Il catalogo, realizzato in occasione della mostra allestita da Frittelli Arte Contemporanea (9 aprile – 15 luglio 2022), presenta i cicli realizzati da Dadamaino (1930-2004) tra gli anni Settanta e Novanta, che documentano la complessa ricerca sul segno iniziata dall’artista con le serie Inconscio razionale e Costellazioni, quindi pienamente sviluppata con Passo dopo passo e soprattutto con Il movimento delle cose, come titolano le due vaste opere presentate alla Biennale di Venezia del 1990. Qui Dadamaino riempie letteralmente le ampie superfici di segni, che paiono galleggiare sulla superficie traslucida del materiale impiegato, seguendo andamenti irregolari, non progettati secondo un metodo preventivo, ma come a trascrivere in diretta il flusso di coscienza che anima l’artista. Continua a leggere→
L’arte irregolare e le altre prima parte
letteratura – linguaggio – avanguardie Museo d’arte contemporanea di Villa Croce
18 maggio – 28 giugno 2023
GIUSEPPE ZUCCARINO Il caso Louis Wolfson OGGI, giovedì 22 giugno 2023, ore 17, Museo di Villa Croce, via J. Ruffini 3, Genova
La pubblicazione, nel 1970, del libro autobiografico Le Schizo et les langues, scritto direttamente in francese da un giovane e sconosciuto psicotico di New York, ha fatto sorgere non tanto un caso clinico, quanto piuttosto un caso letterario. L’opera infatti ha suscitato l’entusiasmo di scrittori quali Le Clézio e Auster, nonché l’interesse di filosofi come Deleuze e Foucault. In quel libro, l’autore spiegava quali bizzarre tecniche avesse inventato per eludere i discorsi in inglese, fastidiosi alle sue orecchie (specie quando provenivano da sua madre), trasformandoli in un miscuglio di parole francesi, tedesche, russe o ebraiche, simili per suono e senso a quelle di partenza. Quattordici anni dopo, da un altro suo volume, Ma mère, musicienne, est morte…, apprendiamo come è proseguita la sua esistenza: mentre lui dedicava molto tempo a scommettere sulle corse dei cavalli e a sognare un’estinzione della specie umana, sua madre si è ammalata di cancro, cosa che stranamente ha contribuito a far cessare l’ostilità che egli nutriva verso di lei. Ma le avventure dello «schizo» sono continuate anche in seguito, con una vincita milionaria alla lotteria elettronica e il trasferimento in Porto Rico, dove, ultranovantenne, vive tuttora.
Giuseppe Zuccarino, nato nel 1955, è critico e traduttore. Ha pubblicato vari volumi di saggi, tra cui Percorsi anomali (2002); Il desiderio, la follia, la morte (2005); Il dialogo e il silenzio (2008); Da un’arte all’altra (2009); Note al palinsesto (2012); Prospezioni. Foucault e Derrida (2016); Immagini sfuggenti. Saggi su Blanchot (2018); Interscambi. Filosofia, letteratura, pittura (2019); Forme della singolarità. Da Michaux a Quignard (2022). Ha tradotto fra l’altro opere di Bataille, Klossowski, Blanchot, Caillois e Barthes.
L’arte irregolare e le altre prima parte
letteratura – linguaggio – avanguardie Museo d’arte contemporanea di Villa Croce
18 maggio – 28 giugno 2023
GIUSEPPE ZUCCARINO Il caso Louis Wolfson
giovedì 22 giugno 2023, ore 17, Museo di Villa Croce, via J. Ruffini 3, Genova
La pubblicazione, nel 1970, del libro autobiografico Le Schizo et les langues, scritto direttamente in francese da un giovane e sconosciuto psicotico di New York, ha fatto sorgere non tanto un caso clinico, quanto piuttosto un caso letterario. L’opera infatti ha suscitato l’entusiasmo di scrittori quali Le Clézio e Auster, nonché l’interesse di filosofi come Deleuze e Foucault. In quel libro, l’autore spiegava quali bizzarre tecniche avesse inventato per eludere i discorsi in inglese, fastidiosi alle sue orecchie (specie quando provenivano da sua madre), trasformandoli in un miscuglio di parole francesi, tedesche, russe o ebraiche, simili per suono e senso a quelle di partenza. Quattordici anni dopo, da un altro suo volume, Ma mère, musicienne, est morte…, apprendiamo come è proseguita la sua esistenza: mentre lui dedicava molto tempo a scommettere sulle corse dei cavalli e a sognare un’estinzione della specie umana, sua madre si è ammalata di cancro, cosa che stranamente ha contribuito a far cessare l’ostilità che egli nutriva verso di lei. Ma le avventure dello «schizo» sono continuate anche in seguito, con una vincita milionaria alla lotteria elettronica e il trasferimento in Porto Rico, dove, ultranovantenne, vive tuttora.
