Archivio mensile:Gennaio 2014

da un post su slowforward/splinder del 2004 [derrida, adorno, giacomelli, rosselli]

domenica, 17 ottobre 2004   [link]

Shelter

In occasione della lettura di venerdì scorso, 15 ottobre, coordinata da Aldo Mastropasqua al Macro (Museo di Arte Contemporanea di Roma) in cui eravamo ospiti M.Lefèvr,e V.Ostuni e io, ho letto una serie di poesie ancora inedite dedicate al luogo-parola «Shelter», riparo, rifugio, protezione e segregazione insieme.
Si può pensare alla ricerca fotografica di Giacomelli, ma sicuramente non soltanto a quella centrata sulle stanze dell’ospizio.
Numerose immagini di Giacomelli iterano, non meno ossessivamente del contrasto nettissimo fra i bianchi puri e i neri puri, un’attenzione maniacale alle grinze, alle rughe e fenditure e ondulazioni. Del terreno, delle lenzuola, delle vie, dei margini delle cose.
I vecchi, i coltivi, le arature, lo stesso ‘mosso’ (l’oscillare della macchina). Poi: l’una cosa fa (necessaria) l’altra. Il contrasto necessita delle ondulazioni, e viceversa. Si descrivono così, a vicenda impiegandosi/piegandosi come codice.
In gioco, nelle poesie di Shelter, è o vorrebbe essere tutto quello che dà ospitalità allo sguardo e lo minaccia. Nelle fotografie di G. è evidente che l’alternarsi di neri e bianchi marca aree assolutamente definite, e tuttavia dà – così – parola a quello che perde definizione e confini, a quello che si sbriciola in raschiamento, appunto in pieghe e piaghe. Quanto sparisce e si dissipa, ed è irregolare: frastagliato con metà inquadratura già fuori vita. Come l’identità ma come tutto.

Derrida cita questo passo da Minima moralia: «In una sera di tristezza incommensurabile, mi sono sorpreso ad adoperare il congiuntivo goffamente erroneo di un verbo che non è nemmeno propriamente altotedesco, una forma che appartiene al dialetto della mia città natale. Non mi era più accaduto di udire, e tanto meno di usare, quel solecismo familiare fin dal tempo dei primi anni di scuola. La malinconia, che mi trascinava irresistibilmente nell’abisso dell’infanzia, risvegliò quell’antica risonanza che attendeva, impotente, sul suo fondo. La lingua mi rimandava, come un’eco, l’umiliazione che mi ha inflitto la malasorte, dimenticandosi completamente di quello che sono» – e sùbito aggiunge (qui la voce di D.): «Sogno, idioma poetico, malinconia, abisso dell’infanzia, Abgrund der Kindheit che non è altro […] che la profondità di un fondo (Grund) musicale, la risonanza segreta della voce o di vocaboli che attendono in noi, come al fondo del primo nome proprio di Adorno, ma senza potere […]. Ohnmächtig, insisto su questo: senza potere, vulnerabili. […] Adorno […] cerca in modo quasi sistematico di sottrarre tutte queste debolezze, queste vulnerabilità, queste vittime senza difesa alla violenza o alla crudeltà dell’interpretazione tradizionale, cioè all’accaparramento filosofico, metafisico, idealista, e anche dialettico e capitalistico. / L’esposizione di questo essere-senza-difesa, di questa privazione di potere, di questa vulnerabile Ohnmächtigkeit può essere tanto il sogno, la lingua, l’inconscio, quanto l’animale, il bambino, l’ebreo, lo straniero, la donna». (Jacques Derrida, Il sogno di Benjamin, Bompiani, Milano 2003, pp.25-26).

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Ma il mio pianto, o piuttosto una stanchezza
che non può riportarsi nel rifugio

[ Amelia Rosselli, Serie ospedaliera ]

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corrispondenza privata_ (6) : francia, italia

Segnalo questo testo di Jan H. Mysjkin: https://www.ny-web.be/artikels/heureux-parmi-des-ruines-en-carton-pate/ caldeggiandone energicamente la lettura.

