Archivio mensile:Luglio 2013

l’atto del vedere di stan brakhage

Centro culturale LA CAMERA VERDE
Roma
Giovedì 18 luglio 2013 – ore 19:30

presentazione del libro

IL CUORE DELL’ESSERE E IL PENSIERO SENSIBILE
L’ATTO DEL VEDERE DI STAN BRAKHAGE

a cura di
Toni D’Angela

introduzione di
Nicole Brenez

opere di
Matias Guerra

con una nota di
Giovanni Andrea Semerano

(Collana Il Cinematografo)

Centro Culturale
LA CAMERA VERDE
via Giovanni Miani 20, Roma
www.lacameraverde.com

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caliandro (su alfabeta2)

È questa la natura distopica del presente italiano, come lo stiamo (ri)conoscendo. La potete verificare, in fondo, praticamente in ogni situazione pubblica – meglio ancora se di carattere culturale. Un evento culturale-tipo: sul palco, individui 50-60enni sentenziano su problemi epocali che loro stessi hanno contribuito a creare e sproloquiano di argomenti che generalmente conoscono pochissimo, su cui hanno al massimo un’infarinatura obsoleta e un livello di informazione rudimentale e scadente (i social network; il futuro dell’editoria; lo stato del romanzo; il degrado del patrimonio culturale; il coma del cinema italiano; l’erosione dei diritti; l’antipolitica e la fuga dalla politica; la “piaga” del precariato…).

Gli individui 50-60enni sono ammirati dal pubblico, laggiù, composto da spettatori-consumatori quasi sempre della stessa età. Sullo sfondo, nelle posizioni meno visibili, più oscure e degradanti, i giovani 20-30enni fanno funzionare la macchina: sono i “macchinisti” e i “fuochisti” che mandano avanti la baracca, che fanno tutto ciò che serve a mettere in piedi i “megaeventi-culturali-con-protagonisti-e-pubblico-adorante” (e ne hanno le competenze, faticosamente acquisite e destinate con ogni probabilità a rimanere sottoimpiegate: progettazione, organizzazione, elaborazione dei contenuti, comunicazione).

da: http://www.alfabeta2.it/2013/07/02/la-nostra-distopia-culturale/

lost and found (replica) (3) (parziale)

1

[…]

Marcel Duchamp, circa cento anni or sono, non ha fatto – in qualche modo – che dare statuto di “opera” e “iterazione” a quella chiarissima imprevedibilità dell’oggetto estetico che la stessa nascita della fotografia aveva – a sua volta addirittura un secolo prima – materiato in meccanismo. (la nascita di una tecnica attraverso cui il mondo si cattura da sé, ridimensionando il ruolo del gesto intenzionante dell’artista, significherà pure qualcosa. sarà pure segno di qualcosa il fatto che il 1839 dista meno di cinquant’anni dalla terza Critica kantiana).

si intenda “oggetto estetico” come oggetto attivante il gioco di senso-non-senso che è di tutte le percezioni. (non tutto è “estetico” – in questo senso. ma: la fotografia dimostra [= nasce dal fatto] che la sensibilità dell’anthropos, a partire da un dato intreccio di momenti della sua storia, ha iniziato a essere virata verso una quantità prima impensabile di luoghi e oggetti. il “bello” si è disseminato; è diventato una possibilità fotografata, una differenza ormai visibile, come un cursore spostato ovunque: il telemetro dell’obiettivo, il quadrato di legno della ’scena’ da fotografare).