Giuseppe Zuccarino, nato nel 1955, è critico e traduttore. Ha pubblicato vari volumi di saggi, tra cui Percorsi anomali (2002); Il desiderio, la follia, la morte (2005); Il dialogo e il silenzio (2008); Da un’arte all’altra (2009); Note al palinsesto (2012); Prospezioni. Foucault e Derrida (2016); Immagini sfuggenti. Saggi su Blanchot (2018); Interscambi. Filosofia, letteratura, pittura (2019); Forme della singolarità. Da Michaux a Quignard (2022). Ha tradotto fra l’altro opere di Bataille, Klossowski, Blanchot, Caillois e Barthes.
RICALDONE A VILLA CROCE OGGI, giovedì 13 aprile, alle ore 17:30, al Museo di arte contemporanea di Villa Croce (via Ruffini, Genova) sarà presentato il volume di Sandro RicaldoneDa una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525, 30 euro). All’incontro, introdotto da Francesca Serrati, parteciperanno Giorgia Barzetti, Stefano Bigazzi, Nicolò De Mari, Giuliano Galletta.
IL LIBRO
Gli artisti, i movimenti, i temi e le polemiche che hanno caratterizzato la scena artistica genovese degli ultimi trentacinque anni. Sandro Ricaldone, storico e critico d’arte, curatore, collezionista, instancabile animatore culturale, con questa la raccolta di scritti articoli, saggi, presentazioni, disegna un quadro, esauriente e approfondito, della storia dell’arte contemporanea a Genova. Si tratta di un testo unico, che colma una lacuna nel panorama editoriale, che offre al lettore e all’appassionato, ma anche all’addetto ai lavori, uno strumento fondamentale per comprendere un fenomeno complesso e variegato come quello della ricerca estetica piú recente. Le personalità dei singoli artisti, anche grazie al ricchissimo archivio personale dell’autore, vengono lette e interpretate, con puntualità e rigore ma anche con notevole empatia, nel contesto storico nazionale e internazionale. Dalla poesia visiva alla performance, dall’arte antropologica al neo-pop, il periodo preso in esame risulta fra i piú complessi, contradditori ma anche stimolanti della seconda parte del Novecento e dell’inizio del XXI secolo.
Ricaldone è uno dei massimi esperti delle neo-avanguardie europee – Bauhaus immaginista, Lettrismo, Internazionale situazionista, Fluxus – alle quali ha dedicato il precedente volume L’avantgarde se rend pas, (edito nel 2018 sempre per i tipi del Canneto) e che con questo libro va a costituire un dittico di straordinario interesse e originalità. Fra gli artisti presi in esame in questo volume (a cui l’autore è stato particolarmente legato): Roberto Agus, Pier Giulio Bonifacio, Aurelio Caminati, Claudio Costa, Pier Giorgio Colombara, Andrea Crosa, Beppe Dellepiane, Mauro Ghiglione, Stefano Grondona, Carlo Merello, Anna Oberto, Martino Oberto, Angelo Pretolani, Roberto Rossini, Rodolfo e Luca Vitone e molti altri.
RICALDONE A VILLA CROCE
Giovedì 13 aprile, alle ore 17:30, al Museo di arte contemporanea di Villa Croce (via Ruffini, Genova) sarà presentato il volume di Sandro RicaldoneDa una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525, 30 euro). All’incontro, introdotto da Francesca Serrati, parteciperanno Giorgia Barzetti, Stefano Bigazzi, Nicolò De Mari, Giuliano Galletta.
IL LIBRO
Gli artisti, i movimenti, i temi e le polemiche che hanno caratterizzato la scena artistica genovese degli ultimi trentacinque anni. Sandro Ricaldone, storico e critico d’arte, curatore, collezionista, instancabile animatore culturale, con questa la raccolta di scritti articoli, saggi, presentazioni, disegna un quadro, esauriente e approfondito, della storia dell’arte contemporanea a Genova. Si tratta di un testo unico, che colma una lacuna nel panorama editoriale, che offre al lettore e all’appassionato, ma anche all’addetto ai lavori, uno strumento fondamentale per comprendere un fenomeno complesso e variegato come quello della ricerca estetica piú recente. Le personalità dei singoli artisti, anche grazie al ricchissimo archivio personale dell’autore, vengono lette e interpretate, con puntualità e rigore ma anche con notevole empatia, nel contesto storico nazionale e internazionale. Dalla poesia visiva alla performance, dall’arte antropologica al neo-pop, il periodo preso in esame risulta fra i piú complessi, contradditori ma anche stimolanti della seconda parte del Novecento e dell’inizio del XXI secolo.
