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frammento di paolo zublena su poesia in prosa / prosa in prosa

[…] Tuttavia il punto di svolta più percepibile lo possiamo collocare nel 2009, quando un gruppo di autori (Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale, Andrea Inglese, Andrea Raos e Michele Zaffarano) grosso modo coetanei (nati tra il 1967 e il 1973) sente l’esigenza di far uscire un volume il cui filo rosso è proprio una nuova declinazione della poesia in prosa, che fin dal titolo viene rinominata Prosa in prosa (il volume esce non per caso nella collana fuoriformato diretta da Andrea Cortellessa presso Le Lettere). La prosa in prosa, anzi, la prose en prose è un’invenzione di Jean-Marie Gleize, cui i prosinprosatori italiani esplicitamente si richiamano. Gleize, collocandosi sulla linea di Ponge, di cui è anche studioso, ha definito (e praticato) la “prosa in prosa” come poesia che viene dopo la poesia, come un testo che vuole essere “letteralmente letterale”, non avere altro senso se non quello che propriamente dice. La littéralité di Gleize, insieme assenza di sovrasenso e riferimento all’evidenza della tipograficità alfabetica, conduce alla redazione di testi che sono sommamente chiari e enigmatici a un tempo. Enigmaticità che – secondo l’esempio dell’altro potente modello, quello della language poetry americana e più in generale delle varie modalità di poesia concettuale – può nascere dal contrasto tra la chiarezza del dettato e la necessità di interpretarlo secondo una collocazione pragmatica magari solo implicita (come nel ricorso a una postproduzione talvolta segnalata da indicatori peritestuali in Broggi), oppure dall’espressione di una pura evidenza delle cose che rimonta appunto a Ponge, Gleize, ma anche a Perec e alla sua rappresentazione dell’infraordinario. […]
 
Paolo Zublena, Poesia in prosa / Prosa in prosa (2015)
 
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evento rinviato: il 27 febbraio non si terrà più la presentazione del volume “low”, che raccoglie i primi tre libri di gherardo bortolotti

EVENTO momentaneamente RINVIATO, ma libro disponibile in qualsiasi momento da TIC, in via Bertani (Roma) e all’indirizzo https://e-commerce.ticedizioni.com/77-low-una-trilogia-di-gherardo-bortolotti-9788898960262.html

facebook. com/events/s/l ow-una-trilogia /1099944857034014/

evento rinviato: “low”, trilogia di gherardo bortolotti, non più il 27 febbraio

EVENTO momentaneamente RINVIATO, ma libro disponibile in qualsiasi momento da TIC, in via Bertani (Roma) e all’indirizzo https://e-commerce.ticedizioni.com/77-low-una-trilogia-di-gherardo-bortolotti-9788898960262.html

Roma, giovedì 27 febbraio 2020, alle ore 19:00

presso Tic
(via Agostino Bertani 9)

lettura e presentazione di

LOW
(Una trilogia)

 

di
Gherardo Bortolotti

Tic Edizoni, collana UltraChapBooks, 2020

Annotazioni critiche di
Chiara De Caprio
e Massimiliano Manganelli

sarà presente l’autore

La scrittura di Gherardo Bortolotti si muove in quel terrain vague posto tra prosa e poesia:
più precisamente, maneggia la prosa con gli strumenti della poesia. Il risultato è una fiction
implosa, che si sottrae agli inganni della mimesi, popolata da personaggi frammentari e
frammentati, dentro scenari che si potrebbero definire “infra-apocalittici”. Nonostante l’evidente
riuso di un immaginario fantascientifico, il mondo straniato che vediamo dentro questi libri è
comunque il nostro presente catastrofico, senza nemmeno una consolazione. E in questa
capacità di guardare freddamente le macerie del futuro, di un mondo che avrebbe voluto
essere e non è stato, sta tutta la densità politica di questa scrittura, che è davvero una
scrittura senza paragone.

MM

Evento facebook:
https://www. facebook. com/events/1099944857034014

Il libro:
https://e-commerce.ticedizioni.com/77-low-una-trilogia-di-gherardo-bortolotti-9788898960262.html

un altro video della lettura al wegil (16 giugno 2019)

Tifo per questo (felicemente movimentato e completo) video della lettura al Wegil, 16 giugno 2019. I due brani da Oggettistica sembra siano stati apprezzati… (con un granello di narcisismo suggerisco di ascoltare fino alla reazione del pubblico, inclusa). Grazie ad Alberto D’Amico che non si è fatto sfuggire il kairos.