Non solo dice – con utile sintesi – come sono andate certe cose in poesia (e postpoesia) in Francia tra 1980 e 2000, ma a mio avviso dimostra anche quanto forti fossero in quegli anni affinità e differenze tra il panorama francese e quello italiano. Tra le differenze, anche in tema di riviste, è da ricordare (a lode della Francia) la presenza di “TXT”, “Java”, “Revue de Littérature Générale”, “Nioques”.

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[dal corsivo introduttivo:]

Cette étude sur la poésie française des années 1980-2000 a été publiée pour la première fois en néerlandais dans la revue Nieuwzuid (n° 29, 2008). Elle était conçue pour accompagner une anthologie avec des poèmes de Leslie Kaplan, Dominique Fourcade, Christian Prigent, Michelle Grangaud, Yves di Manno, Jean-Paul Auxeméry, Olivier Cadiot, Pierre Alferi, Véronique Pittolo, Katalin Molnár, Christophe Tarkos, Nathalie Quintane, Jean-Michel Espitallier et Ariane Dreyfus. […]

“l’immaginazione” n. 278

A gennaio 2014 “l’immaginazione” compie trent’anni.
Quello appena uscito è il numero di dicembre, n. 278.

In questo pdf  è possibile leggere – oltre all’indice del fascicolo – un’annotazione di Anna Grazia D’Oria,
e trovare le informazioni per l’abbonamento: la rivista può infatti ora essere
acquistata e letta non solo in formato cartaceo ma anche elettronico.

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http://www.mannieditori.it/rivista/limmaginazione

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mg: lettura al teatro argentina, 28 marzo 2012

QUADERNI DI SCENA _ DRAMMATURGIA E POESIA
incontri a cura dei
QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA
Attilio ScarpelliniPomeriggio del 28 marzo 2012: incontro con

Enrico Castellani (Babilonia Teatri)
e
Marco Giovenale

TEATRO ARGENTINA – SALA SQUARZINA

qui i video:

http://www.e-theatre.it/2012/06/05/QUADERNI-DI-SCENA-7—I-parte.cfm

http://www.e-theatre.it/2012/06/05/QUADERNI-DI-SCENA-7—II-parte.cfm

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giardini d’inverno: poesia contemporanea al cinema palazzo

a cura di Ivan Schiavonepcont

incontri:

Jolanda Insana : giovedì 30 gennaio 2014 ore 19:00
Franco Buffoni : giovedì 13 febbraio 2014 ore 19:00
Nanni Balestrini : marzo 2014 ore 19:00

info:
http://www.nuovocinemapalazzo.it/2014/01/13/giardini-dinverno-poesia-contemporanea-riconnessa-ritrasmessa-relata/
https://www.facebook.com/events/1377901709137123/

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“off & pop”: le cinéma expérimental italien_ paris, centre pompidou, 8 janvier-12 mars 2014

offpop

OFF&POP
UNE HISTOIRE DU CINEMA EXPERIMENTAL ITALIEN AVANT ET APRES 1968

Du 8 janvier au 12 mars 2014, le Centre Pompidou présente « off&pop », une plongée dans l’histoire du cinéma expérimental italien au tournant des années soixante et soixante-dix.

À la fin des années soixante, le cinéma expérimental italien puise dans la profusion des expériences et des émotions esthétiques les raisons de sa propre renaissance. L’influence considérable du New American Cinema et du Living Theater sur la scène internationale se conjugue dans la péninsule avec les recherches formelles et conceptuelles de la scène artistique: le Pop Romain de Mario Schifano et Franco Angeli, l’Arte Povera de Michelangelo Pistoletto, les expérimentations théâtrales de Carmelo Bene ou encore le renouveau littéraire défendu par le Gruppo 63. Comme tout mouvement artistique à ses débuts, cette nouvelle avant-garde italienne, dans laquelle le film trouve une place de premier ordre, s’identifie à un désir collectif de renouveau Continua a leggere

due poesie da “delvaux” in rivista, su “semicerchio”

Due poesie da Delvaux sono ora in «Semicerchio», XLVIII-XLIX (2013/1-2), luglio (dicembre) 2013, p. 156, nel contesto della rassegna antologica «How beautiful it is… (?)». Epifanie del lavoro nella poesia italiana di oggi, a cura di Fabio Zinelli. Un grazie particolare a lui e a tutta la redazione della rivista.

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