Ricaldone è uno dei massimi esperti delle neo-avanguardie europee – Bauhaus immaginista, Lettrismo, Internazionale situazionista, Fluxus – alle quali ha dedicato il precedente volume L’avantgarde se rend pas, (edito nel 2018 sempre per i tipi del Canneto) e che con questo libro va a costituire un dittico di straordinario interesse e originalità. Fra gli artisti presi in esame in questo volume (a cui l’autore è stato particolarmente legato): Roberto Agus, Pier Giulio Bonifacio, Aurelio Caminati, Claudio Costa, Pier Giorgio Colombara, Andrea Crosa, Beppe Dellepiane, Mauro Ghiglione, Stefano Grondona, Carlo Merello, Anna Oberto, Martino Oberto, Angelo Pretolani, Roberto Rossini, Rodolfo e Luca Vitone e molti altri.
GEORGE MACIUNAS Scritti Fluxus a cura di Patrizio Peterlini e Angela Sanna Abscondita, 2023
Il volume raccoglie, per la prima volta in una monografia in lingua italiana, una significativa selezione di testi, pubblici e privati, di George Maciunas, l’inventore di Fluxus. Lituano di nascita e americano di adozione, Maciunas ebbe una personalità sicuramente complessa, di grande cultura e curiosità. Fortemente convinto delle sue posizioni collettiviste, maniaco della catalogazione e della sistematizzazione del sapere in complessi schemi e diagrammi, instancabile lavoratore, grafico sopraffino ma anche affarista ingenuo, Maciunas fu un imprenditore fallimentare, tanto parsimonioso da sembrare avaro, così altruista da investire tutti i propri averi in progetti utopistici al servizio della comunità, di artisti in primis. Da questa raccolta emerge proprio l’ostinata caparbietà, l’inesauribile volontà, l’enorme quantità di energia profusa da Maciunas nel continuo quanto rovinoso tentativo di organizzare e dirigere Fluxus: qualcosa di per sé indefinito, incontrollabile, contraddittorio. Ci è riuscito? Ovviamente no. Com’è possibile, allora, che Fluxus sia non soltanto esistito ma che continui ancora oggi a incuriosire e a suscitare interesse? È proprio questo il mistero di Fluxus e il fascino, tutt’ora intatto, del suo ideatore.
SANDRO RICALDONE, Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore).
Tutto sull’arte contemporanea a Genova dal 1985 al 2020
Gli artisti, i movimenti, i temi e le polemiche che hanno caratterizzato la scena artistica genovese degli ultimi trentacinque anni. Sandro Ricaldone, storico e critico d’arte, curatore, collezionista, instancabile animatore culturale, con la raccolta di scritti (articoli, saggi, presentazioni) Da una non breve unità di tempo (Il Canneto editore, pagine 525) disegna un quadro, esauriente e approfondito, della storia dell’arte contemporanea a Genova.
Si tratta di un testo unico, che colma una lacuna nel panorama editoriale, che offre al lettore e all’appassionato, ma anche all’addetto ai lavori, uno strumento fondamentale per comprendere un fenomeno complesso e variegato come quello della ricerca estetica piú recente. Le personalità dei singoli artisti, anche grazie al ricchissimo archivio personale dell’autore, vengono lette e interpretate, con puntualità e rigore ma anche con notevole empatia, nel contesto storico nazionale e internazionale. Dalla poesia visiva alla performance, dall’arte antropologica al neo-pop, il periodo preso in esame risulta fra i piú complessi, contradditori ma anche stimolanti della seconda parte del Novecento e dell’inizio del XXI secolo.
Ricaldone è uno dei massimi esperti delle neo-avanguardie europee: Bauhaus immaginista, Lettrismo, Internazionale situazionista, Fluxus. Ad esse ha dedicato il precedente volume L’avantgarde se rend pas, (edito nel 2018 sempre per i tipi del Canneto), che con questo libro va a costituire un dittico di straordinario interesse e originalità.
Fra gli artisti presi in esame in questo volume: Roberto Agus, Pier Giulio Bonifacio, Aurelio Caminati, Claudio Costa, Pier Giorgio Colombara, Andrea Crosa, Beppe Dellepiane, Mauro Ghiglione, Stefano Grondona, Carlo Merello, Anna Oberto, Martino Oberto, Angelo Pretolani, Roberto Rossini, Rodolfo e Luca Vitone e molti altri.
