EMPTY CAGE (dal sito Lyrikline):
https://www.lyrikline.org/en/poems/empty-cage-7354
“ciascuno di noi è il centro del mondo senza essere un io”
EMPTY CAGE (dal sito Lyrikline):
https://www.lyrikline.org/en/poems/empty-cage-7354
“ciascuno di noi è il centro del mondo senza essere un io”
da Blackout (sul sito Lyrikline):
https://www.lyrikline.org/en/poems/blackout-6-12-3390
“la sua coerenza rivoluzionaria di cui ci si vorrebbe sbarazzare per sognare in pace”
“Partire da una sceneggiatura visiva per approdare a un documento sonoro. Il visivo scompare per lasciare spazio all’uditivo. O, forse, a un altro vedere e sentire” (Pietro D’Agostino)
Il progetto è Audio Doc Sound: parti sonore, video invisibili. Ecco il link per ascoltare: https://www.nazioneindiana.com/2020/10/16/audio-doc-sound-parti-sonore-video-invisibili/.
Il mio contributo al progetto (ascoltabile nel file audio #2) è tratto dal libro, ancora inedito, ossidiane. I testi, eseguiti oralmente, sono però da me variati proprio in virtù dell’esecuzione.
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Registrato a Parma e a Brescia nel 1981 e pubblicato postumo nella rivista “Baobab. Informazioni fonetiche di poesia” a cura di Adriano Spatola.
https://www.spreaker.com/user/12079015/da-le-carte-della-casa-differx-2020
C’è un carattere performativo fortissimo in Quasi tutti. Microtensori e prosa in prosa 2008-2010-2018 di Marco Giovenale. I testi presenti sono un campo in cui senti un ago che ti stuzzica la mente, e ti sembra di avere davanti una storia conosciuta (dove? tv telefono internet strada?), o un elenco iniziato a metà e non finito. O un pezzo di vita parlata o chattata. Con titoli che sono segnali con indicazioni sbagliate. Ma non sempre. E se non ci sono dei titoli, ci sono dei numeri. O semplici X. O nulla. E poi sulla pagina spazi bianchi dopo poche righe. O molte. Sicuramente quasi poche, quasi molte. Come vuole il titolo della raccolta. Continua a leggere
grazie a Matias Guerra: