Archivi tag: Michelangelo Coviello

stasera @ fango radio, h. 23: ‘vocale’, a cura di elisa longo

https://fangoradio.com

OGGI, lunedì 11 dicembre, alle ore 23:00, nuova puntata di Vocale, un esperimento di poesia trasmesso da Fango Radio.

Questo il link per ascoltare la diretta:

https://www.fangoradio.com/

(Mentre il link per riascoltare le puntate precedenti è https://www.fangoradio.com/shows/301)

Con le voci di

Amelia Rosselli letta da Elisa Longo
Michelangelo Coviello
Antonio Lillo
Rosaria Lo Russo
Mario De Santis
Laura Amponsah
Domenico Ingenito
Tommaso Di Dio
Adriano Cataldo
June Scialpi
Marco Amore
Carmen Gallo
Marcello Strommillo
Elisa Ruotolo
Dome Bulfaro
Stefania Zampiga
Roberta Sirignano
Letizia Polini
Eugenio Griffoni
Antigone
Michela Gorini
Luca Chendi
Marina Corona
Michele Zaffarano

12 aprile, milano: presentazione del libro di milli graffi, “sotto la traccia, frecce”

Martedì 12 aprile, alle ore 18:00, alla Mudima, Via Tadino  26 (Milano), presentazione di SOTTO LA TRACCIA, FRECCE di Milli Graffi, il verri edizioni, 2021. Intervengono Daniele Giglioli, Angelo Lumelli, Michelangelo Coviello.

Milli Graffi (Milano 1940-2020). Negli anni settanta partecipa ai maggiori festival europei di poesia sonora; tra le composizioni pubblicate: Salnitro, Farfalla ronzar, Tralci. Considera la poesia come un appassionato corpo a corpo col senso che scaturisce dalla manipolazione del linguaggio. Pubblica Mille graffi e venti poesie, introduzione di Guido Guglielmi, geiger 1979; Fragili film, Milano 1987; L’amore meccanico, anterem 1994, embargo voice, Bibliopolis 2006. Come critico militante studi su Balestrini, Spatola, Porta, Niccolai, Sanguineti, Tom Raworth, Beltrametti, Castaldi, Rosmarie Waldrop, Barbara Guest. Di Lewis Carroll traduce Alice nel paese delle meraviglieAttraverso lo specchio, Garzanti 1989, e La caccia allo Snualo, Studio Tesi, 1985. Ha pubblicato un romanzo breve, Centimetri due, edizioni d’if, 2004. Dal 1996 nel comitato direttivo della rivista “il verri”.

evento facebook:
https://www.facebook.com/events/4765287973579934/

scheda del libro:
https://www.ilverri.it/index.php/le-collane/in-evidenza/sotto-la-traccia-frecce-detail

 

bandella per “prosa in prosa” / andrea cortellessa. 2009

L’abitudine che ci fa usare la dizione da manuale, poesia in prosa, può far dimenticare come essa, in realtà, segni un paradosso. Ma – ha spiegato il suo maggiore studioso italiano, Paolo Giovannetti – proprio tale «ambiguità esibita» è il suo «carattere fondante». Posizione ambigua, dunque, e anche scomoda: troppo «asciugata» dal poetico per i lettori di poesia (almeno per chi si riconosce nel poetese, più che nel poetico); troppo autoreferenziale e «lavorata» – troppo «poetica», insomma – per coloro che della prosa ammettono un’unica specializzazione merceologica, quella della narrazione (e diciamo, anzi, direttamente la fiction).

Eppure la prosa come forma del limite è stata una delle poche vie di fuga che abbiano consentito alla nostra scrittura poetica, negli ultimi decenni, di non rinchiudersi nel repertorio di se stessa. Negli anni Settanta autori come Giampiero Neri, Cosimo Ortesta e Cesare Greppi hanno messo a frutto la lezione dei maestri francesi di un secolo prima; mentre è del 1989 un episodio isolato ma significativo come la silloge Viceverso, curata da Michelangelo Coviello. Né sorprende che oggi i trenta-quarantenni di Prosa in prosa guardino di nuovo Oltralpe (e Oltreoceano), mutuando il loro stesso titolo da Jean-Marie Gleize.

Quanto meno subliminalmente, l’espressione poesia in prosa rinvia poi al concetto di traduzione: un «contenuto», in sé poetico, che verrebbe «trasposto» in prosa. Ma se il «contenuto» è già prosastico, qui, che cosa viene in effetti «tradotto»? La prosa in prosa, risponde Antonio Loreto, ha qualcosa del ready-made: senza sovraccaricare la scrittura di effetti speciali (la «prosa d’arte» dalla quale i Sei si guardano bene) è mediante il suo isolamento (in lasse, blocchi, serie variamente ordinate) che se ne muta sottilmente il senso. Basta incorniciare l’oggetto, come ha insegnato appunto D­uchamp, per fargli dire qualcosa di diverso – e inatteso. Qui piuttosto lo si «inquadra»: e non stupiranno, allora, i frequenti riferimenti all’universo dei media visivi, dalla fotografia allo schermo del computer.

Così facendo si segnalano, nella prosa del mondo, una serie di mutamenti inavvertiti. Come in un certo gioco enigmistico, ci accorgiamo d’improvviso di dettagli incongrui, particolari inquietanti. E finiamo per capire, insomma, come qualcosa nelle nostre vite sia da tempo mutato: a un livello microscopico, magari, ma con conseguenze non meno che catastrofiche.

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milano, 2 aprile, fondazione mudima: “il verri” n. 54

Il 2 aprile 2014, alle ore 18:00
presso la Fondazione Mudima
via Tadino 26 – Milano

l’allegra presentazione de

“il verri” n. 54 su

la parola all’offensiva

con

Paolo Fabbri , Stefano Bartezzaghi, Luigi Ballerini

con

Luca Barbieri, Michelangelo Coviello, Gian Luca Picconi,
Tomaso Kemeny

e con

Paolo Zublena (per le lettere di Calvino a Paolo Fabbri)

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promemoria: oggi, a milano, giulia niccolai @ officina coviello

OGGI, giovedì 11 ottobre ore 18:30 – via Tadino, 20 – Milano
Happy hour & reading
Giulia Niccolai

 Frisbees della vecchiaia (Campanotto editore)
POEMI & OGGETTI – Poesie complete (Le Lettere)

Special guest Milli Graffi

http://www.officinacoviello.it/

http://lelettere.it/site/e_Product.asp?IdCategoria=&TS02_ID=1762

http://www.campanottoeditore.com/vedilibro.php?pagina=catalogoelencolibri.php&idlibro=2043

   

milano, 11 ottobre: giulia niccolai @ officina coviello

giovedì 11 ottobre ore 18:30 – via Tadino, 20 – Milano
Happy hour & reading
Giulia NiccolaiFrisbees della vecchiaia (Campanotto editore)
POEMI & OGGETTI – Poesie complete (Le Lettere)
Special guest Milli Graffi

http://www.officinacoviello.it/

http://lelettere.it/site/e_Product.asp?IdCategoria=&TS02_ID=1762

http://www.campanottoeditore.com/vedilibro.php?pagina=catalogoelencolibri.php&idlibro=2043