billy%20Graham%20Presents

guy debord, “appunti preliminari”

Sandro Ricaldone

GUY DEBORD
Appunti preliminari
a cura di Laurence Le Bras, Emmanuel Guy
traduzione di Mario Lippolis
Ortica Editrice, 2022

Non si tratta di mettere la poesia al servizio della rivoluzione, piuttosto di mettere la rivoluzione al servizio della poesia. Questi Appunti permettono di conoscere in modo più profondo il pensiero di Debord che, durante la seconda metà del secolo scorso, condusse un’incessante “guerra del tempo” dentro e contro la propria epoca, considerata come una glaciazione “spettacolare-mercantile” della storia. In questi Appunti lo vediamo via via progettare e mettere a fuoco alcune delle proprie mosse teoriche, iperpolitiche, cinematografiche, linguistiche, autobiografiche, in particolare relative alla conduzione dell’Internazionale Situazionista, alla memoria storica del recente movimento delle occupazioni del maggio francese del 1968 come a quella della Fronda antiassolutistica del Diciassettesimo secolo, alla preparazione dei suoi lungometraggi cinematografici, alla progettazione di un dizionario critico della distruzione contemporanea del linguaggio comune, fino alla stesura di un resoconto della propria vita che per il fondo come per la forma di “confessione cinica” vessi e demoralizzi le autorità contemporanee.

edward john matthews: “arts and politics of the situationist international 1957-1972”

Sandro Ricaldone

EDWARD JOHN MATTHEWS
Arts and Politics of the Situationist International
1957-1972
Situating the Situationists
Lexington Books, 2021

Arts and Politics of the Situationist International contextualizes the SI within a comprehensive aesthetic and theoretical framework that integrates its concepts and practical activities with previous critical thinkers, political activists, artists, and poets. The SI belongs to a history of radical gestures and cultural practices concerned with re-imagining everyday life and overcoming alienation. This book regards the SI as a critical interdisciplinary endeavor in the history of consciousness, particularly as a moment in an ongoing western-European trajectory of aesthetic negation dating back to the early nineteenth century. The chapters search for origins of the SI in French Symbolist poetry, Dada and Surrealism, Hegelian-Marxism, and Lefebvrian social theory in an effort to provide a clearly-defined ‘something’ out of which the SI developed as an increasingly radical collective of artists, writers, and theorists.

letizia goretti: “la vertigine del gioco. l’azione dell’internazionale situazionista tra arte e politica”

Sandro Ricaldone

LETIZIA GORETTI. La vertigine del gioco. L’azione dell’Internazionale situazionista tra arte e politica
Anteferma edizioni, 2021

Negli ultimi dieci anni sentiamo sempre di più parlare del movimento Internazionale situazionista (IS) e l’editoria continua ad arricchirsi di riflessioni e di studi sul gruppo. Questo libro non vuole essere una storia esaustiva dell’IS: sul mercato esistono già dei buoni libri di riferimento – anche se alcuni sono datati – e sarebbe inutile ripetersi. L’intento è invece di osservare il movimento da un altro punto di vista. Sulla base di uno spoglio nuovo di documenti in buona parte editi e alcuni inediti, lo studio ripercorre la storia del movimento situazionista attraverso il fenomeno del gioco e della rappresentazione non solo figurativa ma anche letteraria. Questa nuova lettura necessita comunque di un passaggio storico dei due movimenti antecedenti, il Lettrismo e l’Internazionale lettrista, e un confronto con le pratiche di questi gruppi. Dopodiché la storia prosegue ripercorrendo le tappe più importanti dell’IS, gli eventi più popolari e meno noti, focalizzando l’attenzione sul gioco e il suo funzionamento all’interno del gruppo.
Il gioco, concepito come atto creativo defunzionalizzato e come metafora, è la chiave per una reinterpretazione del movimento.