Sandro Ricaldone (Genova, 1951) è uno studioso e critico d’arte. Dall’inizio degli anni ’80, in parallelo con la proposta di giovani artisti, ha avviato una serie di approfondimenti intorno a gruppi e movimenti attivi nel secondo Novecento, da Cobra a Fluxus, soffermandosi in particolare sul Lettrismo, il Bauhaus Immaginista e la Scrittura Visuale. In quest’ambito ha successivamente presentato e organizzato esposizioni di alcuni fra i protagonisti di queste avanguardie, come Isidore Isou, Maurice Lemaître, Asger Jorn, Pinot Gallizio, Piero Simondo, contribuendo ad altre significative rassegne d’insieme. Per Il Canneto Editore ha curato il volume Piero Simondo: l’immagine imprevista (2011) ed è autore del volume L’avant-garde se rend pas (2018).
In Counter-Texts, Kim Dhillon provides a much-needed critical reassessment of written language in contemporary art. Considering the politics, aesthetics, and ethics of language, Dhillon explores artworks that use inscribed language, with a particular focus on works that challenge dominant narratives or that reveal, in visual form, the varied systems of oppression contained within words.
Featuring more than forty artists from diverse backgrounds, including newer artists such as Serena Lee, Abbas Akhavan, and Joi T. Arcand alongside established figures such as Glenn Ligon, Brian Jungen, and Susan Hiller, Dhillon rewrites the understanding of text in contemporary visual art. Counter-Texts explores how and why visual artists use written language, and it interrogates the power held in words.
STEFFEN HAUG Une collecte d’images Walter Benjamin à la Bibliothèque nationale University of Chicago Press, 2022
Entre 1927 et 1930 à Berlin, puis de 1934 à 1940 à Paris, Walter Benjamin travaille à accumuler des matériaux pour un projet de vaste envergure : retracer, à partir de l’étude des passages parisiens, une « préhistoire du XIXe siècle ». La rédaction du texte est sans cesse différée, tandis que l’immense corpus préparatoire semble voué à croître indéfiniment, devenant une somme composite de citations que double parfois, à la manière d’une note de régie, une réflexion ou une remarque énigmatique. Au fil de ses recherches, Benjamin se rend à l’évidence : il faudra que son Livre des passages soit enrichi par des images. Une « documentation visuelle » se constitue bientôt, écrit-il, glanée pour l’essentiel dans les recueils du Cabinet des estampes de la Bibliothèque nationale où il travaille pendant son exil parisien. Une centaine de notes témoignent de cette collecte et conservent, enfermée dans leurs plis, la mention d’une ou de plusieurs images qui sont restées pour la plupart inconnues jusqu’ici.
Steffen Haug a voulu retrouver cette réserve enfouie. Gravures et dessins de presse, tracts, réclames, affiches et photographies, de Meryon et Grandville à Daumier, en passant par l’infinie cohorte anonyme et le tout-venant de la production visuelle à grand tirage du XIXe siècle : la moisson rapportée ici est surprenante. Elle invite à lire ou relire les Passages en faisant à l’image toute la place qu’elle occupe dans la pensée du dernier Benjamin, à l’heure où s’élaborent, sous la menace de temps assombris, son essai « L’œuvre d’art à l’époque de sa reproductibilité technique », le projet de livre sur Baudelaire ou ses « Thèses sur le concept d’histoire ».
PSICHEDELIA Un viaggio nella cultura visiva degli anni Sessanta CAOS (Centro Arti Opificio Siri) – Terni 17 dicembre 2022 – 19 febbraio 2023
Il fenomeno della psichedelia, emerso a San Francisco intorno alla metà degli anni Sessanta, pervade tutta la cultura della seconda metà del decennio, esercitando notevoli influssi sulla musica, sulla poesia, sulla grafica e sui fumetti. La tendenza psichedelica sviluppa un linguaggio grafico che coniuga la coeva Optical Art a rinnovati stilemi simbolisti, liberty e déco, ottenendo motivi decorativi dagli effetti ipnotici. La mostra propone una serie di cinquanta manifesti tra i più iconici del movimento – dalla locandina del film Easy rider ai manifesti dei Beatles realizzati a partire dalle foto di Richard Avedon – insieme a un nutrito corpus di fumetti e dischi. La mostra si riallaccia anche alla parallela personale dedicata a Mario Schifano con la presenza di Dedicato a, album pubblicato nel 1967 da Le stelle, gruppo musicale ideato e fondato a Roma dallo stesso artista sull’esempio dei Velvet Underground di Andy Warhol. Significative presenze sono anche gli Astrali, i Fantom e Le Orme, attivi nell’underground italiano.