(questo ha a che vedere con la rivoluzione industriale, ovviamente: ma non ne è soltanto e meccanicamente “conseguenza”). (ogni modificazione di linguaggi e percezione retroagisce sulle culture umane, che a loro volta ricodificano e fabbricano stimoli di risposta). Continua a leggere

[replica] _ nota non postata in facebook

nota non postata – per eccessiva lunghezza  in facebook.
(e, volendo, anche in dialogo con questo thread)

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Da trenta-quarant’anni alcuni editori (la maggioranza, e i – sedicenti – ‘maggiori’) non traducono. Anche molti moltissimi siti, recentemente, più o meno. Voglio dire: non traducono le cose ‘giuste’. Cose che volendo sono lì, in qualsiasi piccola (spesso anche grande) libreria di Londra o Chicago o New York o Parigi o Los Angeles. Arriva l’editore italiano, fa un giro tra i reparti, entra in quello di poesia, e puntualmente esce con i titoli sbagliati, o con qualche bel romanzone da tradurre.

Cioè: non sanno e non possono o non vogliono sapere quello che si fa fuori dalla lingua italiana. A loro non interessa quello che sarà (da noi) storicizzabile; e che è già storicizzato e studiato, altrove.

Così, la gente si è attrezzata da sé, da uno o due decenni; anzi da prima, attraverso parecchie riviste. (Ripescherei esempi, riportabili, volendo, ai tempi della facoltà di Lingue e letterature straniere, Villa Mirafiori, seconda metà degli anni ’80).

No news.

La gente non è scema, e se c’è una crisi della lettura è anche perché gli scaffali delle librerie generaliste sono come sono. Quelli di poesia, per esempio. I lettori forti e meno forti sanno ormai da tempo che devono starne alla larga, e che in linea di massima perderebbero tempo a compulsarli.

Dunque – dicevo – da parecchio i lettori Continua a leggere

altri link per nutrire l’errore (diffuso)

Pratiques et enjeux du détournement dans le discours littéraire des XXe et XXIe siècles
http://www.puq.ca/catalogue/livres/pratiques-enjeux-detournement-dans-discours-litteraire-15540.html
http://excerpts.numilog.com/books/9782760532151.pdf

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Littéralité
http://xn--littralit-e4af.com/

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Christian Bök @ Harriet:
http://www.poetryfoundation.org/harriet/tag/christian-bok/

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K.S.Mohammad @ Harriet:
http://www.poetryfoundation.org/harriet/author/ks-mohammad/

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Craig Dworkin, Accents Graves/ Accents Gravés
http://eclipsearchive.org/Editor/DworkinAccents.pdf

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Découvrir C. Tarkos
http://www.cervantesvirtual.com/obra/dcouvrir-ctarkos-0/
http://www.cervantesvirtual.com/descargaPdf/dcouvrir-ctarkos-0/

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Tarkos (Pan)
http://flipbook.cantook.net/?d=http://www.edenlivres.fr/flipbook/publications/16375.js&oid=16&c=&m=&l=fr
http://www.aup.edu/faculty/publications/game_ChristopheTarkos.pdf

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Kate Lermitte Campbell, Thought, perception and the creative act. A study of the work of four contemporary French poets: Pierre Alferi, Valère Novarina, Anne Portugal and Christophe Tarkos
http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid%3A2c3c572e-1419-4835-a0ce-ed4e721da0d0
http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid%3A2c3c572e-1419-4835-a0ce-ed4e721da0d0/datastreams/THESIS01

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Antoine de Gaudemar, Qu’est-ce que tu fabriques? […] la «Revue de littérature générale» de Pierre Alferi et Olivier Cadiot
http://www.liberation.fr/livres/0101142154-qu-est-ce-que-tu-fabriques-pour-sa-livraison-inaugurale-la-revue-de-litterature-generale-de-pierre-alferi-et-olivier-cadiot-s-attaque-avec-un-gros-pave-et-une-armee-de-contributeurs-heteroclites-aux-r

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la matière littéraire
http://www.vacarme.org/article1110.html

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http://epc.buffalo.edu/authors/

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http://otherroom.org/

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http://jacket2.org/

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http://www.gauss-pdf.com/

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http://www.mottodistribution.com/site/

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http://www.manystuff.org/

expl

qualcuno spieghi l’iperbato e l’inversione ai poeti italiani, presto! 
emergenza!